Articolo a cura di Luca Martini.
Referente regionale per l’Abruzzo e la Sicilia.
Grande capitolo dedicato interamente alla produzione enologica abruzzese di eccellenza. Una regione che propone annualmente vini di alto prestigio, non solo per le caratteristiche qualitative, ma anche dalle grandi personalità, e che proprio per questo meriterebbe ben altro palcoscenico tra le preferenze del grande pubblico. Le abbiamo provate per voi e cerchiamo di trasmetterle con la solita dovizia di particolari attraverso il racconto dei vini degustati.
In questo articolo si parla di: Barba, Buccicatino, Cataldi Madonna, Col del Mondo, Emidio Pepe, Fattoria La Valentina, Illuminati, Masciarelli, Montori, Nestore Bosco, Orlandi Contucci Ponno, Strappelli, Torre dei Beati, Valentini.
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli:
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni evidenziando i soli punteggi. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto la menzione speciale. Questa menzione, assegnata con la dicitura “Altissimo Ceto”, viene data all’unanimità da tutto il panel di assaggio in presenza di caratteristiche particolari, perlopiù legati alla personalità di un determinato vino indipendentemente dalla valutazione finale. Praticamente una sorta di premio della critica.
In blu sono evidenziati i nomi dei produttori ai quali è “linkata” la propria scheda aziendale. Questa scheda è posizionata nell’indice regionale sulla parte destra dell’home-page. In questa sezione troverete tutti i dati, i recapiti e le recensioni di tutti i vini degustati di quel produttore nel corso degli anni, al fine di mantenere una “memoria storica” di tutti gli assaggi fatti nel corso delle edizioni della nostra Guida dei vini on-line.
Al secondo punto, viene ripresa la medesima graduatoria, integrando la recensione con le relative foto dell’etichetta e le note di degustazione.
Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
Dal vitigno Trebbiano:
94/100 – Trebbiano d’Abruzzo Valentini 2007 (Cat. E)
90/100 – Trebbiano d’Abruzzo Emidio Pepe 2009 (Cat. E)
89/100 – Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli Masciarelli 2008 (Cat. D)
88/100 – Trebbiano d’Abruzzo Marina Cvetic Masciarelli 2009 (Cat. E)
87/100 – Trebbiano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2010 (Cat. C)
85/100 – Trebbiano d’Abruzzo Buccerosse Barba 2008 (Cat. C)
85/100 – Trebbiano d’Abruzzo Cataldi Madonna 2011 (Cat. B)
84/100 – Trebbiano d’Abruzzo Sup. Podere Colle della Corte Orlandi Contucci Ponno 2010 (Cat. B)
83/100 – Trebbiano d’Abruzzo Stilla Aurea Buccicatino 2009 (Cat. B)
82/100 – Trebbiano d’Abruzzo Sup. Nestore Bosco 2010 (Cat. A)
79/100 – Trebbiano d’Abruzzo Buccicatino 2010 (Cat. A)
79/100 – Trebbiano d’Abruzzo Strappelli 2010 (Cat. B)
Non solo Trebbiano….:
88/100 – Alto Tirino IGT Pecorino Cataldi Madonna 2009 (Cat. C)
82/100 – Colli Aprutini IGT Pecorino “Trend” Montori 2010 (Cat. A)
82/100 – Colli Aprutini IGT Sauvignon Gaiolo Orlandi Contucci Ponno 2010 (Cat. A)
82/100 – Colli Aprutini IGT Passerina “Trend” Montori 2010 (Cat. A)
81/100 – Colli Aprutini IGT Pecorino Soprano Strappelli 2009 (Cat. A)
80/100 – Colli Aprutini IGT Malvasia Colle Trà Strappelli 2010 (Cat. A)
78/100 – Terre di Chieti IGT Pecorino Buccicatino 2010 (Cat. A)
I Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Valentini 2010 (Cat. E)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Piè delle Vigne Cataldi Madonna 2010 (Cat. B)
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Rosa-ae Torre dei Beati 2010 (Cat. A)
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Fonte Cupa Montori 2010 (Cat. A)
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Buccicatino 2010 (Cat. A)
I Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Zanna Illuminati 2007 (Cat. D)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Pieluni Illuminati 2007 (Cat. D)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Celibe Strappelli 2007 (Cat. C)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Terramane Riserva Orlandi Contucci Ponno 2006 (Cat. D)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Colle Trà Strappelli 2008 (Cat. B)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Montori 2008 (Cat. B)
I Montepulciano d’Abruzzo:
93/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2000 (Cat. F)
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2008 (Cat. F)
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tonì Cataldi Madonna 2008 (Cat. E)
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2006 (Cat. D)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo I Vasari Barba 2008 (Cat. D)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Riserva Centodieci Nestore Bosco 2006 (Cat. F)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza Torre dei Beati 2008 (Cat. C)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Riserva Terre dei Vestini Bellovedere Fattoria La Valentina 2006 (Cat. D)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Binomio Inama & Fattoria La Valentina 2007 (Cat. E)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Pan Vino di Bosco Nestore Bosco 2006 (Cat. D)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Kerrias Col del Mondo 2007 (Cat. D)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo San Martino Rosso Marina Cvetic Masciarelli 2007 (Cat. C)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Malandrino Cataldi Madonna 2010 (Cat. B)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Mazzamurello Torre dei Beati 2008 (Cat. D)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Col del Mondo 2008 (Cat. C)
85/100 – Montepulciano d’Abruzzo Stilla Rubra Buccicatino 2005 (Cat. D)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Don Giovanni Buccicatino 2007 (Cat. C)
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Strappelli 2008 (Cat. B)
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Buccicatino 2008 (Cat. B)
Non solo Montepulciano…:
88/100 – Controguerra Riserva Lumen Illuminati 2007 (Cat. E)
87/100 – Colli Aprutini IGT Marina Cvetic’ Merlot Masciarelli 2008 (Cat. D)
86/100 – Colline Teatine IGT Cabernet Sauvignon Buccicatino 2006 (Cat. C)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Dal vitigno Trebbiano:
94/100 – Trebbiano d’Abruzzo Valentini 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
