Articolo a cura di Maurizio Zanolla.
Referente regionale per il Veneto, il Friuli Venezia-Giulia, l’Umbria e le Marche.
L’appuntamento per questa volta è dedicato tutto alla produzione enologica della regione Friuli Venezia-Giulia. Dopo il capitolo dedicato ai vini bianchi, adesso tocca alla recensione dei vini rossi e di alcuni vini dolci che vi verranno raccontati con la solita dovizia di particolari.
In questo articolo si parla di: Antico Broilo, Borgo del Tiglio, Borgo San Daniele, Colmello di Grotta, Ermacora, Giovanni Dri-Il Roncat, La Viarte, Le Due Terre, Lis Neris, Picech, Roberto Scubla, Renato Keber, Ronchi di Manzano, Ronco dei Tassi, Ronco del Gelso, Venica.
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli:
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni evidenziando i soli punteggi. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto la menzione speciale. Questa menzione, assegnata con la dicitura “Altissimo Ceto”, viene data all’unanimità da tutto il panel di assaggio in presenza di caratteristiche particolari, perlopiù legati alla personalità di un determinato vino indipendentemente dalla valutazione finale. Praticamente una sorta di premio della critica.
In blu sono evidenziati i nomi dei produttori ai quali è “linkata” la propria scheda aziendale. Questa scheda è posizionata nell’indice regionale sulla parte destra dell’home-page. In questa sezione troverete tutti i dati, i recapiti e le recensioni di tutti i vini degustati di quel produttore nel corso degli anni, al fine di mantenere una “memoria storica” di tutti gli assaggi fatti nel corso delle edizioni della nostra Guida dei vini on-line.
Al secondo punto, viene ripresa la medesima graduatoria, integrando la recensione con le relative foto dell’etichetta e le note di degustazione.
Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Cabernets:
86/100 – Isonzo del Friuli Cabernet Sauvignon Colmello di Grotta 2009 (Cat. B)
86/100 – Cof Cabernet Franc La Viarte 2007 (Cat. C)
85/100 – Isonzo del Friuli Cabernet Franc Colmello di Grotta 2010 (Cat. B)
84/100 – Cof Cabernet Sauvignon Roberto Scubla 2009 (Cat. C)
I Merlot:
*93/100 – Collio Rosso della Centa Borgo del Tiglio 2006 (Cat. G)
92/100 – Cof Merlot Le Due Terre 2009 (Cat. E)
90/100 – Collio Merlot Riserva Grici Renato Keber 2004 (Cat. E)
85/100 – Cof Merlot La Viarte 2007 (Cat. C)
85/100 – Isonzo del Friuli Merlot Rive Alte Ronco del Gelso 2008 (Cat. D)
84/100 – Isonzo del Friuli Merlot Colmello di Grotta 2009 (Cat. B)
84/100 – Cof Merlot Ronc di Subule Ronchi di Manzano 2008 (Cat. B)
84/100 – Cof Merlot Roberto Scubla 2009 (Cat. C)
I Refosco:
90/100 – Collio Refosco Bottaz Venica 2008 ( Cat. D)
87/100 – Cof Refosco Roberto Scubla 2009 (Cat. C)
86/100 – Cof Refosco La Viarte 2007 (Cat. C)
85/100 – Cof Refosco Ronchi di Manzano 2009 (Cat. B)
82/100 – Cof Refosco Antico Broilo 2008 (Cat. C)
Altri vitigni:
89/100 – Cof Pinot Nero Le Due Terre 2009 (Cat. E)
85/100 – Cof Schiopettino Antico Broilo 2008 (Cat. C)
84/100 – Cof Schioppettino La Viarte 2008 (Cat. C)
84/100 – Cof Tazzelenghe La Viarte 2007 (Cat. D)
I Blends:
91/100 – Cof Sacrisassi Le Due Terre 2009 (Cat. E)
91/100 – Venezia Giulia Rosso Lis Neris Lis Neris 2007 (Cat. F)
89/100 – Isonzo del Friuli Sintesi dei due Capitoli Ronco del Gelso 2009 (Cat. D)
88/100 – Collio Rosso Riserva Ruben Picech 2008 (Cat. C)
86/100 – Cof Rosso Scuro Roberto Scubla 2008 (Cat. C)
85/100 – Venezia Giulia Arbis Ros Borgo San Daniele 2006 (Cat. C) (già fatto due anni fa!!!)
