(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1969
Proprietà: Aldo Conterno
Enologo: Stefano Conterno
Agronomo: Prof. Edoardo Monticelli
Addetto al ricevimento: Giacomo Conterno
Ettari di proprietà: 25 ha
Produzione annuale in bottiglie: 120.000
Vendita diretta in Cantina: NO
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Solo su appuntamento.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: agricoltura sostenibile
Utilizzo di lieviti selezionati: NO
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2011/2012:
*93/100 – Barolo Bussia Soprana 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Come nostra consuetudine, abbiamo deciso di inserire questo vino tra i Barolo “classici”, anche se si tratta di un cru a tutti gli effetti. Un vino di grande classe è il Bussia Soprana targato 2007 di Aldo Conterno. Possiede tutto il garbo e la delicatezza aromatica di un grande Bussia dei Conterno, ma con un pizzico di polposità e di calore in più rispetto ad altre versioni del passato. A livello aromatico possiede finezza, precisione e cura del dettaglio. In un vortice che, come dicevamo, parte da un frutto caldo e suadente, per poi raggiungere il lato speziato piccante, passando da una nota floreale e balsamica. L’assaggio si rivela con un timbro meno caldo e più incisivo di quello percepito dall’olfatto, anche grazie ad una trama tannica fitta e importante ma di assoluta classe e finezza. Purtroppo la lista dei Barolo 2007 inviataci dai Conterno si limiterà a questo ed il Cicala, viste le problematiche che hanno avuto in questo millesimo e che ne hanno limitato la produzione dei cru. Ma abbiamo di che accontentarci…
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2010/2011:
91/100 – Barolo Bussia Soprana 2006 (Cat. G)
Volutamente inserito in questa recensione, anche se consapevoli che il Bussia Soprana di Aldo Conterno è a tutti gli effetti un “single-vineyard”. Se la batteria dei 2005, ci aveva per certi versi sorpreso per una particolare riuscita caratteriale dei vini ed una apertura aromatica immeidata abbastanza singolare per questa azienda, i Barolo presentati quest’anno dalla premiata ditta Aldo Conterno&Figli, si sorpassano anche grazie alla conferma della bontà dell’annata. Incominciamo quindi il racconto di questi bellissimi vini, dove il carattere delle uve della Bussia di Monforte sapientemente vinificate da mani esperte, esce in tutte le sue migliori espressioni, attraverso una polposità del frutto di grande integrità, con una forte connotazione del profumo di lampone, croccante e fragrante, il quale lascia subito spazio alle note speziate di bellissima freschezza ed un finale che incomincia il suo viaggio verso una balsamicità che avrà modo di ampliarsi in futuro. Bocca carnosa, piena, in divenire, cesellata da una trama tannica di particolare vivacità, ma piacevolmente levigata.
93/100 – Barolo Cicala 2006 (Cat. H)
In un’annata abbastanza “classica” come può essere considerata la 2006, ecco spiccare il carattere appuntito, pungente, incisivo e balsamico del Cicala a casa Conterno, che tanto lo fa assomigliare ad un Barolo di Serralunga. Minerale ed intrigante grazie ad un tocco ferroso, ha il solo svantaggio di essere un po’ più frenato e contratto (in questa fase) dei suoi “fratelli”. Ma basta veramente poco alla stoffa e alla caratura per farsi notare. Anche al palato è il più graffiante, ma la qualità dei tannini e la setosità della trama è da grande stilista. Così il congedo alla retro-olfattiva, vi lascerà felici ed appagati. Altra grande prova che va a suggellare una sfilata di grandi Barolo davvero encomiabile.
