Articolo a cura di Luisito Perazzo.
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Oggi ci spostiamo nel profondo nord-est e affrontiamo le degustazioni di una delle regioni vinicole italiane più rinomate: il Friuli Venezia-Giulia.
Sono stati numerosissimi i vini arrivati in sede e di conseguenza abbiamo deciso di dividere il “racconto” in tre parti. Le prime due riguardanti i vini bianchi e una dedicata ai vini rossi e i vini dolci. Le nostre sessioni di degustazione sono state organizzate, prendendo in considerazione la suddivisione per vitigni, anziché prediligere la divisione per zona o per annata. Le note di degustazione sono poi state stilate, seguendo l’ordine alfabetico. In questa prima parte affrontiamo dunque Chardonnay, Friulano, Malvasia e Pinot Bianco. Mentre nella seconda parte dell’articolo dei vini bianchi, daremo spazio a Pinot Grigio, Sauvignon e “blend”, dove non mancheranno anche qualche “virus”, inseriti in alcuni contesti. In questo articolo non troverete le considerazioni finali poiché sono state dirottate al termine della seconda parte.
Spazio dunque ai vini…e buona lettura!
Per prima cosa la nostra consueta piccola legenda su come orientarsi all’interno dei nostri articoli riguardanti la nostra Guida dei Vini. Al primo punto troverete subito la graduatoria finale, che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Per quanto riguarda il Friuli Venezia-Giulia, tale graduatoria è stata suddivisa per vitigno, punteggio e, in caso di medesima valutazione, seguendo l’ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale, dove potrete accedere a dati, recapiti e, a breve, alle corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato. Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel, al termine di ogni sessione (ma questo sarà oggetto della seconda parte).
1) LA GRADUATORIA:
Chardonnay
91/100 – Collio Chardonnay Selezione Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
90/100 – Collio Chardonnay Grici Renato Keber 2006 (Cat. E)
88/100 – Isonzo Chardonnay Jurosa Lis Neris 2007 (Cat. C)
87/100 – Collio Chardonnay Toros 2008 (Cat. D)
86/100 – Isonzo Chardonnay Rive Alte Ronco del Gelso 2007 (Cat. B)
85/100 – Collio Chardonnay Colmello di Grotta 2008 (Cat. B)
84/100 – Collio Chardonnay Grafin de La Tour Villa Russiz 2007 (Cat. F)
83/100 – Collio Chardonnay Marco Felluga 2008 (Cat. B)
81/100 – COF Chardonnay Rocca Bernarda 2008 (Cat. A)
Friulano
92/100 – Collio Friulano Zegla Renato Keber 2005 (Cat. E)
89/100 – Collio Bianco Ronco Della Chiesa Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
87/100 – Collio Friulano Renato Keber 2007 (Cat. D)
87/100 – Collio Friulano Picech 2008 (Cat. B)
86/100 – COF Friulano Vigne Cinquant’anni Le Vigne di Zamò 2007 (Cat. D)
86/100 – COF Friulano Scubla 2008 (Cat. B)
86/100 – Collio Friulano Toros 2008 (Cat. D)
85/100 – Collio Friulano Castello di Spessa 2008 (Cat. B)
85/100 – Collio Friulano Colle Duga 2008 (Cat.B )
84/100 – COF Friulano La Viarte 2008 (Cat. B)
84/100 – COF Friulano Livio Felluga 2008 (Cat. B)
84/100 – Venezia Giulia IGT Bianco Fiore di Campo Lis Neris 2008 (Cat. C)
84/100 – Isonzo Friulano Rive Alte Ronco del Gelso 2008 (Cat. B)
84/100 – Collio Friulano Russiz Superiore 2008 (Cat. B)
83/100 – Isonzo Friulano Borgo San Daniele 2007 (Cat. C)
83/100 – Collio Friulano Colmello di Grotta 2008 (Cat. B)
83/100 – Collio Friulano Ronc di Zorz Livon 2008 (Cat. B)
83/100 – COF Friulano Ronchi di Manzano 2008 (Cat. B)
83/100 – Collio Friulano Schiopetto 2008 (Cat. B)
83/100 – Isonzo Friulano Tenuta di Blasig 2008 (Cat. B)
83/100 – COF Friulano Zuc di Volpe Volpe Pasini 2008 (Cat. B)
83/100 – Collio Friulano Villa Russiz 2008 (Cat. B)