85/100 – Cof Rosazzo Braùros Ronchi di Manzano 2008 (Cat. C)
84/100 – Venezia Giulia Rivarossa Schiopetto 2009 (Cat. C)
Alcuni vini dolci:
95/100 – VdT Tal Lùc Lis Neris 2008 (Cat. G – la 0,375)
93/100 – Colli Orientali del Friuli Picolit Giovanni Dri-Il Roncat 2006 (Cat. F – la 0,750)
91/100 – Ramandolo Uve Decembrine Giovanni Dri-Il Roncat 2005 (Cat. F – la 0,750)
90/100 – Colli Orientali del Friuli Picolit Ermacora 2008 (Cat. E – la 0,500)
90/100 – Collio Picolit Ronco dei Tassi 2007 (Cat. E – la 0,375)
88/100 – Ramandolo Giovanni Dri-Il Roncat 2006 (Cat. D – la 0,750)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Cabernets:
86/100 – Isonzo del Friuli Cabernet Sauvignon Colmello di Grotta 2009 (Cat. B)
Non sempre si possono avere dei vini dalla grande elaborazione ed evoluzione, alle volte basta la semplicità a patto che sia ben equilibrata e coerente. E questo e’ in sostanza il Cabernet Sauvignon di Colmello di Grotta, un vino dal colore rosso rubino vivo che si apre con profumi di frutti di bosco freschi accompagnati da un bel balsamico di eucalipto. Il gusto ben bilanciato e la freschezza sono sicuramente il cavallo di battaglia di questo Cabernet Sauvignon, che non vuole impressionare per la persistenza, ma che si muove snello e dinamico al palato. Finale leggermente amaricante ma non invadente.
86/100 – Cof Cabernet Franc La Viarte 2007 (Cat. C)
(etichetta non disponibile)
Sebbene negli ultimi anni l’azienda La Viarte si sia fatta notare soprattutto per i vini espressione di vitigni tradizionalmente friulani, anche quando si confronta con vitigni alloctoni non delude, come testimoniato dal Cabernet franc 2007 che risulta essere un vino dotato di grande personalità. Alla vista si presenta di un rubino intenso e profondo. Il bouquet esprime eleganza e complessità, rispecchiando le caratteristiche varietali, con note vegetali che vanno dal peperone verde all’erba tagliata, per poi aprirsi in un fruttato di mora, segue una leggera gradevolissima speziatura per chiudere con sensazioni balsamiche. Al palato risulta ampio, piacevole e di ottima struttura, corredato di tannini aggraziati, ben integrati con la freschezza presente nel vino. Molto intenso e persistente nel finale, dimostra un’ottima coerenza e corrispondenza con quanto espresso durante l’esame olfattivo. Una buona performance di quest’azienda che alimenta l’attesa per il futuro.
85/100 – Isonzo del Friuli Cabernet Franc Colmello di Grotta 2010 (Cat. B)
Una sfida interessante per Francesca Bortolotto, quella di vinificare in purezza un vitigno difficile da elaborare come il Cabernet Franc, sfida da cui ne esce sicuramente a testa alta. Il campione in degustazione ci appare nella sua veste rosso scuro, impenetrabile e denso vicino all’inchiostro. Al naso sorprende subito il panel per un sentore ammaliante di pepe nero che sovrasta nettamente le altre sfumature di erbaceo tipico e foglia di pomodoro. Il frutto inizialmente un po’ nascosto si concede poi nella sua integrità donando delicati effluvi di mora e lampone. Nel complesso all’assaggio è pronto ma un periodo di sosta servirebbe per integrare maggiormente i tannini regalando senza dubbio una beva più accattivante.
84/100 – Cof Cabernet Sauvignon Roberto Scubla 2009 (Cat. C)
Un vino dal profumo varietale e nitido che si esprime subito con le note fruttate di ribes nero che creano un quadro uniforme quando si apre sulle tipiche note erbacee di peperone. Gli sprazzi balsamici di eucalipto completano lo stile del vino di Roberto Scubla concedendo eleganza. In bocca è schietto e ha un equilibrio leggermente crudo a causa del tannino ben presente che forse necessita qualche mese in più di affinamento. La sapidità finale è molto piacevole e lascia in bocca un aroma di scorza d’agrume.
