Articolo a cura di Ivano Antonini.
Curatore della Guida dei Vini on-line delle eccellenze di Altissimo Ceto e referente regionale per il Piemonte.
Iniziamo con il primo capitolo riguardante questo prestigioso vitigno piemontese, dalla “popolosa” demoninazione di Langa : la Barbera d’Alba. Vitigno considerato come una sorta di croce-delizia per molti produttori (ma soprattutto per molti consumatori), ha riservato non poche sorprese in positivo. A cominciare da una strada che in molti stanno iniziando a percorrere, privilegiando la dinamicità e la vigoria, piuttosto che l’opulenza e la concentrazione. Diamo subito spazio ai racconti dei vini in degustazione, dove abbiamo escluso molte delle interpretazioni “base” dei produttori, privilegiando quelle più prestigiose. Vi diamo appuntamento per la prossima puntata regionale, dove andrà in scena la Barbera d’Asti.
Per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli. Al primo punto troverete la graduatoria finale, scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato. Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel, al termine di ogni sessione.
1) LA GRADUATORIA:
94/100 – Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia Vietti 2007 (Cat. F)
91/100 – Barbera d’Alba Riserva Vigneto Pozzo dell’Annunziata Roberto Voerzio 2005 (Cat. H – la magnum)
90/100 – Barbera d’Alba Superiore Carolina Cascina Val del Prete 2007 (Cat. D) AC
90/100 – Barbera d’Alba Cascina Francia Giacomo Conterno 2007 (Cat. E)
89/100 – Barbera d’Alba Marun Correggia 2007 (Cat. E)
89/100 – Barbera d’Alba Monti 2006 (Cat. D)
88/100 – Barbera d’Alba Conca Tre Pile Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. D)
88/100 – Barbera d’Alba Falletto di Serralunga d’Alba Bruno Giacosa 2007 (Cat. D)
88/100 – Barbera d’Alba Superiore Vecchie Vigne Ornati Parusso 2006 (Cat. B)
88/100 – Barbera d’Alba La Cresta Podere Rocche dei Manzoni 2005 (Cat. D)
88/100 – Barbera d’Alba Sorito Mosconi Podere Rocche dei Manzoni 2004 (Cat. E)
88/100 – Barbera d’Alba Cascina Nuova Mauro Veglio 2006 (Cat. D)
88/100 – Barbera d’Alba Scarrone Vietti 2007 (Cat. E)
87/100 – Barbera d’Alba Vigna dei Romani Enzo Boglietti 2005 (Cat. F)
87/100 – Barbera d’Alba Santo Stefano Castello di Neive 2007 (Cat. C)
87/100 – Barbera d’Alba Trevigne Domenico Clerico 2007 (Cat. C)
87/100 – Barbera d’Alba Rocca delle Marasche Deltetto 2006 (Cat. E)
87/100 – Barbera d’Alba Superiore Gallina Ugo Lequio 2006 (Cat. B)
87/100 – Barbera d’Alba Moccagatta 2008 (Cat. A)
87/100 – Barbera d’Alba Fides Pio Cesare 2006 (Cat. D)
87/100 – Barbera d’Alba Luciano Sandrone 2007 (Cat. D)
87/100 – Barbera d’Alba Vigna Nirane Edoardo Sobrino 2006 (Cat. D)
87/100 – Barbera d’Alba Superiore G.D. Vajra 2006 (Cat. B)
87/100 – Barbera d’Alba Vigna Clara Eraldo Viberti 2006 (Cat. D)
87/100 – Barbera d’Alba Vigneti Cerreto Roberto Voerzio 2006 (Cat. E)
86/100 – Barbera d’Alba Sup. Mattarello Castello di Neive 2007 (Cat. C)
86/100 – Barbera d’Alba Serraboella F.lli Cigliuti 2006 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Vignota Conterno-Fantino 2008 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Vigna della Madre Germano Ettore 2006 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Gallina Ugo Lequio 2008 (Cat. A)
86/100 – Barbera d’Alba Du Gir Montaribaldi 2007 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Piani Pelissero 2007 (Cat. A)
86/100 – Barbera d’Alba Sup. E. Pira & Figli-Chiara Boschis 2007 (Cat. C)
86/100 – Barbera d’Alba La Romualda Ferdinando Principiano 2007 (Cat. F)
86/100 – Barbera d’Alba Pian Romualdo Prunotto 2006 (Cat. C)
86/100 – Barbera d’Alba Superiore Bricco Appiani Flavio Roddolo 2004 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Josetta Saffirio 2007 (Cat. B)
86/100 – Barbera d’Alba Roca Neira Tenuta Rocca 2006 (Cat. C)
85/100 – Barbera d’Alba Roscaleto Enzo Boglietti 2006 (Cat. C)
85/100 – Barbera d’Alba Aves Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. B)
85/100 – Barbera d’Alba Mezzavilla Malabaila 2004 (Cat. A)
85/100 – Barbera d’Alba Laura Ferdinando Principiano 2008 (Cat. A)
85/100 – Barbera d’Alba Gepin Albino Rocca 2008 (Cat. D)
84/100 – Barbera d’Alba Bruno Giacosa 2007 (Cat. B)
84/100 – Barbera d’Alba Gisep Massolino 2006 (Cat. D)
84/100 – Barbera d’Alba Vigna Carzello Edoardo Sobrino 2006 (Cat. D)
83/100 – Barbera d’Alba Superiore La Serra Manzone 2006 (Cat. B)
82/100 – Barbera d’Alba Tenuta Rocca 2007 (Cat. A)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
94/100 – Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia Vietti 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto.