92/100 – Barolo Colonnello 2006 (Cat. H)
Se il Cicala tende a strizzare l’occhiolino a Serralunga, ecco il Colonnello volgere il suo “sguardo” a La Morra. Non per vicinanza geografica, ma per carattere. Ventaglio floreale di grande caratura ed un frutto che assume le sembianze di quello associabile alla fragola e al lampone, rispetto alla polposità della mora ed il mirtillo trovate invece nel Cicala e nel Romirasco. Anche il colore è più sfumato e la speziatura si è fatta più “dolce”. Il palato viene accarezzato e solleticato. Sembra quasi entrare in bocca scorrendo sulle pattine, gentile, cortese e garbato. Poi entra in scena il tannino che stuzzica e vibra insieme al puntiglio dritto e verticale dell’acidità, prima di congedarsi con grande charme. Consigli per l’uso. Se proprio non potete aspettare e se vi dovesse cogliere la fregola, impugnando il cavatappi e vorreste aprire uno dei super-cru 2006 di Aldo Conterno nel breve termine. Ecco, affondatelo allora in questo.
95/100 – Barolo Romirasco 2006 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Ma quant’è buono il Romirasco 2006 dei Conterno? Su una scala da 1 a 10, ti verrebbe di dare 11 per il suo lato godurioso e passionale nella sostanza. Cosa abbastanza insolita per i vini appena immessi sul mercato, per quello che è uno dei più storici domaines langaroli. Già, è proprio il lato succoso di un frutto a primeggiare, che per trovare il tuo completo appagamento, vorresti immergere le mani in questo cesto di ciliegie, more, prugne e lamponi maturi. E guai a non leccarti le dita, goderesti solo a metà. Deciso di acquistare volume e profondità con il tempo, oggi viene apprezzato per il carattere e la grinta di una grande Bussia. Profilo olfattivo più ricco e dettagliato dei suoi fratelli, dato dalla conformazione del terreno rispetto al Cicala ed al Colonnello e anche da un’età media delle viti più vecchia. Questo lato della Bussia, chiamato Romirasco appunto, è di proprietà esclusiva della famiglia Conterno ed è quello che rientra in percentuali considerevoli, quando viene prodotto il Granbussia. Tornando al vino, pardon al bicchiere, luccicava e splendeva per le sue tonalità che si accendevano come tante piccole lucine di Natale, ogni volta che si faceva roteare. Del suo quadro olfattivo ne abbiamo già parlato, ma non abbiamo accennato della cadenza ritmata ed in continua progressione, man mano che prende confidenza con l’aria aperta. Di grandissimo appeal speziato. Volume e ampiezza anche nel caso del palato che prende forma (e profondità) con il passare dei minuti. 95 punti tutti meritati, ma fondo scala per quanto riguarda l’apprezzamento. Grande vino.
91/100 – Langhe Nebbiolo Il Favot 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Il Favot di Aldo Conterno fa da ottimo apripista ad una batteria da urlo, presentata nella scintillante annata 2006. Una sequenza di vini da fare impallidire la più vivace concorrenza internazionale con una serie di cru, che i cugini “borgognoni”, metterebbero la firma per una così ricca rappresentazione. In questa occasione tocca al “piccolo” Barolo che in casa Conterno matura nei legni piccoli e proprio per una questione di tradizione (e di serietà…), non può portarne il nome. Un vino ricco, complesso capace di raggiungere, e surclassare, la soglia della super-eccellenza con facilità, già solo con il profilo olfattivo di grande classe. Tra i migliori di questo vino. La bocca appare un po’ slegata e molto più in divenire di quanto promesso all’olfatto, ma il taglio del grande vino c’è tutto. E noi saremo lì, pronti e premurosi ad aspettarlo.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
87/100 Langhe Rosso 2006 (Cat. C)
Il Langhe Rosso prodotto da questo storico “chateau” di Langa è un vino ottenuto da freisa, cabernet sauvignon e merlot. Un vino semplice, diretto, efficace tanto nell’esecuzione, quanto nella piacevolezza di beva. Senza accessori ed orpelli, colpisce più di quanto la sua importanza vorrebbe, usando personalità e quel tocco di originalità che non guasta, stappando un vino di questa tipologia. Un vino che si sarebbe collocato sugli 86/100, ma che proprio per questo è stato rivalutato maggiormente.