82/100 – Collio Friulano Marco Felluga 2008 (Cat. B)
82/100 – Collio Friulano Ronco delle Cime Venica 2008 (Cat. C)
82/100 – COF Friulano Rocca Bernarda 2008 (Cat. A)
81/100 – COF Friulano Grillo 2008 (Cat. A)
Malvasia
90/100 – Collio Malvasia Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
87/100 – Isonzo Malvasia Ronco del Gelso 2008 (Cat. B)
86/100 – Collio Malvasia Pradis Picech 2008 (Cat. B)
85/100 – Collio Malvasia Villa Russiz 2008 (Cat. B)
84/100 – Delle Venzie IGT Malvasia Soluna Livon 2008 (Cat. B)
84/100 – Collio MalvasiaVenica 2008 (Cat. B)
83/100 – Isonzo Malvasia Tenuta di Blasig 2008 (Cat. B)
81/100 – COF Malvasia Le Vigne di Zamò 2007 (Cat. B)
Pinot Bianco
86/100 – Collio Pinot Bianco Toros 2008 (Cat. D)
83/100 – Collio Pinot Bianco Villa Russiz 2008 (Cat. B)
Attenzione!!! I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE
Chardonnay
91/100 – Collio Chardonnay Selezione Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
Dominique Lafon sta alla Borgogna, come Nicola Manferrari sta al Collio. Potremmo avere anche usato un paragone azzardato, ma credeteci che non siamo poi così distanti. La continua ricerca dell’eccellenza, la ricercatezza del terroir in ogni singolo vino, l’uso importante ma sempre con giudizio delle barriques, le produzioni confidenziali, lo portano a essere un personaggio esclusivo per il Friuli, del quale non potremmo e non vorremmo, farne a meno. Nicola è un vigneron di quelli veri, tanto innamorato della sua terra e del suo lavoro, quanto da rendere quasi inesistente tutto ciò che gli è intorno. A cominciare dal suo “rifiuto” di esposizione mediatica. Difficile trovarlo in giro per manifestazioni o per televisione. Se volete incontrarlo e conoscerlo, se volete stringergli la mano, dovete andare a Brazzano di Cormòns, nelle Sue vigna e nella Sua cantina, dove tutto è fatto a sua immagine e somiglianza. Così come i suoi vini. Non sono vini immediati, ruffiani, li devi attendere, li devi conoscere e soprattutto portargli rispetto prima di stapparne una bottiglia, altrimenti, difficilmente vi racconterà tutto di lui. Ogni anno, Nicola, spedisce lettere ai suoi clienti per raccontare in maniera meticolosa l’andamento climatico dell’annata, le caratteristiche dei vini in funzione del millesimo e le sue personali considerazioni, quasi fosse il suo diario personale che usa come sua valvola di sfogo. Ma la cosa più singolare di questo grande personaggio è che dice sempre, in maniera veritiera, quello che pensa. Quindi, se un’annata è “cattiva”, lo dice e vi consiglia (come nel caso della ’03), di non “abbandonare” in cantina le bottiglie, oppure vi persuade di fare scorta quando ci sono annate come la ’04 o la ’06. Questa lunga premessa, per raccontarvi del suo Chardonnay, ma questo può valere per ogni suo vino raccontato in seguito.
Annata 2007. Annata per certi versi difficile. Annata che si è portata anche via con se’, quei 2-3 punti di valutazione in meno, se volessimo paragonarli ad esempio a quelli superlativi dell’annata precedente. Ma non possiamo e non vogliamo farlo. Ogni annata è diversa. Ed è una “puntata” diversa di quel serial chiamato Borgo del Tiglio, dove, come tutti i serial che si ripsttino, difficilmente vi appisolerete in segno di stanchezza. E così non vi stancherete di certo davanti a questo Chardonnay Selezione che, a discapito dell’annata calda, comunque si regge in piedi ottimamente. Porta a casa un giudizio di tutto rispetto, da grande vino qual’è. Un frutto caldo, maturo, esotico, polposo, intersecato brillantemente con le sensazioni boisè. Una bocca avvolgente e ricca, sostenuta ed integrata dall’acidità, anche se in maniera più (giustamente) flebile rispetto alla ’06.
