(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1973
Proprietà: Giulio Ceschin
Enologo: Giulio Ceschin
Agronomo: Luigi Castenetto
Addetto al ricevimento: Federica Felice
Ettari di proprietà: 41 ha di cui 27 ha a vigneto
Produzione annuale in bottiglie: 100.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Su appuntamento.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: lotta antiparassitaria integrata
Utilizzo di lieviti selezionati: SI
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2011/2012:
Vini bianchi
85/100 – Collio Friulano 2010 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Un solo punto in più potrebbe a prima vista sembrare poco significativo, ma quando ogni anno si producono vini lineari, profumati e ben fatti, migliorare è sempre più difficile. Invece siamo contenti di aver degustato un Friulano più generoso del solito. Il colore è sempre un paglierino di media intensità, ma il profilo aromatico è più espressivo: mela renetta, fiori d’acacia, agrumi, erba falciata e mandorla fresca. In bocca è fresco ma tendente all’equilibrio grazie ad una discreta avvolgenza mielosa. Il finale, di media lunghezza, è caratterizzato dal tipico aroma di mandorla. Menzione speciale meritatissima.
83/100 – Collio Pinot Grigio 2010 (Cat. B)
Di questo Pinot Grigio possiamo certamente apprezzare le delicate note fruttate-floreali e la struttura per nulla opulenta. Ma vogliamo anche spronarlo nel cercare di tirar fuori quella personalità che al momento è troppo introversa. Il vino è certo corretto e lineare, ma un po’ troppo didattico per generare un’emozione profonda.
83/100 – Collio Sauvignon 2010 (Cat. B)
La linearità e la pulizia sono caratteristiche che troviamo sempre nei vini di questa azienda ed il Sauvignon ne è un perfetto esempio. I riflessi verdi del paglierino ci anticipano le note varietali del bouquet. Al naso percepiamo subito le classiche note del pompelmo dei fiori bianchi e del bosso con un sottofondo minerale di ghiaia. Al gusto lo vorremmo più fresco e vibrante, ma troviamo il vino sicuramente ben fatto e coerente sotto il profilo aromatico.
Vini Rossi
86/100 – Cof cabernet franc 2007 (Cat. C)
Sebbene negli ultimi anni l’azienda La Viarte si sia fatta notare soprattutto per i vini espressione di vitigni tradizionalmente friulani, anche quando si confronta con vitigni alloctoni non delude, come testimoniato dal Cabernet franc 2007 che risulta essere un vino dotato di grande personalità. Alla vista si presenta di un rubino intenso e profondo. Il bouquet esprime eleganza e complessità, rispecchiando le caratteristiche varietali, con note vegetali che vanno dal peperone verde all’erba tagliata, per poi aprirsi in un fruttato di mora, segue una leggera gradevolissima speziatura per chiudere con sensazioni balsamiche. Al palato risulta ampio, piacevole e di ottima struttura, corredato di tannini aggraziati, ben integrati con la freschezza presente nel vino. Molto intenso e persistente nel finale, dimostra un’ottima coerenza e corrispondenza con quanto espresso durante l’esame olfattivo. Una buona performance di quest’azienda che alimenta l’attesa per il futuro.
85/100 – Cof Merlot 2007 (Cat. C)
Millesimo che ha dato un timbro caldo nel frutto e donato un profilo olfattivo più vivace e immediato.Molto più curato l’aspetto della definizione aromatica con un equilibrio tra frutto e legno decisamente più appagante. Bocca che si offre distensiva e armonica e con un tannino mordente e asciutto in chiusura. Peccato che sul finale perda un po’ di brio riscontrato invece all’olfatto.
86/100 – Cof Refosco 2007 (Cat. C)
La filosofia aziendale della famiglia Ceschin, ispirata al recupero e alla rivalutazione dei vitigni autoctoni friulani col preciso intento di regalare sensazioni originali e indissolubilmente legate a quel territorio, trova conferma ancora una volta in questo Refosco dal peduncolo rosso nella versione 2007. Visivamente si presenta rosso rubino tendente al granato e di notevole intensità colorante. Il ventaglio olfattivo spazia dalla frutta a bacca rossa, netti i riconoscimenti di amarena, mora e ribes nero, passando per una delicata speziatura caratterizzata da sentori di liquirizia, pepe nero e ginepro. L’impatto gustativo risulta essere di grande intensità ed eleganza, in virtù della presenza di un frutto polposo e rotondo e di tannini nobili piacevolmente ammorbiditi dall’affinamento. Il finale, morbido ed avvolgente, é sostenuto da una piacevole sensazione pseudo-calorica originata dall’alcol.