Fiato alle trombe per la versione targata 2007 della Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia di Luca Currado e Mario Cordero. Se da un lato, le condizioni climatiche di quest’annata hanno dato delle caratteristiche di concentrazione, che si vanno ad aggiungere a quelle già regalate dalle viti di questo vigneto che raggiungono gli 80 anni di età, dall’altro si può dire che, con questo millesimo si sono raggiunte delle sfumature aromatiche che difficilmente, crediamo, si possano trovare altrettanto definite nelle versioni passate. Quindi spazio ad un profilo olfattivo da leggere ad ampio respiro e una profondità gustativa di superba assolutezza. A fare da “supporto” a tutta codesta “ciccia” troviamo una trama tannica davvero di rilievo, per essere una Barbera e per un’acidità in risalto (questa facilmente più riscontrabile…) che dona quel giusto “nervosismo” per agevolare la beva e raggiungere in poco tempo il fondo del bicchiere, in un vortice di piacevoli sensazioni che corrono dritto sul canale emozionale.
91/100 – Barbera d’Alba Riserva Vigneto Pozzo dell’Annunziata Roberto Voerzio 2005 (Cat. H – la magnum)
Che fosse riscontrabile la grandezza della Riserva Pozzo dell’Annunziata lo potevamo immaginare. Così come è facilmente intuibile che nel bicchiere, l’annata 2005 ha (è avrà per molto tempo) stoffa e carattere da vendere, pur non avendo la medesima complessità nelle sfumature aromatiche e la medesima profondità della versione che l’ha preceduta. La 2004 viaggia su altri pianeti e difficilmente sarà presto raggiunta (la 2006 non verrà prodotta…), ma la proverbiale cura maniacale che applica Roberto Voerzio nel lavoro in vigna, gli può garantire, quando ovviamente tutto fila per il verso giusto e si riesce ad andare in bottiglia con un vino senza “intoppi”, dei risultati che si attestano sempre a livelli altissimi e conservando quel doveroso appeal che viene regalato da madre natura, nelle diversità di ogni annata. Detto questo, per chi avrà impresso nella memoria quanto raccontato dall’annata 2004, la prima cosa che gli balzerà agli occhi, pardon al naso, è l’immediatezza aromatica che in questo vino risulta un po’ più frenata e che ha bisogno di più tempo per esprimersi, mentre il frutto si rivela ricco ed ampio, ma con un grado di maturità più “acerbo”. Caratteristiche, queste, che li accomuna nelle differenze, anche con i Barolo. Il corredo speziato si evolve più verso il piccante, mentre al palato si stampa con minore avvolgenza e un filo in più di nervosismo. Mentre la capacità di diversificarsi e di non giocare mai le stesse carte, rimangono invariate.
90/100 – Barbera d’Alba Superiore Carolina Cascina Val del Prete 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto.
Confessiamo di non possedere esperienza tale da avere uno storico, sul comportamento delle versioni passate della Barbera d’Alba Carolina di questa azienda, per poter confermare le sensazioni avute in questa 2007. Le quali, si fossero limitate ad un analisi frettolosa o dovendone accorciare i tempi di degustazione, si sarebbe archiviata con un punteggio molto più basso di quanto registrato invece in seguito ad un’analisi più meticolosa. Infatti, al primo impatto si è rivelata con un carattere alquanto scorbutico e con un legno che dominava nel dettaglio aromatico. Doverosa quindi una notevole boccata d’ossigeno per riuscire a prendere confidenza con un frutto che si rivela di grande finezza ed eleganza. Sulla linea del Nebbiolo d’Alba già degustato, anche la Barbera non si vuole imporre per la sua imponenza. Sottile, complesso e fragile per certi versi, possono essere delle caratteristiche che alla base tendono a giustificare il fatto che il legno, lì per lì, prenda il sopravvento, salvo poi rinsavirsi e uscire dal proprio guscio con garbo e raffinatezza. Anche al palato si conferma sulla medesima linea, rivelandosi ancora più intrigante di quanto espresso in fase olfattiva.
90/100 – Barbera d’Alba Cascina Francia Giacomo Conterno 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto.
A detta di Roberto Conterno, la Barbera d’Alba Cascina Francia 2007, è tra le più grandi che abbia prodotto. Come potremo dargli torto, se nel momento in cui, una volta messa in una degustazione coperta e comparativa, tira fuori tutto il suo carattere come poche altre? In più, lo fa mostrando un frutto più “caloroso” di altre versioni passate e con un temperamento speziato dai due volti. Uno più pungente fatta di pepe e chiodi di garofano che la portano ad assomigliare, in alcuni tratti, ai grandi Syrah del Rodano settentrionale ed uno più dolce e avvolgente, derivante sicuramente dalle caratteristiche dell’annata. Al palato la sensazione pseudo-calorica e la morbidezza che la contraddistingue vi potrà dare la sensazione di non possedere un notevole bagaglio tannico (cosa abbastanza usuale per il vitigno), il quale invece si rivelerà con una certa importanza nel prosieguo della beva, aiutato dalla consuetà spina dorsale acida che rimane integra di fronte anche ad un’annata dai toni caldi. Facile e anche scontato, oltre al rispettabile punteggio, dare anche la menzione speciale.