93/100 – Barolo Bussia Romirasco 2005 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Trovare delle caratteristiche di una “vistosa” apertura aromatica nei Barolo di questo storico “chateau” di Monforte d’Alba, è cosa veramente insolita. Abituati come siamo a doverli aspettare nel bicchiere, o in bottiglia, prima di poterli leggere con maggiore apprezzamento, i 2005 presentati dalla Poderi Aldo Conterno si inseriscono su posizioni importanti, con delle caratteristiche di maggiore “freddezza” rispetto ai 2004 e dove le trame tanniche si mostrano in maniera più vivace, acidità più appuntite, in virtù di spessori meno un po’ meno importanti, ma capaci di dare elementi di vitalità a lunga gittata temporale. Il Romirasco non sempre prende vita nei stessi millesimi di quando vengono prodotti gli altri “micro-cru” (già, perchè Cicala e Colonnello sono delle parcelle collocate all’interno del vigneto della Bussia a Monforte), ma quando lo fa’… è capace di lasciare il segno. Un vino articolato, dinamico e con tanta voglia di voler restare in bottiglia per molti decenni. E se avrete la pazienza di aspettare, fino a quando questo 2005 avrà l’età del mitico Romirasco ‘93 di oggi, potrà sicuramente deliziare il vostro palato e ripagarvi dei vostri sacrifici di attesa.
91/100 – Barolo Colonnello 2005 (Cat. H)
Finisce con un pareggio il derby Colonnello-Cicala, tra i due storici micro-cru della prestigiosa casa che è la Poderi Aldo Conterno. Anche se le differenze sono molto profonde. Prima di tutto sul piano olfattivo, visto che in questo momento, il Colonnello attraversa una fase di involuzione aromatica. Il profilo è comunque molto ampio, con caratteri di uno stampo fruttato molto deciso, quasi inusuali, abituati come siamo a sentire sempre nei loro Barolo, delle “indoli” che virano sullo speziato. Al palato è per certi versi più avvolgente del Cicala però con una trama tannica più in risalto e difficile da ammaestrare.
91/100 – Barolo Cicala 2005 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Come già accennato nel caso del Colonnello, abbiamo un Cicala che presenta un’apertura aromatica più importante, anche se il profilo sensoriale si differenzia solo in qualche sfumatura di carattere floreale e balsamico. Alla gustativa si presenta con lo stesso spessore, ma un po’ più voluttuoso ed un tannino più integrato, che lascia spazio ad una distensione, che la fa apparire più lunga.
90/100 – Barolo Bussia Soprana 2005 (Cat. G)
Un Bussia Soprana molto fruibile è questo 2005. Si avverte un frutto completo, che potrà evolvere in bottiglia ma che non dispiace se vi trovate nella situazione di doverne aprire una bottiglia. Avvolgente, ampio, non tra le migliori distensioni gustative di sempre, ma capace di farsi ricordare per il suo equilibrio e la sua chiusura molto elegante.
88/100 – Barbera d’Alba Conca Tre Pile 2006 (Cat. D)
L’ottima prova della Barbera d’Alba Conca Tre Pile 2006, conferma, se mai ce ne fosse bisogno, l’altissimo trend qualitativo della batteria proposta in questa prima edizione della Guida, dalla Poderi Aldo Conterno. Una Barbera che più di altre tende a Baroleggiare nel nostro bicchiere. Saranno forse le sue tonalità un po’ “freddine” ed un tannino incisivo, difficilmente riscontrabile in altre versioni del passato, che lo faranno somigliare così tanto ai suoi fratelli di viaggio? Oppure ad una mano enologica tra le più classiche e territoriali di Langa, che la farà sembrare così lontana dall’esercito di Barbere cioccolatose, “vanigliose”, concentrate ed opulente, le quali sembrano quasi convincere i consumatori di oggi a rassegnarsi, che siano tenutari del concetto territoriale più tipico? La risposta è nella chiave di lettura di colui che potrà magari credere, che la vera novità, o la più valida alternativa, possa essere il vino del produttore più classico. Od il nome più scontato.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Poderi Aldo Conterno
Località Bussia, 48
12065 Monforte d’Alba (CN)
Tel: +39 0173 78150
Fax: +39 0173 787240
Skype: –
Sito Web: www.poderialdoconterno.com
Indirizzo posta elettronica: l’azienda non ha indirizzo mail.
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