90/100 – Collio Chardonnay Grici Renato Keber 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Anche Renato Keber è un personaggio patrimonio della viticoltura friulana (o sarebbe più giusto dire…giuliana?) e non solo. Personaggio introverso, ma che a sentirlo raccontare, resterete ammaliati e coinvolti dalla sua passione. Lui che presenta i vini al mercato solo quando sono pronti. Lui che non ha un rapporto idilliaco verso la critica. Ha creduto nel nostro progetto e ci ha inviato i campioni. Altrimenti non avremmo potuto mai raccontarvi di questo Chardonnay Grici e di tutta la sua produzione. Che vino signori… Specchio odoroso che richiama in orizzontale e all’orizzonte, nel senso di ampiezza delle percezioni e di singolarità delle stesse. Ricco, pieno e “diverso”. Una bocca altrettanto buona e di grande allungo. Un vino da ricevere, da apprezzare, da bere, ma anche da “pensare”!
88/100 – Isonzo Chardonnay Jurosa Lis Neris 2007 (Cat. C)
Anche per il mitico Alvaro, l’annata ha voluto dire la sua in maniera importante, sui risultati finali. Lo Jurosa ’07 è ogni modo splendidamente vinificato, capace come sempre di portare in bottiglia, sia le caratteristiche dello Chardonnay targato Lis Neris, sia quelle relative alla coltivazione in campo, ma anche quelle derivate dal post-cantina, con un uso sempre magistrale dei legni. Difficile trovare difetti, se non quello proprio legato dall’annata che frena in qualche modo, lo sviluppo, lo slancio e la vigorìa appartenenti a quella 2006 che sembrava avere i propri natali…oltralpe!
87/100 – Collio Chardonnay Toros 2008 (Cat. D)
Franco Toros appartiene a quella schiera di vignerons puri e appassionati del proprio lavoro. Tutte le volte che ci imbattiamo nei suoi vini, registriamo l’espressione di un frutto “targato” e portante della sua personalità. Naso sorprendente, con effusioni di frutta gialla e fiori di campo, riportate al palato e sposate con carezzevoli note fresche e sapide, e ancora ravvivate da una centralità che persiste e sfuma ancora, sempre ed eternamente nel frutto!
86/100 – Isonzo Chardonnay Rive Alte Ronco del Gelso 2007 (Cat. B)
A questo vino non possiano recriminare nulla. Se non una fase di gioventù che probabilmente ne fa apprezzare un profilo timido e lineare, e che fa da cornice ad un quadro di fiori freschi abbinato a croccantezza del frutto, pennellato da toni morbidi e altrettanto minerali.
85/100 – Collio Chardonnay Colmello di Grotta 2008 (Cat. B)
Tutte le percezioni rimandano in modo abbastanza chiaro al suo animo “nobile”. Da un lato, ci riteniamo soddisfatti per una complessità evidente chiara e nitida, anche se non si lascia interpretare, cosi come per il profilo tropicale e scorrevole. Dall’altro però gli rimproveriamo un palato dove il suo sviluppo appare molto più frenato.
84/100 – Collio Chardonnay Grafin de La Tour Villa Russiz 2007 (Cat. F)
Siamo in presenza di un campione che mostra fisico e muscoli, spazio e larghezza. Sufficientemente profumato e slanciato, ma con un livello di “dolcezza” e maturità del frutto, difficilmente riscontrabile nelle versioni precedenti. Dotato di un livello di finezza inferiore, anche al palato, che possiamo e speriamo attribuirgli soltanto all’annata.
83/100 – Collio Chardonnay Marco Felluga 2008 (Cat. B)
E’ difficile assistere a dei voli pindarici, nei vini “etichetta bianca” di Marco Felluga. Vini che appaiono sempre “semplici”, diretti, lineari, tanto fruttati quanto floreali e che rimangono sugli stessi binari, lungo tutto il corso della degustazione.
81/100 – COF Chardonnay Rocca Bernarda 2008 (Cat. A)
Nell’olimpo dell’eccellenza, da sempre Rocca Bernarda è sinonimo di Picolit e ci chiedevamo sempre il perchè. Ma ogni volta che assaggiamo i suoi vini “secchi” ci chiediamo piuttosto del perchè, il gap, è sempre così evidente. Sono sempre vini di facile interpretazione. Enologicamente ben fatti e assenti da difetti. Ma chissà… forse arriverà il giorno, che degustandoli, gli troveremo un pizzico di personalità in più.