I Merlot:
*93/100 – Collio Rosso della Centa Borgo del Tiglio 2006 (Cat. G)
Altissimo Ceto
La versione 2006 del Rosso della Centa firmata da Nicola Manferrari è stratosferica. Il vino possiede profondità e complessità tra le migliori mai prodotte. Il colore è di un rubino denso e compatto ma non impenetrabile, mentre il naso rispecchia appieno le caratteristiche che deve possedere un grande Merlot. Il frutto è di estrema maturità che si porta con se un bagaglio di piccoli frutti rossi come more e mirtilli, salvo poi proseguire con note di violetta, terra, spezie dolci e grandi richiami al balsamico. Bellissimo equilibrio tra frutto e legno, così come al palato dove la bellissima verve acido-sapida tiene in pugno la struttura del vino e le sensazioni pseudo-caloriche date dall’alcol. Trama tannica di grande fattura e articolazione post-gustativa di grande eleganza.
92/100 – Cof Merlot Le Due Terre 2009 (Cat. E)
Quella condotta da Silvana Forte e Flavio Basilicata è un’azienda gioiello e la cura che mettono per tutti i loro vini è maniacale e sempre attenta ad ogni singolo dettaglio, cercando di mantenere i caratteri delle uve di partenza e del grande terroir di Prepotto, ai quali si aggiunge quel pizzico di personalità che li rendono unici e quindi ricercati dai loro amatori. Naso in divenire dal carattere forte e pieno di vitalità che si traducono sotto forma di sfumature di frutta rossa a bacca nera, amarene, viola, cannella, eucalipto, pepe nero ed un pizzico di tabacco. Bocca salda, opulenta ma mai prepotente, si dipana in maniera verticale non cedendo mai sul piano della vigoria, sorretta da un freschezza di rilievo, un tannino mordace ed una sapidità in chiusura che si porta dietro anche qualche dettaglio minerale. Un vino che sul piano dell’articolazione avrà ancora da dire molto in futuro.
90/100 – Collio Merlot Riserva Grici Renato Keber 2004 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Non ci stancheremo mai di ringraziare Keber per la sua pazienza. Renato infatti è molto premuroso col suo Merlot che rimane in cantina per anni prima di essere messo in commercio. Lo ringraziamo per farci degustare oggi questo campione in forma smagliante che si mostra fiero del suo color rubino con riflessi adolescenziali. Il ventaglio dei profumi è notevole: mirtillo, amarena gelso e mora aprono le danze seguiti da pepe bianco, noce moscata e tostature di cacao e moka. Ulteriori profumi di tabacco biondo, chinotto, menta, humus e leggera affumicatura non lasciano dubbi sulla sua classe. Al gusto ha già raggiunto un bell’equilibrio, con ottimi tannini ben fusi all’interno di una materia liquida che ci massaggia le papille. Lungo e appagante il finale. Ancora una performance straordinaria per questo vino a cui vogliamo tanto bene.
85/100 – Cof Merlot La Viarte 2007 (Cat. C)
Millesimo che ha dato un timbro caldo nel frutto e donato un profilo olfattivo più vivace e immediato.Molto più curato l’aspetto della definizione aromatica con un equilibrio tra frutto e legno decisamente più appagante. Bocca che si offre distensiva e armonica e con un tannino mordente e asciutto in chiusura. Peccato che sul finale perda un po’ di brio riscontrato invece all’olfatto.
85/100 – Isonzo del Friuli Merlot Rive Alte Ronco del Gelso 2008 (Cat. D)
Sappiamo che in Friuli il Merlot è capace di dare buoni, talvolta ottimi risultati. E quest’annata del Rive Alte ce lo conferma. Annate precedenti ci avevano presentato un vino di pregevole fattura, interessante sul piano gustativo, più chiuso e appesantito ancora da “eccessi di legno” sul piano dei profumi.Il merlot 2008 ci è finalmente parso di grande equilibrio e coerenza sia al naso che in bocca. Un ventaglio ragguardevole di profumi dai piccoli frutti neri (mirtillo e mora) a sentori di caffè, tabacco, sottobosco per poi chiudere con sensazioni balsamiche. Immediatamente piacevole anche all’assaggio: vino carezzevole, sospinto da soddisfacente freschezza coadiuvata da un tannino integrato che accarezza le gengive. Chiude lungo lasciando dietro di sé una rinfrescante sensazione balsamica.