“Il Trebbiano 2007 è un bimbo capriccioso che ancora non ha deciso di crescere” dice Francesco Paolo Valentini della sua ultima creatura in commercio. La sua voce ha al tempo stesso un timbro fermo ed affettuoso, ovvero quella di un padre severo, rigoroso ed esigente, verso quelli che sono considerati come i suoi figli. Figli a cui vuole un bene dell’anima e che pretende solo il meglio per loro. Una qualità senza compromessi quella targata Valentini, ereditata dal padre Edoardo e continuata nel migliore segno della tradizione, senza cambiare una virgola. Se l’uva non è perfetta, non entra in cantina. Se un’annata non ha portato le fenoliche al punto giusto, l’annata non si fa. Se il vino durante l’affinamento prende strane devianze, non si va in bottiglia. Così come può capitare che Francesco Paolo vada in commercio con questa 2007, dopo la 2008 e la 2009. Noi lo amiamo profondamente “il Valentini” per quello che fa, per come lo fa e per quello che ci da. Intransigente, testardo nel senso buono, sempre alla ricerca della migliore qualità. Tutto il mondo ce lo invidia, quello che in Francia fanno con lo Chardonnay a Puligny, lui lo fa con il Trebbiano a Loreto Aprutino e quello che ora brilla nei nostri bicchieri, più che un Trebbiano d’Abruzzo, è un vero inno alla gioia. Per l’assaggio di questo vino, abbiamo ritenuto che il leitmotiv necessario per la degustazione sia: “aspettare con pazienza”. Concedetegli tempo per lasciarlo esprimere al top, consigliandovi anche di girare la bottiglia a testa in giù prima della stappatura, affinché i «lies» (i vini vengono imbottigliati senza filtrazione) avvolgano per bene tutto il vino come un lungo abbraccio. Prendetevi tempo, poiché il rapporto passionale che avrete con questo vino, deve essere lungo e duraturo e non frivolo e sfuggente. Il suo lato capriccioso lo vedi dall’esuberanza agrumata al naso e che precede un ventaglio di tutto rispetto. Da togliersi il cappello. Mela grammy, polpa di cedro, uva spina, floreale di ginestra, miele d’acacia, mandorla tostata, arachide e sul finale un filo di vegetale che ricorda di sfuggita il carciofo. Ce ne sarebbero moltissimi altri di descrittori, tutti messi con eleganza e suadenza su uno spartito come se fossero uscite dalle mani di un grande musicista. Entra al palato in punta di piedi, prima docile e mansueto, poi focoso e incontenibile, prima di sfociare in un tripudio di grande freschezza ed una sapidità a dare il tocco finale a questo capolavoro. Un’articolazione che segna un passo degno di un finale di un grande romanzo, scritto a caratteri cubitali. Fategli spazio nella vostra cantina e lasciatelo ancora qualche anno, raccomandandoci di metterci sopra un cartello con il nostro motto: “aspettare con pazienza”. Non vi deluderà quando andrete a riprendervelo, perché quel bimbo capriccioso qual è oggi, sarà ormai cresciuto.
90/100 – Trebbiano d’Abruzzo Emidio Pepe 2009 (Cat. E)
Altissimo Ceto
La filosofia e lo stile aziendale rendono ogni assaggio una nuova scoperta, un tesoro da mettere da parte, da custodire nella nostra mente e nei nostri ricordi. Nel bicchiere il vino scende illuminandosi di riflessi dorati quasi brillanti. Il corredo olfattivo è profondo e stratificato, ci vuole pazienza prima che lo scrigno dei profumi riesca ad aprirsi, ma quando lo fa, il registro delle emozioni si riempie. Con il passare dei minuti escono le note minerali di pietra focaia, la nocciola tostata, il croccante al caramello, i fiori di camomilla essiccati, la pesca gialla, gli agrumi. L’assaggio rispecchia quello che è l’olfatto, i sentori ritornano tutti in via retro nasale arricchendo la beva gustosa, fresca e sapida. Un vino da assaporare fino all’ultima goccia prima di essere deglutito per catturare ogni sua piccola sensazione. Quelle sfumature che fanno la differenza e che distinguono un vino qualunque, da un vino come questo.
89/100 – Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli Masciarelli 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Il potenziale ed i presupposti per fare grandi vini ci sono sempre stati per questa azienda e l’esperienza vissuta dal compianto Gianni Masciarelli ne è la testimonianza. I sacrifici e i notevoli sforzi compiuti da lui, e che continuano nelle mani della moglie Marina oggi, portano risultati che crescono con il passare degli anni. L’ultima scommessa in ordine temporale si chiama “Castello di Semivicoli”, che con il millesimo 2008 riesce a guadagnarsi un ottimo punteggio e la relativa menzione speciale. Tutto guadagnato, tutto meritato. Una splendida versione del Trebbiano tutta fondata sull’eleganza dei profumi ed una saporosità di gusto davvero unica. Si veste d’intenso giallo paglierino di rara cristallinità, il ventaglio dei profumi è ampio e variegato, colpisce la spiccata mineralità che accompagna tutta la degustazione dall’inizio alla fine. Apre con sentori floreali, il gelsomino, poi erbe aromatiche, i fiori di campo, continua su note agrumate e frutto fragrante a polpa bianca. Il gusto è pieno sostenuto dalla gradazione alcolica ben presente, ma non fastidiosa, ansi perfettamente integrata alla stimolante freschezza e sapidità. Il finale è lungo sottolineato da ritorni minerali che impreziosiscono la persistenza. Una goduria.
88/100 – Trebbiano d’Abruzzo Marina Cvetic Masciarelli 2009 (Cat. E)
L’imprinting è lo stesso del Castello di Semivicoli ovviamente, ma rispetto a quest’ultimo il Marina Cvetic’ si distingue per una più intensa larghezza olfattiva ed una maggiore morbidezza avendo fatto il passaggio in legno. In questa versione lo abbiamo trovato un po’ più frenato nell’articolazione rispetto al passato e quindi ci sentiamo di collocarlo un gradino sotto rispetto al fratello. Ovvio, stiamo parlando di due annate diverse e i dodici mesi di affinamento di differenza, contribuiscono nelle divergenze sul piano del punteggio che, nel caso del Marina Cvetic, è in divenire e probabilmente potrà crescere in futuro. Aspetto dorato, il vino rotea nel bicchiere formando archetti scintillanti che rimangono fitti e carichi. All’olfatto mostra fiori di ginestra, albicocca matura, pompelmo rosa, miele di acacia, nocciola tostata, cenni burrosi e mineralità finale come ulteriore contributo alla finezza generale. Il palato è catturato da ogni sensazione gustativa e tattile, è morbido per via della sostenuta presenza glicerica. Tuttavia, abbiamo un corpo in equilibrio con la freschezza e soprattutto la sapidità. Il finale è lungo, caldo con ritorni retro-olfattivi tostati.