89/100 – Barbera d’Alba Marun Correggia 2007 (Cat. E)
La Barbera d’Alba Marun si conferma ai vertici, anche in questa annata. Il primo impatto potrebbe sembrare un po’ troppo modern style e quindi far storcere il naso ai non amanti del genere. Dandogli invece il tempo necessario, ecco uscire una venatura balsamica, non poi così usuale in questo vino, che ne definisce con maggiore freschezza di dettaglio, le sue sfumature aromatiche. In bocca conserva un equilibrio quasi cesellato, dove tutte le componenti si trovano al loro posto in maniera quasi militaresca.
89/100 – Barbera d’Alba Monti 2006 (Cat. D)
Altissimo Ceto.
Nonostante i suoi Barolo siano diventati dei capisaldi di categoria, Pier Paolo Monti continua ad essere legato ed invocato nel nome del vitigno Barbera. Nell’annata 2006 sfodera la solita classe del grande vino che può regalare il territorio di Monforte d’Alba, esaltata nella profondità, non solo sul piano dello spessore ma anche in quella della trama tannica, salvo poi controllarsi nei toni, per evitare che tutto questo sfoci nella troppa concentrazione, con il risultato di defluire in un vino che possa poi trovarsi all’opposto dei concetti dell’equilibrio e dell’armonia. Il taglio aromatico è ricamato in un intreccio di piacevoli sfumature. Più vicino alla minuziosità ed alla delicatezza di un lavoro all’uncinetto, che non alla “grossezza” ed al calore di un maglione di lana. E forse per molti, l’interpretazione Monti potrà non piacere, ma siamo sempre più convinti che questa sia la strada che in molti stanno intraprendendo e che altri si stiano invece riconvertendo.
88/100 – Barbera d’Alba Conca Tre Pile Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. D)
L’ottima prova della Barbera d’Alba Conca Tre Pile 2006, conferma, se mai ce ne fosse bisogno, l’altissimo trend qualitativo della batteria proposta in questa prima edizione della Guida, dalla Poderi Aldo Conterno. Una Barbera che più di altre tende a Baroleggiare nel nostro bicchiere. Saranno forse le sue tonalità un po’ “freddine” ed un tannino incisivo, difficilmente riscontrabile in altre versioni del passato, che lo faranno somigliare così tanto ai suoi fratelli di viaggio? Oppure ad una mano enologica tra le più classiche e territoriali di Langa, che la farà sembrare così lontana dall’esercito di Barbere cioccolatose, “vanigliose”, concentrate ed opulente, le quali sembrano quasi convincere i consumatori di oggi a rassegnarsi, che siano tenutari del concetto territoriale più tipico? La risposta è nella chiave di lettura di colui che potrà magari credere, che la vera novità, o la più valida alternativa, possa essere il vino del produttore più classico. Od il nome più scontato.
88/100 – Barbera d’Alba Falletto di Serralunga d’Alba Bruno Giacosa 2007 (Cat. D)
Nel piacevole gioco dei paragoni presente-passato, possiamo considerare la Falletto 2007, una Barbera possente e muscolosa, con dei tratti più calorosi (ed inaspettati) del previsto, un’evoluzione più speziata ed un frutto più polposo rispetto a quella precedente. Ma della 2006 non conserva i tratti stilistici cesellati ed affascinanti. Questa prefazione serve per “giustificare” cosa è mancato nel passo (e che sarebbe stato fondamentale), per issarla alla soglia dei 90 punti. Sono solo dei piccoli dettagli, ma fondamentali per un vino di questa caratura e di questo prestigio. Dal canto suo possiamo apprezzarne la vitale godibilità di un vino che già da oggi si esprime al pieno delle sue potenzialità e che ci porta in piena sintonia con l’apprezzamento del bicchiere che vede presto la fine.
88/100 – Barbera d’Alba Superiore Vecchie Vigne Ornati Parusso 2006 (Cat. B)
Altissimo Ceto.
A costo di ripetersi all’infinito, sembrerebbe che il “nuovo corso” della storia di Marco e Tiziana Parusso, stia dando i suoi frutti, non solo dal punto di vista del dinamismo e dalla minor concentrazione, ma anche per una maggiore integrazione e “digestione” dei legni e con dei profili olfattivi che segnano un’impronta più originale. Anche per il vino in questione, vale questo. Un profilo olfattivo sempre di buona ricchezza, ma non pesante. Al gusto segna il passo, con maggiore determinazione di quanto registrato al naso, con un finale (come lo definiamo noi…) da Altissimo Ceto.