84/100 – Isonzo del Friuli Merlot Colmello di Grotta 2009 (Cat. B)
Come nei bianchi l’impronta femminile nel fare vino dell’azienda Colmello di Grotta si percepisce piacevolmente anche nei vini rossi: un intrigante Merlot dal colore scuro quasi impenetrabile. Al naso la nota vegetale è dominante a sottolineare che siamo vicino al fiume Isonzo dove i terreni donano vini più asciutti e duri rispetto al collio generalmente più propenso a rilasciare sensazioni suadenti. Note di ribes, anice e un leggero balsamico completano un ventaglio olfattivo di buona varietà. L’eleganza si percepisce anche al palato nonostante l’equilibrio gustativo non sia ancora del tutto armonioso. Discreta la chiusura nel finale di bocca con tannini fini ed integrati.
84/100 – Cof Merlot Ronc di Subule Ronchi di Manzano 2008 (Cat. B)
Roberta Borghese, proprietaria di Ronchi Di Manzano, propone anche quest’anno un Merlot di buona fattura. Un pimpante rosso porpora che non delude le aspettative, corretto e coerente il frutto, di buona intensità non presenta un corredo aromatico variegato ma piuttosto incentrato sull’ alternarsi di frutta a polpa rossa e nera, chiude il suo percorso olfattivo con leggere folate di pepe nero. Al palato perde un po’ di vigore, ma si denota un vino di piacevole bevibilità, che si muove snello e vivace apportando gradevoli sferzate di freschezza, un tannino ben fuso all’interno delle componenti dure e una leggera sensazione pseudo-calorica. Convincente anche se non eclatante.
84/100 – Cof Merlot Scubla 2009 (Cat. C)
Anche quest’anno il vino presenta un bel colore rubino vivace, il naso molto tipico nelle note varietali si apre poi con un frutto scuro di amarena, note di terra bagnata e speziate che contribuiscono a creare una buona complessità. In bocca il gusto non esprime grande ricchezza, ma nonostante l’annata calda, si contraddistingue per la beva briosa e fresca. Il tannino ha ancora da affinarsi leggermente. Chiude sapido e ha un retrogusto molto succoso con un finale di arancia rossa.
I Refosco:
90/100 – Collio Refosco Bottaz Venica 2008 ( Cat. D)
Altissimo Ceto
Un amore nato ottanta anni fa, la passione per questa terra si muove di generazione in generazione, con l’intento di far capire ed apprezzare l’unicità del vitigno Refosco, così la famiglia Venica vuol rendere omaggio con questo vino che si pregia di essere un’eccellenza di categoria per il nostro panel di degustazione. Dal vivido colore rubino ricorda al naso note di frutti scuri di bosco, la mora si fa spazio fra tutte, con un eterno ritorno di note sempre più predominanti, seguite da leggeri folate di un’elegante speziatura pepata con nuance di liquirizia a chiudere. L’ assaggio dimostra grande coerenza con un’esplosione di freschezza sapientemente dosata e bilanciata da un’ottima nota alcolica e da un tannino non aggressivo, ben integrato e capace di arricchire la struttura del vino senza farsi notare troppo. Bella chiusura nel finale di bocca che ripropone con coerenza le note gusto-olfattive.
87/100 – Cof Refosco Scubla 2009 (Cat. C)
Uno degli obiettivi di Roberto Scubla è quello di concentrare nei propri vini la tipicità varietale di vitigni. Il refosco ne è un perfetto esempio. Il bel colore rubino vivace con riflessi porpora esprime già una sensazione di freschezza che si ritrova subito al naso. Le note di frutta fresca che ricordano il lampone, la mora di rovo e il ribes nero emergono subito su un sottofondo floreale di viola. Agitando il bicchiere si notano dei sentori di spezie dolci che nel complesso riescono a completare un quadro olfattivo armonico. Il corpo è pieno e ricco, con un tannino ben presente che si integra con l’alcol e lascia nel finale di bocca una scia balsamica molto piacevole. Anche quest’anno l’azienda ha mantenuto il requisito distintivo di eleganza.