Friulano
92/100 – Collio Friulano Zegla Renato Keber 2005 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Un vino che definirlo incredibile, è dire poco! Capace e abile nel cambiarti le carte in tavola, come un abile giocatore di poker. Infatti, il suo debutto è tutt’altro che positivo, con il suo aspetto quasi “allarmante”, per poi offrirsi al naso con segnali forti e decisi, all’insegna del confetto, ginger, nocciola, melone, acacia, peonia e zafferano. Sensazioni contrastanti tra di loro ma che danno come risultato un vino molto intrigante. Morbido, succoso, gustoso, esauriente e privo di cedimenti al gusto. Non accontenterà tutti i palati, anzi sconsigliato a chi cerca normalità e geometrie senza spigoli nei vini, ma per gli altri diventa didascalico e straordinariamente ricco di fascino!
89/100 – Collio Bianco Ronco Della Chiesa Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
Il Ronco della Chiesa di Nicola Manferrari appare, in questo momento, quello più misurato e posato tra i 2007 da lui presentati. Ed è quello che avrà nei prossimi anni, il lavoro più arduo nella “digestione” dei legni, anche se questi ultimi sono sempre usati in modo egregio. Un frutto polposo e caldo, dove la frutta secca del tocai, pardon… del friulano, fatica a fare capolino. In bocca è avvolgente come gli altri, anche se per slancio e vigorìa, si colloca un gradino sotto la soglia dei 90/100.
87/100 – Collio Friulano Renato Keber 2007 (Cat. D)
A bottiglie coperte, non si era ben capito se si trattava di un vino “nordico” oppure un vino “baciato” dal sole del mediterraneo (!?!?) Dotato già al visivo, di una veste molto colorata, ricca ed esuberante e un attacco all’olfattivo, che evoca dolcezza e maturità, ma bastano pochi istanti per capire e soprattutto sentire che questo calice non è “truccato”, anzi sfila dritto e impeccabile, tanto da offrire sensazioni sia olfattive che gustative, ampie e rigogliose, che riconducono ad un unico denominatore: il grande “terroir” di Zegla di Cormons e la magica “mano” enologica di Renato Keber!
87/100 – Collio Friulano Picech 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Il panorama dei vigneron puri di questa regione, continua anche con il racconto dei vini di Roberto Picech. Vini dotati di molta personalità, così come questo friulano. In una degustazione comparata, esce l’animo, esprimendosi con caratteri olfattivi diversi da altri pari vitigno. Ma i vini di Roberto sono così, non per tutti, consigliati a nasi e palati già allenati nella ricerca di personalità dei vini. Un frutto polposo e maturo, che lascia spazio a sentori di frutta secca molto ampi e decisi. In bocca, in questa fase, risulta essere più posato ed equilibrato di quanto espresso al naso, ma che lascia spazio a sensazioni di grande profondità.
86/100 – COF Friulano Vigne Cinquant’anni Le Vigne di Zamò 2007 (Cat. D)
Non dobbiamo scoprirlo certo noi, questo autentico “cru” di Friulano. Già si deduce, fin dal riempimento nel calice che darà la chiara idea di quello che vuole essere: colore dorato e omogeneo, una gamma odorosa che dichiara e corteggia la tipicità del vitigno a cui aggiunge note fumose e tostate. In bocca non appare “mai fermo” su se stesso e ridotto nel suo ambiente, ma scandisce un ritmo pieno e nervoso con stuzzicante salinità.
86/100 – COF Friulano Scubla 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Un vino ammirevole e ammirato! Un vino che esprime caratteri diversi, a tratti contrastanti, ma sempre con verve e coerenza. Naso da primo impatto floreale e poi fruttato, con note di banana e mandarino candito,sfuma in chiusura sulla mandorla. L’ingresso al palato, definisce forza alcolica e tensione nervosa che controbilancia il copioso frutto, con una sapidità finale che risulta pulita e allungata.
86/100 – Collio Friulano Toros 2008 (Cat. D)
Ritorno al futuro per Franco Toros. La conferma ed il marchio del Tocai Friulano perfettamente stilizzati dalla sapiente mano enologica di Franco. Da sempre considerato un punto di riferimento ed un’icona di questo vitigno, descriviamo una tonalità densa e compatta, per il resto il bouquet è semplicemente anacronistico cosi come l’impianto palatale che conquista e soddisfa e che segna un passo saporito e dilagante.