88/100 – Barbera d’Alba La Cresta Podere Rocche dei Manzoni 2005 (Cat. D)
Partita patta per le due Barbere di Rodolfo Migliorini. Anche se viaggiano su strade differenti e mostrano spessori sostanzialmente diversi. Cominciamo da La Cresta che esibisce un frutto sicuramente più crudo e più sottile, quasi essenziale. Un legno più addomesticato che gli dona quel giusto apporto di dolcezza. Rigore e dinamismo anche al palato che si rivela con una spinta sull’acceleratore più dinamica rispetto al diretto “concorrente”.
88/100 – Barbera d’Alba Superiore Sorito Mosconi Podere Rocche dei Manzoni 2004 (Cat. E)
Anche nella 2004, la Sorito Mosconi conserva il suo stile polposo e concentrato, risultato da uve che provengono da una vigna con oltre i sessant’anni di vita e per una maggiore evoluzione in legni piccoli. Il profilo aromatico si mostra di grande ampiezza, piacevole già da subito, mentre al palato colpisce ed avvolge dal primo momento, mostrandosi anche nella sua profondità, ma con un finale che risulterà amarognolo in chiusura.
88/100 – Barbera d’Alba Cascina Nuova Mauro Veglio 2006 (Cat. D)
La crescita stilistica ed i costanti progressi dei vini di Mauro e Daniela Veglio, si notano anche nella Barbera d’Alba Cascina Nuova. Una 2006 di assoluto carattere, dove i segnali vanigliati troppo evidenti, cliché abituali dei loro vini, sembrano ormai appartenere al passato. Mentre al palato hanno guadagnato in scioltezza e dinamismo senza per questo perdere in volume. Ai coniugi Veglio i nostri più vivi complimenti e gli auguri di percorrere migliaia di Km sulla strada imboccata.
88/100 – Barbera d’Alba Scarrone Vietti 2007 (Cat. E)
La Scarrone mantiene anche nella 2007 il medesimo Vietti-style, contraddistinta dalla concentrazione e dall’avvolgenza, senza per questo sgraziarsi o volgarizzarsi. Il legno che viene percepito al naso è solo una semplice apparenza momentanea ed anche per questo vino si consiglia un’adeguata ossigenazione. Rispetto alla 2006 ha perso solo un filo di venatura balsamica, in virtù di un frutto che si mostra molto polposo e con sentori che virano sulla frutta rossa a bacca nera molto matura, senza dare la percezione della “cottura”. In bocca, caratteristica che abbiamo riscontrato anche nella Scarrone V.V., una trama tannica davvero inusuale. Chiusura in dolcezza ed eleganza.
87/100 – Barbera d’Alba Vigna dei Romani Enzo Boglietti 2005 (Cat. F)
Il giorno che la Vigna dei Romani perderà, quel tanto che gli basta, sul piano della concentrazione, della materia, dello spessore, in favore di maggior slancio e dinamismo e riuscirà a trovare un pizzico di integrazione in più con il legno, per favorire l’acuto del frutto, la vedremo sicuramente fare un balzo in avanti nel punteggio. Perchè c’è tutto in questo vino, ma c’è troppo di tutto. Con il risultato di avere l’ago della bilancia che si allontana dallo zenit dell’equilibrio e dell’armonia.
87/100 – Barbera d’Alba Santo Stefano Castello di Neive 2007 (Cat. C)
Abbiamo avuto già modo di sottolineare nella degustazione dei Barbaresco, dei progressi qualitativi costanti di questa storica casa di Neive. Certo, si sperava in un acuto anche per quanto riguarda la Barbera Santo Stefano che probabilmente è mancato per degli squilibri in alcuni passaggi che hanno inciso sul piano dell’armonia. Ci riferiamo ad una maturità del frutto un po’ troppo evoluta ed una acidità alla ricerca di maggiore integrazione al palato. Ma sono solo dei piccoli dettagli…
87/100 – Barbera d’Alba Trevigne Domenico Clerico 2007 (Cat. C)
Era da diverso tempo che non si trovava la Trevigne di Domenico Clerico, su questi livelli. Complice un acquisto di dinamismo che trova maggiore complicità allo spessore di questo vino. Un frutto perfettamente integro, una scia speziata non evoluta, mentre al palato mostra precisione nelle componenti ed una buona lunghezza.
87/100 – Barbera d’Alba Rocca delle Marasche Deltetto 2006 (Cat. E)
In questa versione 2006 della Rocche delle Marasche di Antonio Deltetto, tutto è perfettamente definito ed in linea con quella che deve essere l’interpretazione stilistica di una buona Barbera che vuole mostrare stoffa, spessore e quella dose giusta di concentrazione, senza cadere nell’ordinario. Al naso mostra un frutto maturo, ben rinfrescato da una venatura balsamica e speziata. Al palato corre via liscia, di media avvolgenza, sapida e quel tocco di tensione nel tannino che ne rinvigorisce la chiusura.
87/100 – Barbera d’Alba Superiore Gallina Ugo Lequio 2006 (Cat. B)
Altissimo Ceto.