84/100 – Cof Schioppettino 2008 (Cat. C)
La famiglia Ceschin, titolare dell’azienda La Viarte, ha dato un’impronta personale al modo di fare vino in Friuli, decidendo, di padre in figlio, di riscoprire e far amare i vitigni tradizionali di queste terre straordinariamente vocate alla viticoltura come nel caso di questo Schioppettino di Prepotto, che si dimostra un vino decisamente godibile. Non molto intenso al naso ma sapido, polposo e dal carattere deciso al palato. Vino di buona struttura, la cui caratteristica principale è l’elevata bevibilità. Gradevoli le note vegetali e balsamiche. La persistenza non è lunghissima ma la gradevole sensazione di freschezza, seppur in presenza di tannini ancora in evoluzione, lo rende un vino di buono spessore e di grande piacevolezza.
84/100 – Cof Tazzelenghe 2007 (Cat. D)
Un vino sicuramente di grande interesse questo Tazzelenghe 2007 de La Viarte, che conferma la vocazione dell’azienda per la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Friuli. Bello il colore rubino concentrato con sfumature viola sul bordo. Al naso esprime subito un frutto fragrante di lampone e prugna, con sentori finali speziati e balsamici. L’ingresso in bocca è asciutto e austero, tagliente proprio come promette il nome; ha una freschezza importante che rende il vino di piacevole beva e presenta un sapore succoso sostenuto da tannini di nerbo.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
Vini bianchi
84/100 – COF Friulano 2008 (Cat. B)
Altra azienda riconosciuta per una qualità ottima, omogenea e lineare di tutta la produzione. Il Friulano ‘08 ha nel frutto del profilo olfattivo, la sua arma più seducente, contornato da note floreali appena accennate. Al palato risulta meno (appariscente) di quanto espresso al naso, ma tanto basta da risultare comunque di medio volume, integro, equilibrato e dotato di una delicata eleganza in chiusura.
83/100 – COF Pinot Grigio 2008 (Cat. B)
Cosa dire di nuovo per il Pinot Grigio 2008 de La Viarte, di quanto già ripetuto nelle spiegazioni degli altri vini? Quello che possiamo fare invece, è di chiedergli in futuro, di voler osare un attimo di più sul piano del carattere e dell’incisività. Di dare una maggiore espressività aromatica, oggi troppo in linea e troppo vicina a quanto già espresso attraverso il frutto degli altri vitigni.
84/100 – COF Sauvignon 2008 (Cat. B)
Naturale, lineare, diretto e cristallino e il 2008 del Sauvignon de La Viarte. Un vino che acquista maggiore definizione del frutto, rispetto alla versione passata, con tonalità molto più vivaci e vigorose. Un corpo snello, che non colpisce per il suo spessore, ma che si offre gentile, sottile, immediato e molto equilibrato.
84/100 – COF Bianco Liende 2008 (Cat. B)
A differenza di molte altre aziende, esiste (almeno sembra apparire, in seguito al giudizio del vino…) una precisa volontà da parte di questa cantina, di mantenere il suo blend sullo stesso livello di collocazione dei suoi fratelli aziendali, anzichè elevarlo e dargli una maggiore posizione di ambizione. Un profilo aromatico sottile, delicato e diretto, senza voler stravolgere o voglia di apparire. Al palato si incanala su una strada diritta e senza curve, mostrando solo qualche spigolo quì e là, lasciando presagire la necessità di passare ancora qualche mese di sosta in bottiglia, prima di poter inserire la marcia.
Vini Rossi
86/100 – Cof Merlot 2006 (Cat. C)
Se escludiamo la prova del vino dolce che andremo a descrivere in seguito, possiamo tranquillamente asserire che vi è stata una netta affermazione dei vini rossi di questa casa di Prepotto, a discapito dei vini bianchi. Nel complesso, comunque una serie di vini tutti ben vinificati e molto validi, ai quali è mancato soltanto la “meta” finale, dovuta forse ancora alla mancanza del vino rosso di punta aziendale, ovvero il Roj. Quindi “consoliamoci” con le altre etichette di sicuro valore e che rappresentano sempre, nel corso degli anni, dei livelli di affidabilità molto elevati, incominciando, dal profilo olfattivo di questo Merlot, che poggia su delle tonalità con un leggero timbro erbaceo, ma di chiaro richiamo del vitigno di origine, senza volgarizzarsi troppo. Un vino diretto e schietto anche al palato dove, una volta superata la prima fase nella sua compressione momentanea involutiva un po’ contratta, in seguito si rivitalizza con un tannino, un po’ scontroso in questa fase, ma energico e vigoroso e per una acidità che dona sprint e grande bevibilità.