87/100 – Trebbiano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2010 (Cat. C)
Dopo venti vendemmie l’azienda di Sabatino, Roberto e Andrea Di Properzio ha deciso di arricchire la gamma dei prodotti con una nuova etichetta, ma non un Trebbiano d’Abruzzo qualunque, ma con un vino che porta un marchio degno del nome che rappresenta. Un cru che avrà modo di crescere negli anni e nelle vendemmie future, andando ad arricchire la vasta gamma dei più grandi Trebbiani prodotti in terra abruzzese. Lo “Spelt”, proveniente da vigneti di oltre trenta anni di età, si presenta nel bicchiere con una veste color giallo paglierino luminosa. All’olfatto si rincorrono sentori floreali e fruttati, i fiori di mandorlo aprono ad un frutto fresco bianco, quindi il succo di pompelmo e sbuffi minerali iodiati. Bocca corrispondente ricca di freschezza e salinità, il vino entra delicato per poi avvolgere il palato con tutte le sue sensazioni gustative e chiude con ritorni agrumati nella persistenza finale. Da seguire.
85/100 – Trebbiano d’Abruzzo Buccerosse Barba 2008 (Cat. C)
(foto dell’etichetta non disponibile)
Quando si assaggiano i vini dei fratelli Barba si capisce che niente è lasciato al caso, sia quando ci troviamo davanti quelli più classici sia quando ci troviamo nel bicchiere il “Buccerosse”. Versione “macerata” del vitigno Trebbiano dal colore intenso e caldo quasi dorato. Il profilo olfattivo è molto variegato, bisogna starci parecchio con il naso nel bicchiere per riuscire ad apprezzare la variabilità dei suoi profumi: fiori del mandarlo, pesca noce dolce, salvia e le altre erbette aromatiche, nocciola e sensazioni vanigliate a chiudere il tutto. In bocca entra deciso, prima con il calore dell’alcool, poi con la freschezza dell’acidità, infine con la salinità della sapidità. Finale ricco e minerale. Un applauso.
85/100 – Trebbiano d’Abruzzo Cataldi Madonna 2011 (Cat. B)
Colore dorato con bagliori verdolini, buona profondità cromatica. Naso che si mostra un po’ contratto sulle prime, bisognoso di qualche secondo prima di schiudersi su un frutto maturo e croccante, centrato su note di mela verde, tocco vegetale, fiori di campo e finale di camomilla. Gustativa che gioca più sulla linearità e sulla semplicità di beva che su quella della ricchezza. Agilità e energia fino in chiusura. Grande sapidità.
84/100 – Trebbiano d’Abruzzo Sup. Podere Colle della Corte Orlandi Contucci Ponno 2010 (Cat. B)
Un vino che rispecchia pienamente le potenzialità territoriali di questo vitigno. Il colore giallo paglierino si fa più intenso al centro del bicchiere dal quale si susseguono profumi fragranti di gelsomino, mela golden e note vegetali che trovano riscontro nelle erbe aromatiche. All’assaggio è il tipico Trebbiano abruzzese, fresco, sapido, di buona struttura con il finale piacevolmente ammandorlato.
83/100 – Trebbiano d’Abruzzo Stilla Aurea Buccicatino 2009 (Cat. B)
I vini di Umberto Buccicatino non saranno il massimo della finezza, ma hanno un modo tutto loro di raccontare il territorio attraverso un tocco rustico e genuino. Incominciamo dal loro Trebbiano Stilla Aurea che rappresenta la punta di diamante dei bianchi di questa cantina. Colore dorato, al naso gli aromi si uniscono a sensazioni dolciastre di frutta matura come l’albicocca, miele di acacia, burro fuso, in parte riconducibili alla vendemmia tardiva, ma anche profumi più fragranti di erbe aromatiche e percepibile mineralità. Al sorso è equilibrato, l’acidità e la sapidità sono bilanciate dall’alcool, chiude con sentori boisè di vaniglia che ritornano nella persistenza.
82/100 – Trebbiano d’Abruzzo Sup. Nestore Bosco 2010 (Cat. A)
Siamo ben felici di poter degustare, valutare e descrivere su queste pagine, i vini di un’azienda che ha più di un secolo di storia sul territorio. Gli assaggi iniziano con il Trebbiano, dal colore giallo paglierino dai riflessi intensi. All’olfatto e al gusto esprime tutto quello che vorrei trovare in un vino ben fatto di questa tipologia, il fiore del mandorlo in primavera, un delicato fruttato fresco e note minerali ben percettibili. In bocca entra deciso trascinato dalla vena acida e sapida, sostenuto da adeguata gradazione alcolica che rende il vino in buon equilibrio tra le parti. Bene anche la persistenza.
79/100 – Trebbiano d’Abruzzo Buccicatino 2010 (Cat. A)
(foto dell’etichetta non disponibile)
Il Trebbiano “base” ovviamente non ha la stessa complessità olfattiva e corpo dello Stilla Aurea, ma tutto sommato è molto piacevole e ritrova nella semplicità di beva la sua arma migliore. Giallo paglierino tenue, i riflessi sono verdolini, apre al naso con un floreale delicato, frutto fresco di pesca bianca ed erba tagliata. In bocca è percepibile una pungenza in punta di lingua data da una residua carbonica, che rende la beva molto gradevole accompagnata da continua salivazione. Un vino di media struttura in buon equilibrio tra le parti considerando la tipologia.
79/100 – Trebbiano d’Abruzzo Strappelli 2010 (Cat. B)
Giallo tenue dai contorni verdolini, garbati sono i freschi profumi floreali dal delicato petalo bianco, poi la mela ancora non matura e sbuffi citrini. Quadro gustativo semplice, immediato, improntato tutto sulla freschezza e facilità di beva.
Non solo Trebbiano….:
88/100 – Alto Tirino IGT Pecorino Cataldi Madonna 2009 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Non sono di certo le doti di personalità e di originalità che mancano a questo vino. Per chi volesse capire meglio il significato di queste due parole, consigliamo caldamente l’acquisto di questa bottiglia. Più vivace e vibrante dell’annata precedente, infatti la versione targata 2008 faceva molto più fatica ad aprirsi, complice una “riduzione” che ne frenava un po’ lo sviluppo. Il ventaglio aromatico è di quelli intriganti, prima citrino poi esotico, sensazioni che rimandano allo iodio, alla scorza di cedro, anice e pane speziato. Bocca ricca, capace di scivolare via con densità, ma anche linearità. Nervosismo e tensione, per una gustativa dominata dalla verve acido-sapida, chiude in maniera imperiosa e con la voglia di sorseggiarne ancora.
