(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1974
Proprietà: Rodolfo Migliorini
Enologo: Giuseppe Albertino
Agronomo: Giuseppe Vivalda
Addetto al ricevimento: Roberta Riboni
Ettari di proprietà: 60 ettari di proprietà
Produzione annuale in bottiglie: 250.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Solo su prenotazione
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: Agricoltura sostenibile. Biologico e biodinamico.
Utilizzo di lieviti selezionati: No.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2011/2012:
91,5/100 – Barolo Rocche 2007 (Cat. E)
Campione che sintetizza fin dalle prime battute, lo stile ricco, “dolce” e pieno di Rocche dei Manzoni. Subito espressivo è il frutto maturo anche se bisognoso di tempo per spiccare da una nota vanigliata un po’ troppo spiccata in questa fase dell’affinamento. Tratto gustativo decisamente più scorrevole e “pulito”, dove vengono messe in bella mostra i suoi tratti decisi e risoluti. Dotato di una spinta alcolica, un po’ staccata da quella che è la freschezza gustativa di questo vino. Da lasciare ancora qualche anno in cantina.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2010/2011:
90/100 – Barolo Big ‘d Big 2006 (Cat. G)
Un vino che molto probabilmente avrà bisogno di tempo al fine di trovare la sua integrità e raggiungere quell’equilibrio del complesso, con la stoffa che possiede. Di grande peso e caratura al palato, che gli permettono di raggiungere la soglia dei 90 punti, ma che trovano in chiusura una nota vegetale nel frutto e cruda nel tannino che lascia un timbro rugoso come ricordo finale.
93/100 – Barolo Vigna Cappella S. Stefano 2006 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Il Cappella Santo Stefano di Rocche dei Manzoni 2006 si è elevato su livelli altissimi, toccando vette che partono dall’impostazione e dalla costanza qualitativa ovviamente dati da Valentino Migliorini e che ha trovato un grandissimo seguito nel figlio Rodolfo. Il quale continua con la medesima passione del padre, con il plus, insieme all’enologo Beppe Albertino, di dare uno sprint tutto di carattere giovanile e di mettere al servizio dei vini, la loro voglia di fare bene e di puntare sempre al meglio. Oltrepassato quell’ostacolo iniziale, naturale per quest’azienda, dove il legno sulle prime tende a farsi notare, è solo in seguito all’acquisizione della boccata d’ossigeno che il vino prende forma. La potenza e la stoffa sono quelle di Monforte, ma la parte del leone, è data dalla bellissima finezza e minuta complessità che riesce ad avere di fronte a cotanta autorevolezza. Difficile che non vi piaccia o che non lo troviate estremamente godurioso. A chi non piacerebbe viaggiare comodi, comodi su un Cayenne e spingere sull’acceleratore, per sentire i brividi che sprigionano i cavalli sull’asfalto? Il palato esprime tecnica senza sbavature, acidità che esalta anche il lato sapido e minerale. E con la vibrazione che esalta ed emozione.
92/100 – Barolo Vigna d’la Roul 2006 (Cat. G)
Grandissimo risultato anche per la Vigna d’la Roul di Rodolfo Migliorini che purtroppo paga il gap con il Cappella Santo Stefano, perché non possiede quella punta profonda e quel tocco penetrante di quest’ultimo. L’articolazione non gli è comunque seconda, avendo in se la polposità e la saporosità di un frutto caldo, dolce ed armonioso che sarebbe apprezzato, anche da chi, il Barolo non rientra proprio nella top-ten dei suoi vini preferiti. Pieno, avvolgente e caratterizzato da una buona dolcezza in chiusura di bocca.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009:
Vini rossi
88/100 Langhe Rosso Quatr Nas 2004 (Cat. F)