Ugo Lequio ha voluto inviarci la sua versione 2006 della Barbera d’Alba Superiore del vigneto Gallina, probabilmente per motivi di voler essere sicuro di avere il giusto riscontro dai suoi vini, che hanno bisogno di tempo prima di raggiungere il giusto equilibrio e la finalità di beva, proprio perchè i suoi vini, degustati da giovani, possono apparire un po’ scontrosi. Non sono vini tecnici e nemmeno ditattici. Non possiedono delle grandi eleganze di movimenti, ma appaiono sempre con quella giusta personalità che li fanno sembrare anche inusuali. Tutte caratteristiche che si ritrovono in questa 2006, polposa e ricca.
87/100 – Barbera d’Alba Moccagatta 2008 (Cat. A)
La 2008 dei fratelli Minuto è una Barbera molto giocata sul frutto, senza troppe complicazioni o divergenze olfattive, si mostra precisa e sicura. Così anche al palato, concentrata e non invasiva. Una garanzia.
87/100 – Barbera d’Alba Fides Pio Cesare 2006 (Cat. D)
Siamo sempre felici quando troviamo una batteria di vini proposta da un determinato produttore, con sintomi di grande sicurezza e garanzia, in tutti i vini messi in degustazione. Motivo in più, quando si parla di una storica cantina come quella della Pio Cesare di Alba. Sicurezze e garanzie che si attestano su di un livello molto alto e pronti a scommettere che ci rimarranno per parecchi anni. Non chiedetegli però di stupirvi con effetti speciali e non aspettatevi nemmeno delle grosse personalità. Ma un passo avanti è stato fatto nella maggiore precisione stilistica ed in bocca troviamo anche dei sprazzzi di ricchezza che non sembrano mai essere appartenuti.
87/100 – Barbera d’Alba Luciano Sandrone 2007 (Cat. D)
Barbera meno esplosiva del solito, quella proposta da Luciano e Luca Sandrone, senza perdere nulla sul piano della sostanza e della materia e mantenendo sempre nel profilo olfattivo, lo Sandrone style, che conta un grande numero di adepti in giro per il Mondo. Al palato è un vino di impatto, già piacevole al primo istante, avvolgente, per poi incanalarsi su binari più accurati e definiti.
87/100 – Barbera d’Alba Vigna Nirane Edoardo Sobrino 2006 (Cat. D)
La Vigna Nirane 2006 di Edoardo Sobrino è bisognosa di molta ossigenazione prima di riuscire ad entrare in sintonia con lei. L’attacco “cerolaccato” dell’inizio può risultare sgradevole e tende ad occultare la grande incisività che mostrerà il frutto dopo qualche minuto. Un frutto concentrato, polposo e carnoso ma che possiede un background speziato di grande dolcezza, di erbe balsamiche e tabacco. Al palato appare adeguatamente voluminosa, coinvolgendosi su dei binari lineari e diretti, volti a lasciare una bocca pulita, asciutta ma non astringente e di grande freschezza.
87/100 – Barbera d’Alba Superiore G.D. Vajra 2006 (Cat. B)
Quando uno stile ampio, aromatico e definito come quello impresso da Aldo Vaira, incontra un’annata come la 2006, le caratteristiche vengono esaltate. Si ispira, già dal primo impatto, sulla strada dell’eleganza e della definizione, anziché seguire quella più esplosiva o quella della concentrazione. Uno dei plus è poi rappresentato dal fatto che tutti i vini targati Vajra, si trovano maggiormente a loro agio sulla tavola in accompagnamento al cibo (più di quello di una degustazione), proprio perchè incarnano uno spirito molto giocato sulla piacevolezza di beva e l’enorme versatilità in fase di abbinamento con il cibo.
87/100 – Barbera d’Alba Vigna Clara Eraldo Viberti 2006 (Cat. D)
Non si può dire che i vini di Eraldo Viberti, manchino di personalità. Al primo impatto vi sembrerà un po’ riservata e ci vorrà qualche minuto prima di acquisire il giusto feeling, anche perchè l’aspetto territoriale e balsamico che la sembra legare tantissimo alla suadenza dei vini di La Morra, esce con l’ossigenazione. In bocca è sottile e lineare, con un finale in eleganza.
87/100 – Barbera d’Alba Vigneti Cerreto Roberto Voerzio 2006 (Cat. E)
Sarà pure chiamata la “Barbera dei poveri”, ma non c’è poi tutta questa distanza rispetto alla sorella Pozzo. In quanto, la qualità è comunque quella che ci si spetta da un vino di Voerzio. La cura nel vigneto è la filosofia di base è la stessa, quello che cambia è il vigneto, la densità di viti per ettaro, un pizzico di resa per pianta in più e nell’affinamento. Per il resto troverete le dovute differenze sul piano dello spessore e della complessità/persistenza, mentre avrete la medesima percezione di una Barbera ben fatta, concentrata il giusto, precisa e definita nel dettaglio aromatico e nelle finalità al palato, compresa l’identica dolcezza del tannino.