86/100 – Cof Refosco La Viarte 2007 (Cat. C)
(etichetta non disponibile)
La filosofia aziendale della famiglia Ceschin, ispirata al recupero e alla rivalutazione dei vitigni autoctoni friulani col preciso intento di regalare sensazioni originali e indissolubilmente legate a quel territorio, trova conferma ancora una volta in questo Refosco dal peduncolo rosso nella versione 2007. Visivamente si presenta rosso rubino tendente al granato e di notevole intensità colorante. Il ventaglio olfattivo spazia dalla frutta a bacca rossa, netti i riconoscimenti di amarena, mora e ribes nero, passando per una delicata speziatura caratterizzata da sentori di liquirizia, pepe nero e ginepro. L’impatto gustativo risulta essere di grande intensità ed eleganza, in virtù della presenza di un frutto polposo e rotondo e di tannini nobili piacevolmente ammorbiditi dall’affinamento. Il finale, morbido ed avvolgente, é sostenuto da una piacevole sensazione pseudo-calorica originata dall’alcol.
85/100 – Cof Refosco Ronchi di Manzano 2009 (Cat. B)
Convincente anche quest’anno, Roberta Borghese ci presenta un refosco che rispetta chiaramente il carattere autentico del vitigno. Colpisce nel bicchiere per una profonda colorazione porpora, con riflessi violacei. Il tratto che lo identifica al naso, è senza dubbio il profumo intenso e fruttato di susine mature, un frutto ricco e preponderante che cede con riluttanza il passo anche a note di pepe nero. Al sorso risulta un po’ ruvido, abbastanza bilanciato anche se alcune note verdi spiccano con troppa vigoria e risultando amaricanti. Aspetto che ci sentiamo di premiare senza dubbio è la persistenza che regala a questo vino qualche punto in più.
82/100 – Cof Refosco Antico Broilo 2008 (Cat. C)
Il refosco dell’Antico Broilo si presenta con la sua tipica colorazione di grande intensità. Una notevole pienezza di colore che anticipa un naso ampiamente caratterizzato dal fruttato di prugna, fragola e ciliegia soltanto accompagnto da lievi sfumature di pepe nero e liquirizia. In bocca l’abbiamo trovato un po’ irruente, con i tannini, l’acidità e la nota alcolica non perfettamente bilanciati. Piacevole e leggermente amaricante la chiusura finale su aromi di radice di liquirizia.
Altri vitigni:
89/100 – Cof Pinot Nero Le Due Terre 2009 (Cat. E)
Si ferma ad un passo dalla soglia della super eccellenza il Pinot Nero de Le Due Terre, anche se si conferma tra le migliori interpretazioni di questo vitigno a livello nazionale. Il naso è un po’ contratto sulle prime apparizioni sulla scena, occorre molta ossigenazione prima che il frutto fornisca una performance di assoluto rilievo. Grinta e carattere con ampio respiro che copre numerose sfumature dai piccoli frutti rossi fino ad arrivare ad accenni di tabacco, sandalo e cuoio. Note di evoluzione che si mostrano tuttavia croccanti nella sostanza e che troviamo poi riscontro al palato con struttura, spinta energica data dalla freschezza e da un tessuto molto fine sul piano dei tannini. Da aspettare ancora un po’ se lo vorrete godere all’apice della sua forma.
85/100 – Cof Schiopettino Antico Broilo 2008 (Cat. C)
Il gruppo degli Schioppettini si arricchisce con questa new entry che ci ha subito convinto già dall’aspetto, grazie al bel manto porpora col quale si presenta. I profumi di frutti neri maturi sono quelli più facilmente percepibili ma col tempo emerge una piacevole nota vegetale di eucalipto assieme a leggere e delicate note di speziature di curcuma e pepe verde. Al palato si conferma un vino di buona struttura con l’alcolicità bilanciata da una discreta freschezza. Appagante anche il riproporsi di aromi al palato nonostante una persistenza un po’ trattenuta.