85/100 – Collio Friulano Castello di Spessa 2008 (Cat. B)
I vini del Castello di Spessa, sono sempre degli ottimi esemplari raffiguranti l’impronta caratteriale di ogni vitigno. Vini espressivi, nitidi e senza difetti. Purtroppo le alcolicità spesso elevate, rappresentano un ostacolo che segna il passo a fronte della struttura da sostenere, che non è mai troppo grassa e voluminosa e dove le acidità, presenti e decise, fanno fatica comunque a dare sostegno, per apprezzarne l’allungo. Tuttavia, riconosciamo il giusto merito di questa versione, dove la matrice fruttata è rinfrescata da una intrigante mineralità. Segno che un nuovo corso è cominciato?
85/100 – Collio Friulano Colle Duga 2008 (Cat.B )
Certamente uno dei Friulano più “tipici” tra quelli assaggiati nelle nostre sessioni. Sfodera una profumazione che rimanda a note di mandorla amara, biancospino e glicine. Al gusto è secco, supportato da una buona freschezza, molto lineare ed elegante nell’allungo, coadiuvato da un ritmo sapido e slanciato.
84/100 – COF Friulano La Viarte 2008 (Cat. B)
Altra azienda riconosciuta per una qualità ottima, omogenea e lineare di tutta la produzione. Il Friulano ’08 ha nel frutto del profilo olfattivo, la sua arma più seducente, contornato da note floreali appena accennate. Al palato risulta meno (appariscente) di quanto espresso al naso, ma tanto basta da risultare comunque di medio volume, integro, equilibrato e dotato di una delicata eleganza in chiusura.
84/100 – COF Friulano Livio Felluga 2008 (Cat. B)
Dopo tanti lustri dediti ad una produzione votata alla qualità e alla specificità di ogni singola cultivar, nonchè la splendida arte nel “miscelare” i vari vitigni, ci ritroviamo ancora a poter degustare uno splendido esemplare caratteriale del vitigno più conteso dalla burocrazia comunitaria e che ispira un forte legame territoriale e regionale per elementi propri ed esclusivi. Stiamo parlando del “Tocai” della famiglia Felluga, che anche nel 2008 non delude: morbido e sapido, fresco e persistente, con una vena squisitamente minerale, che esalta l’insieme.
84/100 – Venezia Giulia IGT Bianco Fiore di Campo Lis Neris 2008 (Cat. C)
L’eterno dilemma è: Alvaro Pecorari è Lis Neris oppure Lis Neris è Alvaro Pecorari? Sta di fatto che da sempre ritroviamo nel corso degli anni, da un lato la produzione vinicola, ottima, con punte anche verso l’eccellenza, centrata, omogenea ma anche diversificata. Dall’altro abbiamo, Alvaro, l’uomo, l’anima dell’azienda, che riesce sempre a dargli quel tocco di personalità ai vini. Difficile immaginare uno senza l’altro. Personalità che si riscontra anche nel Fiore di Campo. Un vino, da uve friulano, che ha profumi di agrumi, pepe bianco e mandorla tostata. In bocca si apre e si offre fresco, agile e piacevolmente tipico.
84/100 – Isonzo Friulano Rive Alte Ronco del Gelso 2008 (Cat. B)
I vini elaborati da Giorgio Badin hanno senza dubbio una suadenza e un’articolazione che li rendono unici nel panorama vinicolo regionale, considerando soprattutto lo standardizzato binomio-contrasto che interessa la nitidezza del frutto e le componenti che lo rendono fruibile e croccante. Caratteristiche che vengono sviluppate in questo Friulano che, a cominciare da un colore intenso e compatto, debutta con una proposta agrumata e ammandorlata e si sviluppa con peso e persistenza senza mai tralasciare equilibrio e linearità.
84/100 – Collio Friulano Russiz Superiore 2008 (Cat. B)
L’azienda di Marco Felluga, in quel di Capriva del Friuli, ci regala ancora un’ottima versione del Friulano. Il timbro aromatico segue i canoni stilistici aziendali: espressione “dolce” del frutto, con fiori di zagara e artemisia che si incrociano con note di zafferano e mandorla. All’assaggio si mostra sicuro e come se la via fosse già tracciata, in cui la freschezza si accosta con la struttura generosa e al carattere grintoso e speziato.