86/100 – Barbera d’Alba Sup. Mattarello Castello di Neive 2007 (Cat. C)
Si pone su di un gradino inferiore rispetto alla Santo Stefano. Le accomuna gli stessi dettagli, che nella Mattarello vengono leggermente ampliati e quindi alcune caratteristiche vengono accentuate, tirando quindi il freno a mano in fase aromatica e nell’allungo. Avrà solo bisogno di tempo (?) …
86/100 – Barbera d’Alba Serraboella F.lli Cigliuti 2006 (Cat. B)
Una Barbera d’Alba Serraboella che, anche nella versione 2006, conserva quel giusto mix di rusticità/”simil-modermismo”, che si trovano nei vini di Cigliuti. Un profilo olfattivo che si mostra maturo nel frutto, leggermente concentrato, speziato ed un po’ cioccolatoso, mantenendo quella grinta “terrosa” che sembrano ormai la specialità della casa. Al palato mostra grinta, forza e anche un’acidità che pare eccessiva, per lo spessore che deve sostenere.
86/100 – Barbera d’Alba Vignota Conterno-Fantino 2008 (Cat. B)
La Vignota 2008 mostra una chiave di lettura molto semplice e diretta. Giocata molto sul frutto e sulla piacevolezza di beva e per certi versi, può essere accomunata per alcune caratteristiche al Ginestrino. Quel tocco di viola passita e quel gioco tannino/acidità che rinvigorisce il palato e ne rafforza il rigore. Da servire preferibilmente a temperatura di cantina.
86/100 – Barbera d’Alba Vigna della Madre Germano Ettore 2006 (Cat. B)
La Barbera Vigna della Madre di Sergio Germano, appare lontana un miglio da quello che potrebbe essere lo stile di questa cantina. Tanto cerimoniosi, corpulenti ed austeri sembrino apparire i Barolo, tanto docile, leggiadra e soave appare la Barbera. Un po’ come l’anima di chi li produce, visto che sotto quell’aspetto imponente, da uomo barbuto e “burbero ” all’apparenza, traspare l’animo gentile, suadente e genuino di Sergio. Un frutto dolce ma leggermente acerbo è quello che si impone nell’impatto olfattivo, mentre al palato si rivela in tutta la sua morbidezza senza voler imporsi per spessore o concentrazione.
86/100 – Barbera d’Alba Gallina Ugo Lequio 2008 (Cat. A)
La Barbera d’Alba Gallina 2008 si impone con un impatto decisamente più immediato rispetto alla Superiore. Una complessità garbata con un frutto più aggraziato, lascia quindi trapelare una finezza di una Barbera vocata alla facilità di beva. Confermata anche da quanto si sussegue al palato, congedandosi magari un po’ presto, ma lasciando una bocca pulita e di piacevole freschezza.
86/100 – Barbera d’Alba Du Gir Montaribaldi 2007 (Cat. B)
Dopo i risultati dei Barbaresco, le aspettative per questa Barbera erano decisamente alte. In parte si possono essere ritenute soddisfatte, confermando un trend decisamente confortante, nella crescita qualitativa di questa cantina, ma che dall’altro non vanno però oltre a quella che appare una “semplice” e buona Barbera. Enologicamente ben fatta, precisa nel dettaglio aromatico ma che potrebbe osare di più sul piano della personalità. Ed ambire ad un ruolo di primo piano, del tutto meritato. Come i Barbaresco.
86/100 – Barbera d’Alba Piani Pelissero 2007 (Cat. A)
Lo stile è quello di sempre. Confermato anche nella 2007, dove lo “spirito” Pelissero c’è tutto. Un frutto deciso e concentrato, succoso e polposo ed il lato speziato appena accennato. Il tutto sotto la solita chiave di lettura in tutta dolcezza, dove la venatura vanigliata data dal legno tende a giocare il solito ruolo da comprimario. In bocca è avvolgente, calda e morbida e con un tannino che chiude sull’amarognolo.
86/100 – Barbera d’Alba Sup. E. Pira & Figli-Chiara Boschis 2007 (Cat. C)
Quella di Chiara Boschis è una micro azienda, situata nel comune di Barolo. Questa Barbera può essere considerata una sorta di vin de garage, visto che passa di poche centinaia, le 3.000 bottiglie. Un vino, come i suoi Barolo, fatta a sua immagine e somiglianza. Da uve che provengono dal cru di Cannubi-San Lorenzo, ottengono tutti gli anni, dei vini che non colpiranno mai per potenza o robustezza,pur mantenendo un piglio deciso ed autorevole nel frutto e nella dinamicità al palato. Proprio come Chiara.
86/100 – Barbera d’Alba La Romualda Ferdinando Principiano 2007 (Cat. F)
Produzione microscopica anche per la Barbera La Romualda di Ferdinando Principiano. Viticoltore appassionato, di cui abbiamo avuto modo di raccontarvi nella recensione dei Barolo e di come vi sia, in Cantina, un nuovo corso in atto, dove i vini stanno subendo una “trasformazione” che li porterà tra qualche anno, ad essere più possibile legati al territorio. Già oggi, viene seguita una legge “naturale” ottenuta da fermentazioni spontaneee e la solforosa viene sempre dosata al minimo. Ma non è ancora questo lo scopo. La volontà è quella di arrivare a convertire tutti i vigneti ed in particolare, per questa Barbera, di portare in bottiglia, l’opulenza e la grassezza del carattere di Monforte d’Alba, con l’aggiunta della vitalità di Serralunga d’Alba. E la personalità di Ferdinando.