84/100 – Cof Schioppettino La Viarte 2008 (Cat. C)
La famiglia Ceschin, titolare dell’azienda La Viarte, ha dato un’impronta personale al modo di fare vino in Friuli, decidendo, di padre in figlio, di riscoprire e far amare i vitigni tradizionali di queste terre straordinariamente vocate alla viticoltura come nel caso di questo Schioppettino di Prepotto, che si dimostra un vino decisamente godibile. Non molto intenso al naso ma sapido, polposo e dal carattere deciso al palato. Vino di buona struttura, la cui caratteristica principale è l’elevata bevibilità. Gradevoli le note vegetali e balsamiche. La persistenza non è lunghissima ma la gradevole sensazione di freschezza, seppur in presenza di tannini ancora in evoluzione, lo rende un vino di buono spessore e di grande piacevolezza.
84/100 – Cof Tazzelenghe La Viarte 2007 (Cat. D)
(etichetta non disponibile)
Un vino sicuramente di grande interesse questo Tazzelenghe 2007 de La Viarte, che conferma la vocazione dell’azienda per la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Friuli. Bello il colore rubino concentrato con sfumature viola sul bordo. Al naso esprime subito un frutto fragrante di lampone e prugna, con sentori finali speziati e balsamici. L’ingresso in bocca è asciutto e austero, tagliente proprio come promette il nome; ha una freschezza importante che rende il vino di piacevole beva e presenta un sapore succoso sostenuto da tannini di nerbo.
I Blends:
91/100 – Cof Sacrisassi Le Due Terre 2009 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Nasce da uve Schiopettino e Refosco questo vino porta-bandiera aziendale e che si conferma come uno dei più fulgidi vini rossi regionali. Esprime carattere e potenza, con personalità da vendere, pur restando sempre impostato nella forma e agile nella sostanza. Naso esuberante nella proposta articolata, calda, profonda e sensuale con un bagaglio olfattivo nobile ed elegante. Al palato è un campione nella coerenza gusto-olfattiva, offrendo solidità e dinamismo con ogni elemento al suo posto e che lasciano presagire un futuro roseo e felice. Grande.
91/100 – Venezia Giulia Rosso Lis Neris Lis Neris 2007 (Cat. F)
Alvaro Pecorari non delude mai: siamo di fronte ad un suo altro grande masterpiece. Sangue friulano ma spirito bordolese, ecco la carta d’identità del rosso Lis Neris ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon. Da una sapiente selezione estrema in vigna unito ad un corretto uso del legno, Alvaro riesce a valorizzare al massimo l’eleganza e la raffinatezza dei due vitigni creando un blend di grande spessore. Colpisce subito il bel rosso rubino, al limite dell’impenetrabile, che ben si sposa con l’eleganza olfattiva, un naso complesso: dapprima i frutti rossi maturi, le erbe aromatiche, poi la speziatura, sul finale la nota minerale e di tostatura. Al palato il Lis Neris è un vino caldo, dotato di morbidezza e rotondità bilanciate da un bel tannino non aggressivo. La progressione e la persistenza in bocca sono ancora una conferma del gran carattere di questo vino che si farà ben volere soprattutto tra qualche anno. Insomma è un purosangue che anche quest’anno si pone come espressione di un sapiente equilibrio tra l’assemblaggio “bordolese” ed il terroir friulano.
89/100 – Isonzo del Friuli Sintesi dei due Capitoli Ronco del Gelso 2009 (Cat. D)
Altissimo Ceto
La grande scommessa di Giorgio Badin per il futuro, ovvero il trait d’union fra tradizione e innovazione, fra passato e futuro della viticoltura friulana come rivela il nome stesso in etichetta. Il Sintesi sancisce il matrimonio fra Merlot e Pignolo, vitigno autoctono per eccellenza, dal carattere un po’ ostico e dalla trama tannica esuberante che qui si cerca di domare con l’avvolgente rotondità propria del Merlot. Un vino ambizioso e aristocratico nelle intenzioni del produttore a cui dobbiamo forse concedere ancora del tempo per esprimersi al pieno nelle sue potenzialità. Questo 2009 ci è parso in forma smagliante ma ancora ritroso a svelarsi fin dall’olfatto e quindi si posiziona ad un soffio dalla soglia dei 90 punti. Ventaglio odoroso di tutto rispetto che spazia dal caffè, al cioccolato al latte, alla ciliegia sottospirito per virare verso note più rinfrescanti e balsamiche. In bocca mostra una bellissima struttura: dopo un primo attacco avvolgente, l’astringenza del Pignolo si fa sentire fortemente, ancora non bilanciata dalla sinuosità del Merlot. Di buona lunghezza gustativa, questo vino lascia intuire di avere stoffa da vendere, a patto però di lasciargli ancora del tempo per il compimento di una Sintesi perfetta.