85/100 – Cof Refosco 2006 (Cat. C)
Ha bisogno di una notevole ossigenazione, per far uscire dal proprio guscio la versione 2006 del Refosco di casa La Viarte. Vive un periodo di contrazione e di involuzione aromatica (quasi timorosa) a bottiglia appena aperta. Profilo olfattivo che, quando trova il suo meritato spazio, regala espressività con sensazioni abbastanza minute, delicate e fragili. La chiusura odorosa termina con note di tostatura che virano sul caffè. L’impatto al palato è giocato molto sulla morbidezza regalata dalla sensazione pseudo-calorica dell’alcol, che tende a rimarcare il suo predominio sul resto delle componenti. La bevibilità ringrazia la presenza comunque considerevole della freschezza acida.
87/100 – Cof Cabernet 2006 (Cat. C)
Un vino dinamico e di buona progressione, il Cabernet 2006 de La Viarte. Si presenta alla vista con un colore alquanto inusuale per la sua profondità violacea e per alcuni richiami granata. Un naso dotato di un frutto fragrante di fragole e lamponi ed una speziatura dolce non evoluta, sensazioni mentolate e con note di caramella mou, vaniglia e tabacco in chiusura aromatica. Bocca di buona concentrazione e di buona scioltezza con acidità e tannini ben integrati. Un vino godurioso in questo momento ma pronto a migliorarsi nel breve periodo.
85/100 – Cof Schioppettino 2006 (Cat. C)
Vitigno che acquista con il passare degli anni, sempre più maggior valore e considerazione, alimentando vini che uniscono materia, spessore e concentrazione, con una fresca e armoniosa facilità di beva. Come nel caso dello Schiopettino di questa azienda, la quale offre una delle migliori interpretazioni regionali. Un frutto maturo e polposo che si rinfranca nel vigore aromatico, grazie a delle sfumature balsamiche, aumentando la sua piacevolezza e discrezione. Piacevolezza, che riscontriamo anche al palato, dove la spina dorsale “nervosa” data dall’acidità, lo tiene in piedi e smorza la percezione data dal tenore alcolico.
86/100 – Cof Tazzelenghe 2005 (Cat. D)
Se da un lato abbiamo lo Schiopettino che ultimamente è in procinto di acquistare maggiore considerazione, dall’altro vorremmo che la stessa considerazione, l’avesse il Tazzelenghe. Anche se il processo diventerebbe più difficile e macchinoso, visto il suo ruolo sempre giocato da comprimario in un’ipotesi di blend, sono poche le case che possono “vantare” delle sue interpretazioni in purezza. Quello proposto quest’anno (ed aumenteranno nella prossima edizione) da La Viarte è quello proveniente dal millesimo 2005. Annata che influisce già sul colore granato, non tanto da vedere come sintomo di evoluzione, o su ipotesi cromatiche del vitigno di partenza, ma che sarebbero più riconducibili all’andamento climatico dell’annata, di valore inferiore di altre annate che la succedono. Annata che offre anche quel tocco di “nervosismo” e di freddezza che rivela un frutto più precoce nella fase evolutiva, mentre al palato, l’acidità ed i tannini, tendono a prevalere sulla morbidezza del vino.
Vini dolci
89/100 – Siùm 2006 (Cat. D – la 0,375)
Può darsi che l’annata (questa annata) abbia conferito meno grinta alle uve di Picolit e Verduzzo che compongono l’assemblaggio del Siùm. Siamo altrettanto consapevoli, che non possiamo pretendere che un produttore, debba sempre migliorarsi con il passare delle annate. Soprattutto a fronte di una versione precedente, che è stata veramente monumentale. Il risultato è nel nostro bicchiere, piacevolezza che raggiunge soglie sublimi, attraverso un vino che piace ed emoziona, offrendo degli standards nel frutto e nello spessore davvero esemplari, avendo però la percezione che questo “viaggio” lo compia con il freno a mano tirato e che gli permetta soltanto di sfiorare, la soglia dei 90 punti.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
La Viarte
Via Novacuzzo 51
33040 Prepotto (UD)
Tel: +39 0432 759458
Fax: +39 0432 753354
Skype: laviarte
Sito Web: www.laviarte.it
Indirizzo posta elettronica: laviarte@laviarte.it
Visualizzazione Google Map:
Visualizzazione ingrandita della mappa