82/100 – Colli Aprutini IGT Pecorino “Trend” Montori 2010 (Cat. A)
Camillo Montori cerca di esprimere attraverso i suoi vini tradizioni, naturalità e fascino di un territorio dove il legame tra la terra e l’uomo dipendono l’uno dall’altro; ma anche originalità e innovazione, come la recente linea “ Trend”, molto giovanile e che vuole essere al passo con i tempi, puntando su vitigni autoctoni. Il vino, da uve Pecorino in purezza, si veste di giallo paglierino intenso ed apre a note fruttate come il melone, l’ananas, floreali come il fiori di ginestra ed erbacee aromatiche. Al gusto le componenti sono in buon equilibrio, spicca in ogni modo l’acidità sostenuta dalla sensazione sapida. Un vino di corpo, intenso di piacevole armonia generale.
82/100 – Colli Aprutini IGT Sauvignon Gaiolo Orlandi Contucci Ponno 2010 (Cat. A)
Strano trovare che il Sauvignon Blanc si sia felicemente ambientato nella zona collinare lungo il fiume Vomano a due km dall’Adriatico e a venti dal Gran Sasso, i terreni sono di origine alluvionale, ricchi di calcare, brecciosi, del tutto analoghi a quelli delle Graves bordolesi. Ecco il motivo per il quale l’azienda a ritenuto 25 anni fa di impiantare il Sauvignon Blanc, ma anche Chardonnay e Cabernet, direttamente importati da Bordeaux. Il colore è paglierino tenue e l’olfatto è improntato tutto sul varietale di bosso, erba tagliata, sambuco, lime. La bocca è ben coesa ai profumi, fresca con buona dose di morbidezza, di giusta sapidità. Un vino di corpo, intenso di discreta persistenza.
82/100 – Colli Aprutini IGT Passerina “Trend” Montori 2010 (Cat. A)
La Passerina della linea “Trend” l’abbiamo trovata un filo inferiore rispetto al Pecorino descritto sopra, soprattutto nelle differenze di struttura evidenziata dai due vini. Giallo tenue, riflessi verdolini e cristallini, apre a profumi fruttati e floreali di buona intensità, si riconoscono la mela verde, gli agrumi, i fiori di acacia, l’erba falciata. Al palato è appagante, giovanile nell’esuberanza poiché è molto marcato dalla freschezza, con ritorni fruttati nel finale.
81/100 – Colli Aprutini IGT Pecorino Soprano Strappelli 2009 (Cat. A)
Sempre maggiori sono le soddisfazioni che questo vitigno autoctono riesce a dare non solo a Strappelli, ma a tutti quei viticoltori che lo hanno riscoperto e riqualificato. Il colore è giallo paglia, apre a sentori del fiore del frutto della pesca di inizio primavera, poi il naso si arricchisce con sentori come la susina e mineralità appena percepibile. Il gusto è il riflesso dell’olfatto, reso guizzante dall’acidità pronunciata e frenata da adeguata risposta alcolica. Interessante il finale di bocca particolarmente sapido.
80/100 – Colli Aprutini IGT Malvasia Colle Trà Strappelli 2010 (Cat. A)
(foto dell’etichetta non disponibile)
Paglierino nel colore di media intensità, l’olfatto gioca tutto su profumi freschi fruttati e floreali. Apre con la pesca a polpa bianca, poi i fiori del mandorlo e una leggera scia vegetale. In bocca è pulito, ordinato, bello fresco e sapido di media persistenza gusto-olfattiva.
78/100 – Terre di Chieti IGT Pecorino Buccicatino 2010 (Cat. A)
Esecuzione semplice, pulita e senza sbavature frutto di una perfetta complicità tra terroir, vitigno e lavoro in cantina per il Pecorino di Buccicatino. Delicato giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso si esprime con buona intensità del frutto a polpa bianca e del floreale appena sbocciato. In bocca dicevamo, è semplice e di discreta struttura, prevale la freschezza e la sapidità sulle altre componenti per un finale dal timbro citrino.
I Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Valentini 2010 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Pensavamo di aver goduto di tutte le emozioni possibili con il suo Trebbiano, ma ancora non ci eravamo avvicinati al suo Crasuolo 2010. Sicuramente tra i più grandi che la nostra memoria ricordi. Come per il Trebbiano, abbiamo avuto cura di girare la bottiglia perché a noi ci piace gustarlo e valutarlo “torbido”. A nostro modo di vedere, il vino acquisisce maggiore personalità e anche il gusto ne guadagna. Tripudio di sensazioni olfattive in una stratificazione di alti livelli, il frutto è polposo, cangiante e racconta di una fragola matura e di una ciliegia durella che ti viene voglia di morderle con l’immaginazione da quanto sono fragranti. Tratti balsamici di eucalipto che fanno breccia in un quadro speziato piccante e suggestivo. E poi ancora note di grafite, humus, sottobosco, violetta e incenso. Bocca vibrante e sensuale, grinta acido-sapida a supportare un corpo di grande struttura e che lascia una piacevole sensazione pseudo-calorica sul finale. Articolazione di un altro pianeta. Quello su cui vive lo straordinario produttore di Loreto Aprutino.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Piè delle Vigne Cataldi Madonna 2010 (Cat. B)
Forse tra le annate più ricche ed intense. Colorazione carica e di buona profondità. Il naso è una girandola di piccoli frutti rossi, si vanno ad aggiungere quelle del petalo di rosa e piccoli accenni alle erbe aromatiche, chiude una piacevole nota affumicata. Bocca decisa ed energica, ma che sa essere soave e leggiadre al tempo stesso. Spessore e spinta alcolica in perfetto equilibrio con la freschezza e la sapidità. L’articolazione in chiusura è la degna conclusione di un vino degno rappresentante della denominazione.
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Rosa-ae Torre dei Beati 2010 (Cat. A)
Splendente rosa chiaretto, luminoso e vibrante di energia. Il colore inviterebbe già a berlo da subito, ma è interessante scoprire cosa ha da offrire al naso. È intenso nei profumi fragranti fruttati di fragoline di bosco, il melograno, la rosa canina e una nota speziata quasi piccante. In bocca entra deciso, prende possesso del palato con tutte le sue sensazioni, la nota alcolica si fa sentire immediatamente, ma è subito rinfrescata dalla vena acida e sapida. Preciso anche il finale con un ritorno di sensazioni dominate dai piccoli frutti rossi.