Non c’è niente da fare. Passano gli anni, passano i millesimi, ma i vini di questo “gioiello” di Langa, qual’è la cantina di Rocche dei Manzoni, sembrano conservare il medesimo DNA. Ne parlavamo prima all’amico (e compianto) Valentino Migliorini e lo abbiamo ribadito più volte al figlio Rodolfo, bravo e capace a condurre un’eredita, non di facile gestione. Tornando ai vini, crediamo che più di ogni altra realtà moderna di Langa, abbiano bisogno di una notevole e massiccia dose di ossigeno e/o di parecchi anni prima di poterli vedere nella loro piena maturità espressiva. Anche sui Langhe Rosso, nonostante ci siano stati presentati i 2004, se ci dovessimo soffermare sempre al loro primo impatto in una degustazione alla cieca, verrebbero sempre collocati in alcune posizioni più in basso. Hanno sempre nell’immediato, nel loro carattere olfattivo, delle tonalità dolciastre e vanigliate date dall’uso del legno che sembrerebbe, dico sembrerebbe, dovuto ad una cattiva gestione in cantina. Ma conoscendo anche la professionalità dell’enologo Giuseppe Albertino e conoscendo da diversi anni la storia di questa cantina, possiamo tranquillamente asserire che questa caratteristica sia più che altro un vizio di forma. Non è un caso che abbiano messo in commercio due anni fa, una riserva 7 anni e quest’anno una riserva 10 anni di Barolo. Quindi, tornando al nostro Quatr Nas, dopo la sua boccata d’ossigeno, ecco rivelare il suo carattere di grande vino, capace di riferire delle sfumature dei quattro vitigni utilizzati: nebbiolo in prevalenza, seguito da pinot nero, merlot e cabernet sauvignon. Alla gustativa è opulento, avvolgente, spesso anche se tenuto in piedi da una buona freschezza. Grande eleganza in chiusura. Meglio che al naso…
87/100 Langhe Rosso Bricco Manzoni 2004 (Cat. E)
Prendete quanto scritto in apertura in occasione della descrizione del Qutr Nas e copia-incollatelo quì. Per quanto riguarda il resto, possiamo dire che da sempre il Bricco Manzoni è considerato come il fratello maggiore dell’altro Langhe Rosso, anche se avremmo dei dubbi a riguardo, degustandoli appunto in parallelo entrambi nella loro versione targata 2004. Il Bricco Manzoni è ottenuto da uve nebbiolo in prevalenza ed il resto da uve nebbiolo. Mostra un bellissimo carattere espressivo a livello olfattivo, mentre sembra segnare il passo nello sviluppo gustativo, confermando un tannino abbastanza rigido.
91/100 – Barolo Big’d Big 2005 (Cat. G)
L’abbiamo già scritto in occasione del post sui Langhe Rosso, ma è bene ribadirlo ancora quì. E’ ormai certificato ed assodato che i vini (motivo in più quando si parla di Barolo) del Podere Rocche dei Manzoni, presentano, in un primo momento, un profilo olfattivo molto improntato sul “legno”. Nel caso vorreste consumarli “giovani”, il consiglio rimane sempre quello di dedicargli una buona boccata d’aria, prima di poterne apprezzare appieno il loro valore. Meglio sarebbe, concedergli almeno dieci anni di sosta in cantina, prima di impugnare un “tirabusciò”. Non è un caso che l’azienda abbia voluto esordire prima con un Pianpolvere Soprano commercializzato dopo 7 anni ed il Vigna Madonna dell’Assunta dopo 10. Fatta questa premessa e da copia-incollare anche per gli altri cru, veniamo al nostro Big ‘d Big. In questo millesimo 2005 è risultato per noi, quello più completo. Sceso in campo con la classica potenza, presenta un frutto molto ampio con venature balsamiche e speziate. In bocca è voluminoso, ampio e molto più appagante sul piano dell’equilibrio. Tannini in bella mostra e molto incisivi.
90/100 – Barolo Vigna Cappella di S. Stefano 2005 (Cat. G)
Analizzandoli nell’insieme, i Barolo 2005 del Podere Rocche dei Manzoni fanno un passettino indietro, se li volessimo confrontare con quelli della versione precedente. Questo non vuole essere una critica, oppure deve essere vista come una volontà ben precisa, di chiedere sempre ai produttori di migliorarsi di anno in anno, ma la constatazione che sono comunque vini, checchè se ne dica, che rispecchiano il millesimo di origine, senza adottare forzature nelle fasi di lavorazione. Il Vigna Cappella di S. Stefano, risulta tra i suoi compagni di squadra, quello più “dolce” sia al naso che in bocca, molto più racchiuso come frutto. Solo al palato si schiude per sciorinare tutto il suo fascino, molto più delicato del Big ‘d Big e con un tannino meno aggressivo.
89/100 – Barolo Vigna d’l Roul 2005 (Cat. G)
Il Vigna d’la Roul presenta, in quest’annata un frutto un po’ più grossolano rispetto a quelli descritti sopra. Anche in bocca appare voluminoso, di spessore, ma abbastanza slegato in questa fase. Sicuramente è quello che avrà bisogno di più tempo.