88/100 – Collio Rosso Riserva Ruben Picech 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Che Robeto Picech stia lavorando molto bene anche nella produzione di vino rosso lo conferma ancora l’ennesima annata della loro punta di diamante nella versione colorata; il Ruben. Riserva prodotta solo nelle annate d’eccellenza e che si traduce in un colore rubino bello pieno e intenso, dal profumo complesso che vira prima su sentori di frutti di bosco, in un alternarsi ritmato tra mora e lampone, per poi regalare dolci noti speziate di vaniglia e una tostatura di tabacco mai prevaricante, ma ben bilanciata. La rotondità data dal legno rivela un gusto morbido e la ricchezza di frutto che riempie la bocca insieme ad una trama tannica notevole, ci dimostra di essere davanti ad un vino dinamico e vibrante che lascia la bocca pulita e chiude lungo.
86/100 – Cof Rosso Scuro Scubla 2008 (Cat. C)
Colore rubino limpido, integro e compatto, al naso la nota ematica iniziale lascia ben presto spazio a note fruttate di mirtilli che si distendono su un fondo balsamico. La permanenza del vino in tonneaux e barriques per 20 mesi dona delle sfumature dolci al profumo che non mancano però di eleganza. Anche all’assaggio il vino risulta ammorbidito e caldo, con un buon equilibrio sostenuto da freschezza e sapidità nel finale. Chiude lungo e lascia una bocca asciutta e articolata.
85/100 – Cof Rosazzo Braùros Ronchi di Manzano 2008 (Cat. C)
Veste il bicchiere di un profondo ed intrigante color rosso rubino profondo, inizialmente un po’ ritroso al naso stenta a concedersi, poi quando si apre lo fa con grande slancio e si denotano sentori di gelatina di frutta e note di tabacco. L’incipit al palato è graffiante, di buona concentrazione sostenuto da un tannino importante e note verdi decise. Il tenore alcolico si fa sentire, un vino giocato sostanzialmente su tratti incisivi e con una buona articolazione sul finale.
84/100 – Venezia Giulia Rivarossa Schiopetto 2009 (Cat. C)
I fratelli Schiopetto da Capriva del Friuli esprimono anche in questo rosso la filosofia aziendale caratterizzata dalle parole chiave qualità, terroir e personalità. Il Rivarossa è uno storico assemblaggio di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc dal colore rosso rubino intenso che fa da trampolino ad un naso fatto di piccoli frutti rossi croccanti, note vegetali che presto fanno spazio alle spezie ed alla vaniglia. Tuttavia in bocca non è così convincente come ci si aspettava al naso, la sensazione di calore e di rotondità è predominante, la freschezza si fa un po’ desiderare ed il tannino non fa da buona spalla all’acidità. Recupera sul finale.
Alcuni vini dolci:
94/100 – VdT Tal Lùc Lis Neris 2005 (Cat. G – la 0,375)
Altissimo Ceto
Quando siamo di fronte all’eccellenza non si può che plaudere le scelte felici fatte sia in vigna che in cantina. Risplende nel bicchiere in maniera vivace e intraprendente, ottenuto da uve Verduzzo vinificate quasi in purezza, in cui la marcia in più è data dall’esperienza e dalla costanza messa in campo anche nelle versioni passate. Regale e maestoso, l’ampio spettro olfattivo è un susseguirsi quasi infinito di profumi sempre più accattivanti che spaziano dalla frutta gialla candita, in primis l’albicocca a seguire la scorza di arancia, datteri, cannella, note mielose e minerali. Al palato è un tripudio di dolcezza e avvolgenza, in cui comunque è ben intrecciata e presente l’acidità che si alterna con leggere note minerali. Un vino elegante, vellutato, sinuoso, che nonostante la sua imponente massa zuccherina, sapientemente tenuta sotto controllo da vivaci sferzate di freschezza, non smetteresti mai di bere. Lunghissimo, quasi interminabile si congeda lasciando il palato appagato. E voglioso di un nuovo sorso.