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Fonte Cupa Montori 2010 (Cat. A)
Denominazione spesso snobbata quella del Cerasuolo d’Abruzzo, ma che tuttavia ha sempre avuto in serbo molte espressioni qualitative notevoli, come quello prodotto da Camillo Montori. Il suo Fonte Cupa, riesce a produrre annualmente circa 15000 di livello indiscutibile. Il colore è quello dell’amarena, cristallino con tonalità più o meno intense. Il bagaglio olfattivo è pieno di fragranza dei piccoli frutti di bosco, la fragolina, il ribes, poi apre a sentori più tenui di spezie orientali e mineralità, il tutto cucito da un sottile filo chiamato eleganza. In bocca entra con tutta la sua freschezza, piacevolezza e serbevolezza di beva, prima di chiudere con l’intensità del frutto. Bravo Camillo, continua pure a fare rosati così. Come piacciono a noi…
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Buccicatino 2010 (Cat. A)
Nel bicchiere si presenta con un colore rosa tenue e trasparente, ma capace di cogliere il lato intrigante del cerasuolo. Il naso è catturato dalla freschezza del fiore, quello dal petalo rosso e dalla gioventù del frutto. Melograno, arancia sanguinella prima di chiudere con cenni più delicati di lavanda. La bocca è tutta a favore della freschezza e sapidità che caratterizza il finale con grande piacevolezza di beva.
I Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Zanna Illuminati 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Il vigneto Zanna è stato uno dei primi ad essere stato impiantato in azienda. Crediamo inoltre che sia quello più caro a Dino Illuminati, patron dell’azienda, vista la cura maniacale che ci mette annualmente in questo vino, degno rappresentante di una terra come l’Abruzzo. Riserva che tiene il passo anche con l’altra punta di diamante aziendale, ovvero il Pieluni che descriveremo in seguito. Due fuoriclasse che divergono nell’affinamento. Barriques per lo Zanna e botti grandi per il Pieluni. Due stili diversi di intendere il Montepulciano, ma capaci entrambi di comunicare la grande territorialità. Il colore lucente, sanguigno porpora, preannuncia una degustazione ricca e dettagliata. I profumi non tardano ad uscire proiettati sul frutto maturo, mora di rovo, mirtilli, la visciola sotto spirito, seguiti da chiodi di garofano, fondo di caffè per chiudere con mineralità che ci porta alla grafite. L’assaggio colpisce per l’eleganza del tannino nonostante il suo spessore, la freschezza che sgomita tra l’alcool e la sapidità, e una persistenza che sembra non finire mai. Anche lui, come il fratello, da menzione speciale.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Pieluni Illuminati 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
La zona di Controguerra, in provincia di Teramo, è vanto territoriale per via della sua bellissima posizione.. Il cavalier Dino Illuminati è riuscito a catturare tutto quello che è capace di dare di unico questa terra e trasformarlo in vino. Il Pieluni si presenta nel calice con un rubino intenso e acceso e tutto quello che ci si può aspettare da un vino ricco di estratto. All’olfatto non delude le nostre aspettative, impressiona per l’ampiezza dei profumi, la marasca, la prugna, la rosa macerata, la cannella, la liquirizia, l’humus, il tutto racchiuso da eleganza minerale. Al gusto è formidabile, tutto è espresso alla massima potenza dall’alcool (15%), al tannino che giganteggia e alla vena acida che non smette mai di scorrere. Finale lungo e succoso. Da applausi.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Celibe Strappelli 2007 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Ed ecco i rossi di Strappelli che si presentano tutti in forma invidiabile, partendo dal “Celibe”, che come biglietto da visita non potremmo chiedere di meglio, poiché si tratta del cavallo di battaglia aziendale. È sicuramente una delle migliori interpretazioni della denominazione, per come è architettato nel suo insieme e nella sua fisionomia. Colore impenetrabile, dovuto ad una estrazione polifenolica ai massimi livelli, dipinge il bicchiere di rosso scuro. Olfatto complesso timbrato dal frutto maturo a bacche rosse che si sposa felicemente con le spezie dolci, cannella e cardamomo, poi a far da testimoni il rabarbaro, il tabacco e il cioccolato amaro. Al gusto è possente sostenuto da trama tannica concisa e ben rifinita dall’acidità che non ha cedimenti al cospetto di una gradazione alcolica molto importante. Chiusura di bocca molto espressiva che ricorda quello che è l’olfatto. Maestria. Produzione limitata, solo poco più di tremila bottiglie.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Terramane Riserva Orlandi Contucci Ponno 2006 (Cat. D)
L’azienda condotta da Marina Orlandi Contucci possiede una delle posizioni più belle ed invidiabili di tutta la regione. La qualità dei vini prodotti è la logica conseguenza, anche se in continuo mutamento negli ultimi anni verso l’acquisizione di maggiore personalità e quindi con ampi margini di miglioramento per il futuro. La Riserva del Teramane è un vino solido e compatto, il registro olfattivo dice di un frutto con un buon indice di maturità e di croccantezza. Ha un impatto calorico sulle prime, prima di ripiegare su note più speziate dolci come la cannella e altre più pungenti come il pepe ed i chiodi di garofano. Bocca sul medesimo registro, dove la morbidezza è evidenziata dal tenore pseudo-calorico, mentre la trama tannica è fitta e serrata, bisognosa di altro tempo per trovare maggiore equilibrio. Articolazione un po’ frenata sul finale, mentre l’eleganza c’è e lascia il suo timbro.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Colle Trà Strappelli 2008 (Cat. B)
Continuità stilistica e qualitativa anche nel “Colle Trà” con un’impronta più tradizionalista rispetto al “Celibe”. Il merito è di Guido Strappelli e alla sua continua ricerca della qualità a discapito della quantità, con i risultati che gli si addicono, per prestigio e autorevolezza. Veste di un denso rubino e comunica consistenza elevata. Bouquet folto e variegato di profumi, domina il frutto rosso maturo e confettura di mirtilli, impreziosito dalla cannella, liquirizia, lavanda, cassis. In bocca è deciso, il corpo è importante sostenuto dall’alcool, dai tannini e dall’estratto, nonostante ciò il vino si lascia bere senza difficoltà grazie a spalla acida ben presente che non abbandona mai la beva. Pronto da gustare fin da adesso, tuttavia darà il meglio di sé tra qualche anno.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Montori 2008 (Cat. B)
Colore vivo, fitto e compatto nella profondità, temi violacei che vanno a sfumarsi verso l’unghia del bicchiere. Si muove lento, ricco di corpo e di struttura. Un paradosso colpisce il naso, fase olfattiva molto inusuale tal timbro Caberneteggiante, per via di quel tocco vegetale, sentori foglie di pomodoro, peperone verde, frutti rossi macerati in alcool. Buona comunque la sostanza, con quel suo modo teso a ”farsi vedere”. In bocca il vino è secco, entra in maniera densa, ma di buona freschezza. Ha un tannino che rispecchia l’olfatto, rugoso, teso ad asciugare la beva, sgraziando un po’ lo scorrere del vino.