93/100 – Barolo Vigna Madonna dell’Assunta La Villa 1999 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Se nutrivamo ancora un piccolo dubbio sulle possibili difficoltà di “digestione” dopo anni di bottiglia, del quadro aromatico importante dato dal legno che hanno sempre in gioventù i vini del Podere Rocche dei Manzoni, ora è del tutto fugato. Un chiaro esempio di un grande Barolo che si espone con concentrazione e potenza, ma che riesce sempre a comunicare con grande eleganza. Un frutto di grande espressività, variegato, ampio e che riporta puntulamente in maniera incisiva le caratteristiche di una grande annata come la 1999. Anche al palato sfodera avvolgenza e forza, un tannino preciso ed energico ed una acidità importante, sono le prerogative di un Barolo che avrà lunga vita davanti a sè e che avrebbe inorgoglito non poco, il grande Valentino Migliorini.
88/100 – Barbera d’Alba La Cresta 2005 (Cat. D)
Partita patta per le due Barbere di Rodolfo Migliorini. Anche se viaggiano su strade differenti e mostrano spessori sostanzialmente diversi. Cominciamo da La Cresta che esibisce un frutto sicuramente più crudo e più sottile, quasi essenziale. Un legno più addomesticato che gli dona quel giusto apporto di dolcezza. Rigore e dinamismo anche al palato che si rivela con una spinta sull’acceleratore più dinamica rispetto al diretto “concorrente”.
88/100 – Barbera d’Alba Superiore Sorito Mosconi 2004 (Cat. E)
Anche nella 2004, la Sorito Mosconi conserva il suo stile polposo e concentrato, risultato da uve che provengono da una vigna con oltre i sessant’anni di vita e per una maggiore evoluzione in legni piccoli. Il profilo aromatico si mostra di grande ampiezza, piacevole già da subito, mentre al palato colpisce ed avvolge dal primo momento, mostrandosi anche nella sua profondità, ma con un finale che risulterà amarognolo in chiusura.
Vini Bianchi
87/100 – VSQ Spumante Valentino Brut Zerò 2000 (Cat. E)
Non bisogna mai abituarsi soltanto ai picchi di eccellenza per quanto riguarda i Barolo, per questa casa di Monforte d’Alba. Più volte nel passato, da questa prestigiosa azienda, nata per volontà del fondatore Valentino Migliorini e ora nelle mani del figlio Rodlfo, sono uscite delle ottime interpretazioni di spumanti ottenuti con il metodo tradizionale, quasi a dimostrare la ricchezza di Langa e la sua volontà di dare origine a delle valide alternative ai vini rossi. Per celebrare tutto questo, abbiamo voluto inserire la Cuvée aziendale più importante, come “virus” in questa sessione, ottenendo un pregevole risultato che colpisce non tanto per la differenza di stile, ma quasi per un’identificazione di un “territorio lontano” da quello che ha caratterizzato gli altri vini degustati. Fatto da una struttura robusta tipica di Langa, con profumazioni vanigliate e speziate date dal soggiorno in legno piccolo dei vini base, ma che incarna una (pseudo) leggiadrìa, che si traduce con un vivace sviluppo gustativo ed una progressione davvero da vino di carattere. Da poche settimane ha già fatto il suo esordio il millesimo 2002, il quale si caratterizza per un corpo più snello, delle sfumature boisè meno importanti e con una maggiore freschezza gustativa.
Vini dolci
88/100 – Remember 2003 (Cat. F – la 0,500)
Ed eccoci arrivati al “virus” di questa degustazione, all’interno della gamma dei vini dolci friulani, proprio perchè proviene dalle Langhe. La figura che si rivela è di splendida fattura. Niente da paragonare quindi con Picolit o Verduzzo. Quì i canoni della surmaturazione, raggiungono piuttosto dei lidi più da vicino ai Sauternes, con risultati nella concentrazione zuccherina e del frutto, che sono tra i più egregi ed i più rispettabili, della produzione enologica regionale di categoria. Armonia complessiva al palato, con una spalla acida che assicura stabilità e rigore, grande piacevolezza dell’insieme che appare morbido e speziato, con sentori gusto-olfattivi di mandorla e pesca a dettare l’aroma. La chiusura si allinea e si congeda con uno stato evolutivo maturo e gratificante.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
PODERE ROCCHE DEI MANZONI
Località Manzoni 3
12065 Monforte d’Alba (CN)
Tel: +39 0173 78421
Fax: +39 0173 787161
Skype: –
Sito Web: www.rocchedeimanzoni.com
Indirizzo posta elettronica: info@rocchedeimanzoni.it
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