83/100 – Isonzo Friulano Borgo San Daniele 2007 (Cat. C)
Un vino che regala buona varietà aromatica e tipicità della cultivar di origine, regalando piacevoli sfumature di timo e rosmarino. Registriamo un impatto gustativo che si sviluppa con moderazione e discreto equilibrio, senza che il frutto finalizzi le sensazioni, con quella corrispondenza gusto-olfattiva che ci aspettavamo.
83/100 – Collio Friulano Colmello di Grotta 2008 (Cat. B)
Alla vista è vivace nella sua veste paglierina, un naso fruttato che lascia spazio a toni di mandorla e biancospino ad imprimere il passo. La disposizione del gusto, segue una traiettoria lineare e di buona freschezza, ma lo sviluppo complessivo appare leggero, moderato, senza incidere più di quel tanto.
83/100 – Collio Friulano Ronc di Zorz Livon 2008 (Cat. B)
Sempre sicuro l’assaggio di questo Friulano della linea “cru” di casa Livon. Esprime un naso floreale, note di mela renetta e rosa canina a cui segue un profilo morbido e fresco, in cui si inserisce una sfumatura burrosa e piacevole.
83/100 – COF Friulano Ronchi di Manzano 2008 (Cat. B)
Realtà produttiva degna ed articolata, seguita con grande attenzione e maestrìa da una figura femminile capace e carismatica come Roberta Borghese, che sfrutta una zona molto vocata per l’identità dei vini, dando quella classica impronta di eleganza e femminilità. Versione colorata e consistente, seguita da sensazioni di mandorla e nocciola a cui fa seguito un supporto caldo e discretamente minerale.
83/100 – Collio Friulano Schiopetto 2008 (Cat. B)
Schiopetto rappresenta da anni simbolo di sicurezza, qualità ed affidabilità nel panorama enologico nazionale. La classica etichetta da “colpo sicuro”, senza essere sfrontata o ruffiana, senza mostrare muscoli e senza bisogno di far “lavorare” il proprio cervello, per berne una bottiglia. Vini (anche fin troppo…) coerenti, con il loro stile immutato da diversi decenni, fin dall’origine, con quell’impronta data da papà Mario. Ma un cambiamento epocale è (forse) in corso. La volontà dei figli, con in primis Carlo, è di voler prolungare l’affinamento e ritardarne l’uscita in commercio, così quest’anno è arrivata la decisione di uscire con i prodotti “freschi” dopo la metà di settembre, in modo che questa versione, come tutte le altre di pari annata, possa essere apprezzata nel pieno delle sue potenzialità, la prossima estate. I campioni arrivatici in sede, avevano da poco preso confidenza con la bottiglia. Quindi, con qualche mese in più di “esperienza”, anche se il punteggio difficilmente si modificherà, potrete giovarne di un taglio aromatico, delicato e sincero, molto più aperto. Al palato si mostra schietto e dinamico, con una buona corrispondenza naso-bocca.
83/100 – Isonzo Friulano Tenuta di Blasig 2008 (Cat. B)
Non ci resta che constatare la “tracciabilità” dei vini, stando alle valutazioni complessive di tutte le tipologie degustate, di questa storica azienda al femminile, oggi condotta da Elisabetta Sarcinelli. Vini che dimostrano tonalità mediamente più marcate rispetto a qualche anno fa, e un quadro olfattivo che richiama grande rilevanza del frutto in genere più evoluto ed un’ampiezza di bocca che regala basi morbide sempre sostenute da spunti sapidi e di buona lunghezza.