I Montepulciano d’Abruzzo:
93/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2000 (Cat. F)
Anche per quest’anno Daniela Pepe ci ha voluto inviare un’annata più matura di quella in commercio, per valutare le grandi potenzialità d’invecchiamento del loro vino e poterlo raccontare ai nostri lettori. È da esperienze come queste che la nostra passione viene alimentata, discutiamo, ci confrontiamo sulla filosofia biologica dell’azienda, sulle fermentazioni spontanee, sulle fermentazioni in vasche di cemento, ma arriviamo sempre al dunque, che se solo in mano a gente come i Pepe e grazie alle bellissime uve che ricavano dai loro vigneti, si possa arrivare a personalità come quelle riscontrate in questi vini. Il colore esprime energie “giovanili”, è rubino con note appena accennate al granato nei riflessi. L’olfatto è in evoluzione continua, prima i piccoli frutti macerati, fiori secchi e appassiti; poi il cuoio, il pellame, i profumi del sottobosco bagnato, goudron, e spiccata mineralità ferrosa. La bocca è accattivante, bisogna fare mente locale con l’olfattivo per capire bene le sensazioni provate. E’ caldo nell’approccio alcolico, il tannino è ancora il protagonista condito da vena acida e sapidità minerale. Finale intrigante, etereo. Un consiglio, assaporatelo anche da solo. Come un grandioso vino da meditazione.
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2008 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Secondo i Pepe, per ottenere un grande vino occorrono le tre doti basilari che sono traducibili nelle tre A maiuscole di Agricoltori, Artigiani e Artisti. Soltanto chi coltiva direttamente il vigneto può instaurare un rapporto corretto tra uomo e vite e occorrono metodi e capacità “artigianali” per attuare un processo produttivo viticolo ed enologico che non modifichi le qualità organolettiche originarie dell’uva che la natura ci ha voluto donare in una determinata annata. Non alterarle in cantina con fasi produttive che vadano in qualche modo modificarne il carattere che vogliamo riscontrare poi nel vino finale. Il millesimo in oggetto, a nostro giudizio, verrà sicuramente ricordato negli anni a venire per una sinfonia di sensazioni gusto-olfattive davvero uniche e indimenticabili. Il colore è quello della pietra preziosa, rubino di rara cristallinità. Il ventaglio olfattivo, inizialmente serio e austero, si apre pian piano per sventolare profumi ad ogni scoccare di frazione di secondo: ciliegia, frutti di bosco, viola, terra bagnata, sandalo, prima di chiudere con un accenno che ricorda la ruggine e quelle riconducibili alle spezie orientali. In bocca è carismatico, capace di una accelerazione improvvisa nel suo sviluppo da forza alcolica controllata dalla freschezza e da un tannino energico. Chiusura di bocca assolutamente sapida e accattivante. Solamente la sensibilità “artistica” di un produttore, rispettoso del proprio lavoro e delle proprie idee, può dar vita ad un grande vino dove vengano esaltati i caratteri del territorio e del vitigno. Questo in sintesi è il Montepulciano. Questo è il Montepulciano dei Pepe.
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tonì Cataldi Madonna 2008 (Cat. E)
Etichetta che ormai ha trovato il giusto consolidamento tra le pietre miliari della denominazioni. Quella prodotta da Luigi Cataldi nella 2008 è l’ennesima grande prova di forza, tenacia e grande raffinatezza, doti che si ritrovano tutte nel Montepulciano ad alti livelli. Rubino denso e luminoso. Il naso ammalia per intensità e complessità, aprono note di amarena sotto spirito, tabacco, accenni balsamici, anice e spezie scure. Bocca densa ma dinamica, impreziosita da una trama tannica che sembra ricamata, fine, minuto, senza cedimenti. Lo spessore dato dal corpo e dall’alcol sono in perfetto equilibrio con la vena acido-sapida, capace di prolungare piacevolezza, articolazione e profondità. Il tutto all’insegna dell’eleganza. Grande vino.
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2006 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Vino rubino, brilla nel bicchiere in maniera compatta e luminosa, dove precede la presentazione olfattiva con fare molto accattivante e sensuale. Lamponi, ribes rosso, piccole visciole sottospirito, cannella come spezia dolce, tostati che ricordano il caffè, chiusura di naso di estrema pulizia e sensualità con note di piccola pasticceria.Una donna bella, come si presenta esteriormente ma che sa essere anche riflessione dell’anima. È esile e spensierata, entra in bocca con decisione mantentenendo la sua splendida formosità.Tutto è proporzionato nella beva con un gusto molto personale, ancora ricordi di more e ribes nero, con la mineralità che da un tocco di classe a questa bellissima signora.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo I Vasari Barba 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Ottima conferma anche per il millesimo 2008 per il gioiello di famiglia dei fratelli Barba, un vino che sa imporsi e che detta le regole della degustazione senza esitazioni, molto sicuro della sua identità e cognizione. Appena versato nel calice si è avvicinato ai nostri sensi, il concetto del cognitivismo cambia e diventa emotività: il colore è affascinante rosso scuro dai bagliori violacei, mentre i profumi si inebriano di maturità fruttate e delicate nuance floreali, per continuare su note di erbe officinali, liquirizia, cannella e china. Anche in bocca il principio non cambia: lo spessore del vino è ammortizzato dai tannini concisi e rotondi e da componente fresca che rende la beva molto piacevole nonostante la struttura generale. Finale lungo ed elegante. Chapeau.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Riserva Centodieci Nestore Bosco 2006 (Cat. F)
110 è, di fatto, il risultato dell’esperienza di un’azienda che ha superato il suo secolo di vita. Vino marcato da un colore viola/nero inchiostro, tinge il bicchiere con decisione, senza lasciare spazio alla visibilità, impenetrabile, denso e ricco scorre nel bicchiere. Naso fitto, frutti neri, liquirizia, lieve balsamico, un pizzico evoluto per i nostri gusti, ma di buona finezza; spezie dolci che ricordano il Curcuma per una grande complessità. Entra in bocca in punta di piedi, ricco, denso, un corpo in sinergia con freschezza, tannino presente, copioso ma fine. In chiusura di bocca arrivano ancora ricordi di frutta rossa, la mora, la prugna, con un finale su accenni di fave di cacao. Un vino già godibile, ma con una marcia proiettata verso lunghe distanze.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza Torre dei Beati 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Non è un caso se negli ultimi tempi l’attenzione mediatica per l’azienda di Adriana Gallasso e il marito Fausto Albanesi è aumentata considerevolmente. Così come non è un caso se le bottiglie di Torre dei Beati stanno aumentando di considerazione nelle aspettative degli appassionati. Il lavoro paga, il sacrificio paga, l’esperienza è maestra, e la qualità è sotto gli occhi di tutti. Il colore denso, compatto, senza cedimenti ci introduce ad un bagaglio olfattivo ricco di profumi di ogni genere, il frutto è nella sua maturità più completa amarena, visciola, ma anche mirtilli e prugna. Escono poi da sotto le spezie quasi piccanti, il tabacco dolce da pipa, cacao, mentolo e china. Anche il gusto è ampio e ricco di sapori tutti ben condotti dalla sapidità, protagonista finale della beva. Ottima prova, esame superato per il “Cocciapazza”, seconda etichetta della casa per importanza, ma di sicura affidabilità.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Riserva Terre dei Vestini Bellovedere Fattoria La Valentina 2006 (Cat. D)