93/100 – Colli Orientali del Friuli Picolit Giovanni Dri-Il Roncat 2006 (Cat. F – la 0,750)
Altissimo Ceto
Una prestazione da applausi quella offerta dal Picolit di Giovanni Dri nella splendida versione targata 2006. Un vino luminoso e scintillante nella sua veste dorata che lascia presagire un bouquet dalla finezza fatta vino, trovando traduzione in aromi che ricordano, tra le tante, la confettura di mele cotogne, le pesche bianche sciroppate, miele d’acacia e note di zagara. Bocca non opulenta ma vibrante e scorrevole, pur mantenendo una certa grassezza che non la fa cedere nella stucchevolezza. Grandissimo apporto acido-sapido a sostegno di un bagaglio zuccherino importante e che preclude ad un’articolazione da vero campione.
91/100 – Ramandolo Uve Decembrine Giovanni Dri-Il Roncat 2005 (Cat. F – la 0,750)
Ottenuto solo in annate particolari, dove la maturazione, e quindi l’appassimento, si può spingere fino al mese di dicembre, tale da ottenere delle uve di Verduzzo cariche di zuccheri e di aromi. Giallo ambra per una versione, quella del 2005, di forte presenza calorosa del frutto. Giocato molto sulle note di confettura di frutta a polpa gialla, notevoli le note esotiche di papaya e melone giallo, forti le sensazioni balsamiche e rinfrescanti, così come quelle di frutta secca tostata. Grande complessità che porta ad un palato ricco e polposo con notevole trasporto dato dall’alcol. In questa versione notiamo che la freschezza, seppur presente in maniera importante, tenda a non trovare l’equilibrio di altre annate. Questione di sfumature però.
90/100 – Colli Orientali del Friuli Picolit Ermacora 2008 (Cat. E – la 0,500)
Un Picolit improntato molto sulla freschezza del frutto. Si capisce già dal colore luminoso e lievemente dorato che siamo di fronte ad un vino che sposta le lancette sul piano del dinamismo e della vitalità. Anche se non di grandissima complessità, riesce a guadagnare la soglia della super-eccellenza grazie ad una bella personalità espressa e che trova traduzione negli aromi di mango, maracuja, miele millefiori, eucalipto e frutta secca. Palato coerente con quanto espresso all’olfatto, dove l’acidità prende subito in mano il controllo della situazione e riesce a fare breccia in un quadro decisamente ricco definito dalla struttura e dagli zuccheri. Finale elegante.
90/100 – Collio Picolit Ronco dei Tassi 2007 (Cat. E – la 0,375)
Il calice risplende di un meraviglioso e luminoso giallo oro con un impatto olfattivo che si mostra di notevole intensità e fortemente improntato sulla dolcezza del frutto che sciorina aromi di frutta tropicale, pesca gialla matura, susina claudia e vaniglia in preponderanza. Buona la corrispondenza con il palato dove offre una prova ancora migliore di quanto abbia fornito all’olfatto, dalla notevole spinta calorica e ben supportata da un apporto acido-sapido di tutto rispetto. Buona anche l’articolazione sul finale.
88/100 – Ramandolo Giovanni Dri-Il Roncat 2006 (Cat. D – la 0,750)
Pur tenendo conto delle differenze sul piano dell’estrazione aromatica e zuccherina, nonché dai millesimi diversi, il confronto con il “decembrine” descritto appena sopra denota come ci siano impostazioni diverse date fondamentalmente dall’annata di origine. La 2006 ci regala una versione più fresca, più vivace, più lineare con un taglio del frutto meno mieloso e più tropicale nell’approccio. Bocca fedele con quanto espresso al naso e con un bellissimo equilibrio tra struttura-zuccheri-acidità. Buona la lunghezza.
Articolo redatto da:
Maurizio Zanolla
Referente regionale del Veneto, del Friuli Venezia-Giulia, dell’Umbria e delle Marche.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi Sommelier e titolare dell’Accademia dei Palati di Firenze.
Miglior Sommelier di Toscana 2005. Vice-campione Master del Sagrantino 2009.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio. Un particolare ringraziamento va anche agli amici che hanno contribuito alla degustazione e alla realizzazione di questo articolo: Costanza Androsoni, Barbara Bonaccini, Ivan De Chiara, Silvia De’Lutti, Dario Fabbri, Chiara Freschi, Iacopo Tonelli e Giacomo Vannicelli.
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