83/100 – COF Friulano Zuc di Volpe Volpe Pasini 2008 (Cat. B)
L’azienda Volpe Pasini è di grandissima tradizione, ma che ha conosciuto negli ultimi anni, una crescita qualitativa davvero importante. C’è anche la volontà di prolungare l’affinamento dei vini, arrivando a ritardare l’uscita. E’ stato fatto sui rossi, speriamo che si arrivi anche con i bianchi, poichè bere il loro Friulano 2008 ora, è un delitto. Si sente una materia prima importante, un vino di spessore, anche se si mantiene sui binari della tipicità aromatica del vitigno: frutta a polpa bianca e frutta secca. In bocca si apre con buona avvolgenza e dove l’acidità detta le regole del gioco. Regole che dicono di attenderlo…
83/100 – Collio Friulano Villa Russiz 2008 (Cat. B)
Sicuramente è un vino che appare meno austero rispetto alle “prime linee” aziendali, ma la sua semplicità non deve trarre in inganno, anzi, per certi versi risulta più “affidabile” e sicuro, pur non possedendo una profondità ed una complessità da vino importante, ma che esprime note floreali e cenni balsamici e dove la chiusura è contraddistinta da una leggera, fresca e soave facilità di beva.
82/100 – Collio Friulano Marco Felluga 2008 (Cat. B)
Si tratta di vini godibili e piacevoli quelli di Marco Felluga, vini che rispecchiano appieno il vitigno dal quale derivano e quì verifichiamo uno specchio di profumi che riflette agrumi ed erbe aromatiche, con un tocco di fiori di mandorlo. E’ sempre fresco e tipico il carico gustativo che esalta piacevolmente la sua piacevolezza gustativa, esaltata con sprazzi di mineralità.
82/100 – Collio Friulano Ronco delle Cime Venica 2008 (Cat. C)
La Famiglia Venica rappresenta un modo di vivere il vino in terra friulana. Un wine style rappresentativo e riconoscibile. Questo Friulano, insieme al “cugino” (da uve sauvignon) è l’emblema del vino da monovitigno e simbolo del “varietalism”. Il profilo olfattivo ha un corredo che esprime mandorla e zenzero, sale marino ed erbe aromatiche. Al gusto si presenta con un piano morbido e caldo, in cui la componente acida si fa strada, rendendo un frutto al momento meno croccante e godibile. Sviluppo più sfuocato, sfidando di fatto, l’assoluta armonia importante trovata invece nella versione precedente.
82/100 – COF Friulano Rocca Bernarda 2008 (Cat. A)
Anche per quanto riguarda il friulano, riscontriamo lo stesso modo di interpretazione stilistica dei vini aziendali di Rocca Bernarda. Un vino piacevolmente floreale con toni morbidi, equilibrato, lineare e senza sbavature, ma di limitata freschezza ed espressività.
81/100 – COF Friulano Grillo 2008 (Cat. A)
Vino che svolge in pieno il suo compitino. Un frutto non di grandissima complessità, ma con un notevole timbro floreale, che tratteggia note di fiori di camomilla e sambuco con uno sviluppo leggero che chiude con sfumature ammandorlate.
Malvasia
90/100 – Collio Malvasia Borgo del Tiglio 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
La Malvasia di Borgo del Tiglio è, prima di tutto, la Malvasia di Nicola Manferrari. Interpretazione stilistica tutta sua e che scava il vuoto nella nostra sessione, sul resto della produzione regionale. Ora, non parlateci di tipicità, di riconoscibilità ecc. ecc. , ne tantomeno chiedeteci cosa preferiamo. Se la versione grassa, voluminosa e boisè di Nicola, oppure la versione “aromatica” e spesso ruffiana di quella considerata “classica”. La risposta sarebbe troppo scontata. Miele, frutta matura, zenzero, fiori gialli, sono solo alcune delle sensazioni odorose riscontrate. Al gusto è ricco, variegato e non si concede mai con le stesse movenze e caratteristiche. L’acidità quì è sicuramente espressa maggiormente rispetto alle altre versioni, anche se, come in un film già visto, il millesimo lo ha “ridimensionato” un poco, nella valutazione finale.
87/100 – Isonzo Malvasia Ronco del Gelso 2008 (Cat. B)
Vino incredibilmente espressivo ed esotico, dove le sensazioni odorose si rincorrono e si susseguono con caratteri di taglio aromatico e molto nitidi, per poi trovare una svolta palatale lunga e rapportata, schietta e minerale, ove freschezza e sfumature floreali declinano un bicchiere di sicuro valore.