Colore compatto, di un rubino intenso con note violacee che sfumano nel bordo del bicchiere. Lento, si muove nel bicchiere disegnando degli archetti fitti e regolari, che cadono in perfetta sinergia. Naso compatto, muscolare, con note sanguigne ed inchiostro, danno un timbro tutto maschile all’insieme. Sul finale domina il balsamico, una chiusura con spezie orientali molto pungenti. Entra in bocca in punta di piedi, a fatica le spalle passano la porta, non per sminuirlo, ma per esaltare la sua forma fisica, di grande corpo, un tannino che da spessore, masticabilità e sapore all’insieme; corre nel gusto con ricordi di pocket coffee e prugne sottospirito. Finale di bella lunghezza.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Binomio Inama & Fattoria La Valentina 2007 (Cat. E)
Colore compatto, impenetrabile, sfumature violacee verso il bordo, bellissima veste tipica del Montepulciano, scorre lenta nel bicchiere con accenni di viscosità. Un naso pungente, vuole farsi notare assolutamente. Il frutto viene spinto dall’alcol verso il naso. Prugna sottospirito, inchiostro, confettura di prugne, ribes nero, fiori secchi, balsamico. Un naso copioso che meriterebbe qualche punticino in più, se non fosse un po’ sgraziato per via di questa spinta alcolica. Una bocca masticabile, ricco, avvolgente, frutti maturi in evidenza, un tannino esuberante e un po’ asciutto in chiusura. Rugosità sul finale e secchezza gustativa purtroppo predominano il gusto. Il timbro caldo di quest’annata, ha giocato un ruolo fondamentale nelle sfumature di un vino che tutto sommato rimane il Binomio di sempre. Ovvero un bella espressione del vitigno Montepulciano.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Pan Vino di Bosco Nestore Bosco 2006 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Rubino fitto, impenetrabile, si spegne nella sua compattezza verso il bordo con luminosità e vivacità. L’estrema concentrazione fa sì che si muova con difficoltà nel bicchiere facendoci vedere il suo estratto e corpo. Un naso che ricorda il bosco, Pan che raffigura il Dio dei pascoli e delle terre selvagge e questo vino ha proprio preso l’amarena selvatica di bosco, fresca, in coffettura e sottospirito, tutta correlata su ricordi di pelle, tabacco dolce e con un finale lievemente minerale. In bocca entra di corpo, con larghezza gustativa e di media freschezza, la quale aiuta a smussare un tannino copioso e giovanile nell’approccio. Un frutto dolce persiste nel gusto donandoci forte piacevolezza.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Kerrias Col del Mondo 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Di un colore porpora compatto, marca il bicchiere con decisione, si muove lentamente denotando la sua forza, struttura e corpo. Un naso così compatto che fa fatica a schiudersi, dobbiamo stimolarlo roteando il vino nel bicchiere per accedere a questa ”Misteriosa Signora”. Violetta macerata in alcool, mora di rovo, ribes nero, carruba sono i principali caratteri del naso, le spezie ricordano il tabacco e il pepe nero, un aroma complesso. Bocca giovanile nell’esuberanza e densa per via della sua consistenza, avvolge il palato con estrema decisione, acidità in sinergia con un tannino ricco che da spessore e accompagna il vino in lunghezza di bocca, chiudendo il gusto su ricordi di cioccolato amaro. Bellissimo vino.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo San Martino Rosso Marina Cvetic Masciarelli 2007 (Cat. C)
Sono passati più di trent’anni dalla fondazione dell’azienda, le bottiglie prodotte sono diventate oltre due milioni, numeri importanti, ma la qualità è rimasta sempre come l’unico obbiettivo finale da raggiungere. Gianni non c’e’ più, ma la sua filosofia è rimasta e la sua anima è nel vino della sua terra. Manca per ora in guida il fuori classe “Villa Gemma”, sostituito degnamente dal Marina Cvetic’ che strappa un punteggio alto. Rubino fitto e vivido, l’olfatto, molto territoriale è di eccellente livello tutto giocato sull’eleganza e finezza dei profumi. Esprime inizialmente un’armoniosa fusione del frutto a polpa rossa matura con spezie dolci, violetta e accattivanti toni fumè minerali per finire. In bocca troviamo equilibrio, il corpo ben supportato dall’alcool è misurato da un tannino di pregevole fattura e dalla freschezza che non cede. Molto bene anche il finale corrispondente all’olfatto. Bottiglie da tenere da conto, come un tesoro. Come i pensieri di Gianni…
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Malandrino Cataldi Madonna 2010 (Cat. B)
Approccio più disinvolto e sbarazzino del Montepulciano di casa Cataldi Madonna, come dice la parola stessa. Un vino apprezzabile da un pubblico più largo, ma di sicura affidabilità. Non si sbaglia mai a metterlo in tavola. Olfatto pieno, vivace nella generosità del frutto con un taglio speziato deciso ma gradevolmente integrato. In bocca esordisce con esuberanza e per un tannino rigoglioso nel vigore. Di grande freschezza e piacevolezza di beva.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Mazzamurello Torre dei Beati 2008 (Cat. D)
Il leit-motiv che troviamo nel Mazzamurello è concentrazione, anche se alla lunga non si tratta di quelle stancanti. Il colore è inchiostro, tinge il bicchiere con tonalità violacee quasi fosse fatto ieri. La netta consistenza apre ad un olfatto compresso dai profumi di frutti neri in confettura, ciliegia sottospirito, vaniglia, caffè tostato, spezie balsamiche e cioccolato dolce. In bocca il vino è quasi masticabile, i tannini agiscono bene nella densità del vino, seppur aiutati più dalla sapidità che dall’acidità. Persistenza lunga e fruttata, influenzata da sfumature date dal legno bisognose di maggiore integrazione.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Col del Mondo 2008 (Cat. C)
Il vino si presenta violaceo di media compattezza. Concentrato, data la lentezza con la quale si muove nel bicchiere. All’olfattiva è tecnicamente pulito, croccante, con sentori di frutti rossi, melograno, prugna sottospirito, lieve sottobosco nel finale, speziatura integrata al resto della massa. In bocca il vino entra con forza, estrema eleganza, un tannino tenace e d’impatto, in perfetta relazione con la freschezza, al fine di donare piacevolezza gustativa sul finale. In evoluzione.