86/100 – Barbera d’Alba Pian Romualdo Prunotto 2006 (Cat. C)
La Pian Romualdo della Prunotto si rivela sui consueti standard di affidabilità e garanzia. Profilo olfattivo di grande pulizia enologica, con un’espressività del frutto contenuta, ma incisiva. La verticalità dell’annata, viene evidenziata maggiormente al palato, dove il volume e l’avvolgenza, vengono alternate da nervature di grande freschezza, rigore ed un tannino che in chiusura tende ad asciugarsi.
86/100 – Barbera d’Alba Superiore Bricco Appiani Flavio Roddolo 2004 (Cat. B)
Flavio Roddolo è uno dei vignaioli più interessanti di Langa. Grande ed instancabile lavoratore della sua terra, Flavio vive nella sua notoria situazione da “eremita” in cima al Suo Bricco Appiani di Monforte d’Alba, lontano dai media e dalle luci della ribalta. A molti, i suoi vini potranno sembrare “duri” e “crudi”, ma sono vini “puri” e pieni di carattere. E se vi trovaste nella situazione di riscontrarvi dei piccoli difetti, sappiate che possono essere veicoli per amplificare la loro personalità. Come nel caso di questa Barbera. Impossibile trovare quei caratteri concentrati, marmellatosi, piacioni e cioccolatosi di molte, in virtù di un frutto, sì maturo, ma con una venatura più acerba. Sottile, dinamica, fragrante. Al palato offre agilità, con una trama tannica tesa ed integrata ed un finale capace di rinnovarsi ad ogni sorsata.
86/100 – Barbera d’Alba Josetta Saffirio 2007 (Cat. B)
Anche i vini di Josetta Saffirio, incarnano lo spirito ed il carattere (ed in questo caso, anche la femminilità) del produttore(trice) e della figlia Sara. Provenienti da uve dei vigneti adiacenti alla cantina, situata nella frazione Castelletto, del comune di Monforte d’Alba. Dotata di un frutto croccante e speziata, con sprigionamenti aromatici abbastanza contenuti, ma molto eleganti. In bocca è tesa e concisa, con l’acidità che tende a sottolineare la sua presenza spiccata ed un tannino che, in questa fase, appare un po’ slegato.
86/100 – Barbera d’Alba Roca Neira Tenuta Rocca 2006 (Cat. C)
Prova convincente per la Barbera d’Alba Ròca Neira della Tenuta Rocca, che, con il millesimo 2006, raggiunge il club della maggiore età. E’ diventata adulta prima di tutto nella maturità del frutto, offrendo maggiore agilità rispetto al passato. Seguìta dallo spessore, quest’ultimo aiutato anche dalla bontà del millesimo, raggiungendo maggiore masticabilità senza diventare troppo opulenta. Per ultimo, ma non quello meno importante, il conseguimento di una maggiore integrazione per quanto riguarda l’equilibrio. Ora che è diventata adulta, ci aspettiamo solo che acquisti maggiore “esperienza” e carattere.
85/100 – Barbera d’Alba Roscaleto Enzo Boglietti 2006 (Cat. C)
Approccio più semplice per la Barbera d’Alba Roscaleto rispetto alla Vigna dei Romani. Anche per quanto riguarda la fruizione. Un frutto più sottile e con un legno più integrato. Al palato offre meno opulenza e volume, ma esce con una buona vitalità. Anche nel tannino.
85/100 – Barbera d’Alba Aves Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. B)
I vini di questa storica azienda di Verduno, andrebbero “visti”, al di là di quello che viene rappresentato nella sintesi di un punteggio in centesimi. Hanno una chiave di lettura abbastanza difficile nell’immediato e si esprimono solo dopo essere riusciti a trovare la giusta sintonia. Anche se, la Barbera Aves, esprime un linguaggio più diretto e più “giovanile”. Un frutto più docile ed amalgamato e che incarna stranamente una dolcezza suadente, molto diversa dal classico home-style. Può essere che un ruolo fondamentale lo abbia giocato l’annata, visto che al palato troviamo una morbidezza più accentuata del solito e con un’acidità, seppur rilevante, più contenuta.
85/100 – Barbera d’Alba Mezzavilla Malabaila 2004 (Cat. A)
Una Barbera che potrebbe apparire abbastanza semplice in un primo momento, se non la si guarda più attentamente. Perchè possiede un certo spessore e vedendo anche il millesimo inviato dall’azienda (?), una certa longevità. Tuttavia, il risultato può suonare un po’ discordante per due semplici motivi. Se la volontà è quella di uscire con un vino “in beva”, in questo caso avrebbe bisogno di possedere maggiore vitalità ed una più immediata fruizione. Al contrario, se il risultato vuole essere più importante, visto le potenzialità delle uve per la provenienza e l’età del vigneto, allora, lo spessore andrebbe supportato in maniera più adeguata da una maggiore integrazione delle componenti per agevolare l’equilibrio ed un frutto molto più articolato. Per ambire a ben altri lidi…
85/100 – Barbera d’Alba Laura Ferdinando Principiano 2008 (Cat. A)
Altissimo Ceto.