86/100 – Collio Malvasia Pradis Picech 2008 (Cat. B)
Dicevamo dei vini di Roberto Picech che sono ricchi di personalità. Poteva, la sua Malvasia, essere come tutte le altre? Certo che no. Già al profilo aromatico si presenta diverso. Un frutto variegato, “strano”, capace di passare dalla pera al melone, dal timo alla menta, dal gelsomino alla ginestra. Questo è il suo plus. Anche se al palato si esprime con un aspetto meno caratteriale, siamo piacevolmente sorpresi nel riscontrarne il suo valore intrinseco dato dalla filosofia aziendale, che preferisce non scadere nel taglio ruffiano per renderlo più affascinante.
85/100 – Collio Malvasia Villa Russiz 2008 (Cat. B)
Cosa possiamo dire di un vino, che dai primi accenni si mostra fitto e deciso, aromatico ed esuberante, elegante e pulito? Assolutamente nulla. Anzi ne apprezziamo, la sua spontaneità. La bocca non vuole stupire. E’ equilibrata, omogenea, fresca, a cui si vanno integrare sapidità, acidità e articolazione. Una Malvasia piacevole e di tutto rispetto.
84/100 – Delle Venzie IGT Malvasia Soluna Livon 2008 (Cat. B)
Aspetto singolare è il colore, che offre una tonalità giallo opaca e opulenta. All’olfatto ha un attacco che risulta immediatamente ricco e aromatico con un susseguirsi di note scintillanti e precise cosi come è altrettanto precisa la svolta dell’assaggio, fatta con discreta indicazione di ampiezza e freschezza ma che tratteggia un vino, avendo un finale (piacevolmente?) zuccherino, che a nostro modo di vedere, ne compromette sviluppo e lunghezza.
84/100 – Collio MalvasiaVenica 2008 (Cat. B)
Paglierino intenso, e poi, incisivo, aromatico, espressivo ed avvolgente, con tocchi fruttati e agrumati. Al palato scorre lineare e fresco, mostrando una gustativa di forma e di equilibrio che si lascia accompagnare dalla chiusura di sensazioni che ricordano le erbe aromatiche.
83/100 – Isonzo Malvasia Tenuta di Blasig 2008 (Cat. B)
Rappresenta un campione che fa “scena” per via di un’aromaticità non prepotente, ma con un frutto netto e maturo in cui le componenti dolci lasciano presagire una probabile surmaturazione. La bocca è definita da ricchezza e grassezza che non tradiscono un finale sapido e proporzionato.
81/100 – COF Malvasia Le Vigne di Zamò 2007 (Cat. B)
Non è un campione che colpisce particolarmente. Non di grande impatto nel quadro aromatico, dove lascia esprimere un frutto citrino che sfuma con un ventaglio esotico. Bocca ampia, ma che chiude subito e si accorcia nell’allungo, anche se integra una discreta e piacevole freschezza. Un campione comunque di sicuro valore, ma che in una degustazione comparata come questa tende un po’ a ritrarsi.
Pinot Bianco
86/100 – Collio Pinot Bianco Toros 2008 (Cat. D)
Aspetto giallo verdolino, decise le note di frutta esotica e di buona eleganza complessiva. Ingresso sottile e delicato, con finale ammandorlato che chiude dipingendo un quadro fitto e misurato, ove la freschezza così accentuata di fondo, è una caratteristica alquanto atipica per un vino di casa Toros.
83/100 – Collio Pinot Bianco Villa Russiz 2008 (Cat. B)
Vivido e luminoso con tonalità verdoline. L’aromaticità si esprime con note di frutta a polpa bianca e con sfumature floreali. Ma è nella fase gustativa che si rivela con un profilo ancora verde, seppur fine, ma con un’acidità che lo slancia piacevolmente in un finale iodato.
Per il momento questo è tutto, non ci resta che darvi appuntamento alla seconda puntata!
Articolo redatto da:
Luisito Perazzo.
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Hanno partecipato alle sessioni di degustazione, i componenti del panel di assaggio del portale Web Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
Piemonte
– Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
Lombardia
Toscana
Sicilia
-I vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I vini binchi e rossi di Sicilia.
Un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
Fax 0332.238006
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
Sei un appassionato Gourmet? Un addetto ai lavori? Un semplice nostro affezionato lettore? E non sei ancora titolare della Nostra Card esclusiva Viaggiatore Gourmet? Sostieni anche tu la nostra Guida Online Indipendente dedicata alle eccellenze e in cambio ricevi coccole e privilegi. Scopri come… QUI. Ti aspettiamo!