85/100 – Montepulciano d’Abruzzo Stilla Rubra Buccicatino 2005 (Cat. D)
Vino di buon livello, un filo superiore se paragonato al fratello descritto in seguito. Di gradevole fattura, che fa della sua arma migliore la ricchezza di beva e esprime al meglio la personalità che di certo non manca a questa azienda. Il colore è impenetrabile rosso scuro, scorre lento nel bicchiere, ci vuole polso per valutare la consistenza che è subito evidente nell’aggrapparsi al bicchiere. Al senso dell’olfatto si presenta con tutto il frutto rosso in confettura, mora e amarena sono i protagonisti. Poi riescono a emergere le note di tabacco, caffè tostato, Mon Chéri e spezie dolci. L’attacco di bocca è avvolgente, sicuro di sé, centra l’obbiettivo finale che è quello della struttura sorretta dal tannino ben presente e dall’alcool. Chiude sapido con ritorni fruttati nella persistenza.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Don Giovanni Buccicatino 2007 (Cat. C)
Le degustazioni dei vini di Buccicatino continuano con il “Don Giovanni”, un’espressione moderna del Montepulciano, dove l’apporto aromatico dato dal legno, secondo noi, è ancora ben presente sia all’olfatto che al gusto. Non crediamo che il tempo provvederà a smorzare questi sentori e renderà il vino ancora più godibile, ma una cosa è certa che dovrà essere modificato qualcosa in futuro. Rubino dai riflessi granati. Ventaglio aromatico tutto aperto su aromi di frutta rossa matura, vaniglia, tabacco dolce, caramella mou e sbuffi balsamici. Palato catturato dalla ricchezza estrattiva, è caldo, uno spessore ben sorretto da un tannino ben presente, buona la scia di freschezza e sapidità in chiusura. Finale di bocca fruttato e dolce. Meglio al palato.
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Strappelli 2008 (Cat. B)
Il più classico Montepulciano di casa Strappelli, da cui non possiamo aspettarci la complessità gusto-olfattiva dei fratelli maggiori, ne tanto meno la persistenza finale, ma è un Montepulciano d’Abruzzo di razza, con la sua carica antocianica importante, intensità dei profumi fruttati maturi e stoffa da vendere. Rosso rubino concentrato, nel calice si presenta con una consistenza ben visibile negli archetti fitti e modulati. Al naso è ben riconoscibile la ciliegia, la rosa macerata, liquirizia e cenni mentolati. All’assaggio esprime una struttura spessa sorretta principalmente dall’alcool, i tannini si prendono il loro spazio così come l’acidità e la sapidità. Chiusura di bocca pulita senza esitazioni.
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Buccicatino 2008 (Cat. B)
Prodotto semplice e lineare, ma tecnicamente ben fatto. Il suo colore è rosso rubino e mediamente trasparente, i profumi esordiscono con il frutto rosso maturo, la visciola, poi continuano con leggere sensazioni di cannella e liquirizia. In bocca è scorrevole, il tannino è ancora protagonista integrato sia all’alcool e alla discreta acidità. Chiude con il ritorno fruttato.
Non solo Montepulciano…:
88/100 – Controguerra Riserva Lumen Illuminati 2007 (Cat. E)
E’ sicuramente tra i vini che hanno contribuito alla notorietà aziendale, non solo a livello nazionale, ma anche oltre i confini. Lo stampo è moderno, il Cabernet Sauvignon con il 30% entra a far parte del blend assieme al Montepulciano, influenzandolo molto, anche se in maniera positiva. Macchia il bicchiere di color rosso rubino profondo di piena vivezza e consistenza ben visibile. E’ intenso, complesso ed elegante, si riconoscono i piccoli frutti in confettura, le ciliegie sottospirito, la viola in appassimento, la cannella, la liquirizia, note vegetali e balsamiche. In bocca si apre con tutto il suo estratto, i tannini fitti fitti ben si amalgamano alla sensazione pseudocalorica rinfrescata da acidità che ben fa la sua parte. Pronto da bere si farà apprezzare ancora per molto tempo.
87/100 – Colli Aprutini IGT Marina Cvetic’ Merlot Masciarelli 2008 (Cat. D)
(foto dell’etichetta non disponibile)
Vino dalla chiara impronta identificativa del vitigno di provenienza e che trova riscontro soprattutto nella morbidezza al gusto. Ciò nonostante, il marchio territoriale esiste se prendiamo in esame la mineralità dei profumi e la sapidità del gusto. Alla vista ci appare rubino dai riflessi purpurei e consistenza marcata. Al ribes maturo fanno eco sensazioni speziate di cannella, tabacco, cenni vegetali, balsamici e molto minerali. All’assaggio presenta una beva calda mitigata da vena acida, impreziosita da tannini fini ed eleganti. Chiusura di bocca lunga e di bellissima persistenza. Un po’ più di grinta e avrebbe guadagnato qualche punticino in più.
86/100 – Colline Teatine IGT Cabernet Sauvignon Buccicatino 2006 (Cat. C)
Umberto Buccicatino è riuscito a catturare tutte quelle tipicità che il Cabernet Sauvignon può dare: la consistenza, la complessità e finezza dei profumi, la struttura e persistenza della beva e con quel tocco di territorio. Rubino compatto ma vivo dai riflessi granati. L’olfatto si articola in modo elegante e chiaro: piccoli frutti scuri, la violetta, cacao amaro, china, insieme a note balsamiche e boisè. Molto bene anche in bocca, sorprende la freschezza nonostante la presenza dell’alcool e la ricchezza di gusto, con i tannini ben corredati e misurati. Il finale è intenso e di buona persistenza.
Articolo redatto da:
Luca Martini.
Referente regionale per la Sicilia e l’Abruzzo.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier presso il Ristorante di famiglia “Osteria da Giovanna” di Arezzo.
Miglior Sommelier di Toscana 2007 e Vice-Campione Italiano 2008. Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2009.
Di seguito potete trovare i link diretti gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2012:
PIEMONTE
LOMBARDIA
VENETO
-Breganze, IGT ed altre eccellenze regionali
FRIULI VENEZIA-GIULIA
EMILIA-ROMAGNA
UMBRIA
-Montefalco ed altre eccellenze regionali
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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