La Barbera d’Alba Laura di Ferdinando Principiano, ha tutte le carte in regola per essere considerata la tipica “Barbera da beva”. C’è tutto in questo vino. Il potenziale e lo spessore danno subito modo di parlare un liguaggio più semplice ed immediato. Il frutto è croccante, dolce e carezzevole, contenuto nello sfogo aromatico, ma di grande piacevolezza. In bocca è sottile, lineare, diretta e giocata molto sull’equilibrio.
85/100 – Barbera d’Alba Albino Rocca 2008 (Cat. D)
Freschezza, vitalità ed energia anche per la Barbera d’Alba “normale” di Angelo Rocca. Giocata anch’essa sul frutto e sull’equilibrio, può apparire, a prima vista, un po’ invasiva per il legno messo in evidenza. Bisognosa di qualche minuto, prima di dare il giusto taglio del suo profilo olfattivo, mentre al palato si offre succosa e morbida.
84/100 – Barbera d’Alba Bruno Giacosa 2007 (Cat. B)
La Barbera d’Alba del Négoce, nell’annata 2007, si offre con un passaggio interlocutorio. Meno vitale ed energica della versione precedente, l’impatto olfattivo è molto chiuso, appena versata nel bicchiere e con dei disturbi di definizione aromatica, bisognosi di tempo prima di riuscire a mettersi “a fuoco”. Al palato si predispone su di un piano sottile, teso e con una freschezza messa in evidenza, equilibrata da un buon spessore ed una discreta morbidezza.
84/100 – Barbera d’Alba Gisep Massolino 2006 (Cat. D)
La Barbera d’Alba Gisep dei fratelli Massolino è una Barbera soda e compatta, con il carattere Serralunghiano. Giocata sulla sostanza ma non sulla iper-concentrazione, sulla autorevolezza ma non sulla potenza, sul rigore ma non sull’austerità. Quindi, può succedere che, in millesimi come il 2006, tenda a presentarsi un po’ slegata in gioventù, con un frutto dolce e suadente ma non ancora al top ed un tannino che si presenta alquanto severo per la tipologia.
84/100 – Barbera d’Alba Vigna Carzello Edoardo Sobrino 2006 (Cat. D)
Approccio decisamente più “rustico” rispetto alla Vigna Nirane. Già a partire dal colore meno luminoso e con riflessi più evoluti. La Vigna Carzello può essere apprezzata appieno per gli amanti del genere. Anche per chi vorrebbe optare per qualcosa di più semplice e diretto. Dotato di un frutto con sentori di cacao amaro ed erbe aromatiche secche, in bocca tende a far rilevare tutto il suo calore dei 15% dichiarati. Anche il fratello detiene lo stesso tenore, ma il suo spessore tende a farlo scivolare in secondo piano. Tannino più asciutto e freschezza di assoluto valore.
83/100 – Barbera d’Alba Superiore La Serra Manzone 2006 (Cat. B)
Micro-produzione anche per questo capace vignaiolo di Monforte d’Alba. Una Barbera di media struttura, enologicamente ben fatta e pronta per dare piacevolezza nell’immediato. Un frutto che appare monocorde nella sua espressività, ma di matrice chiara e diretta nella sua essenzialità. Al palato tende a rilasciare tutto il suo potenziale al primo impatto, per poi assottigliarsi e congedarsi abbastanza presto. Ma il commiato viene fatto con morbidezza ed eleganza.
82/100 – Barbera d’Alba Tenuta Rocca 2007 (Cat. A)
Fino all’ultimo eravamo decisi di non farla figurare (come altre Barbere “classiche”) nella nostra recensione, ma alla fine siamo tornati sui nostri passi ed abbiamo disposto alla pubblicazione, poichè il risultato, per un vino di questa tipologia (e di questo prezzo) è ragguardevole. Non tanto per quanto riguarda lo spessore o l’ambizione, ma per la bontà nella semplicità di espressione. Rotondità al gusto, da cogliere tutta in gioventù.
3) CONSIDERAZIONI FINALI
Daremo spazio alle nostre considerazioni finali, al termine dell’articolo nella recensione riguardante la denominazione Barbera d’Asti.
Articolo redatto da:
Ivano Antonini.
Curatore della Guida dei Vini on-line di Altissimo Ceto e Referente regionale per il Piemonte.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier operante presso il Ristorante Relais & Chateaux “Il Sole di Ranco”.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia AIS 2008, Miglior Sommelier della Lombardia 2001 e Sommelier dell’anno per la Guida de L’espresso 2006.
Si ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
Piemonte
– Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
Lombardia
Trentino Alto-Adige
– Le “bollicine” metodo classico.
Friuli Venezia-Giulia
-I vini bianchi (prima parte). Chardonnay, Friulano, Malvasia e Pinot Bianco.
-I vini bianchi (seconda parte). Sauvignon, Pinot Grigio e “blend”.
Marche
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
Toscana
Sicilia
-I vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I vini binchi e rossi di Sicilia.
Per chiudere, un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
Sei un appassionato Gourmet? Un addetto ai lavori? Un semplice nostro affezionato lettore? E non sei ancora titolare della Nostra Card esclusiva Viaggiatore Gourmet? Sostieni anche tu la nostra Guida Online Indipendente dedicata alle eccellenze e in cambio ricevi coccole e privilegi. Scopri come… QUI. Ti aspettiamo!