Articolo a cura di Luisito Perazzo.
Referente regionale della Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Il primo capitolo che introduce la produzione enologica della regione Trentino Alto-Adige, si concentra sull’affascinante mondo delle produzioni metodo classico regionali. Un mondo pieno di sfumature olfattive, di personalità e di grandi vertici qualitativi. Ma diamo subito spazio alla graduatoria ed al racconto dei vini.
Per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli. Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca. Con l’asterisco vengono segnalati i virus, ovvero vini che non appartengono alla denominazione trattata, ma che possono avere, per certi versi, delle profonde somiglianze.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato. Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel, al termine di ogni sessione.
1) LA GRADUATORIA:
Extra Brut e Non dosati:
88/100 – Trento Extra Brut Riserva Lunelli Ferrari 2002 (Cat. F)
87/100 – Trento Extra Brut Perlè Nero Ferrari 2003 (Cat. G)
*87/100 – VSQ Valentino Brut Zerò Podere Rocche dei Manzoni 2000 (Cat. E)
86/100 – A.A. Extra Brut Cuvée Marianna Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. E)
86/100 – Extra Brut Pojer & Sandri Cuvée ’05 ’06 (Cat. D)
Brut:
92/100 – Trento Brut Riserva del Fondatore Giulio Ferrari Ferrari 2000 (Cat. H)
90/100 – Trento Brut Riserva Letrari 2004 (Cat. E)
89/100 – A.A. Brut Riserva Arunda 2005 (Cat. F)
88/100 – Trento Brut Riserva Methius Metius 2003 (Cat. F)
88/100 – Trento Brut Perlè Ferrari 2004 (Cat. E)
87/100 A.A. Brut Parlein Arunda 2002 (Cat. E)
86/100 Trento Brut Riserva Endrizzi 2004 (Cat. C)
Rosé:
88/100 – A.A. Brut Rosé Excellor Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. E)
*88/100 – Extra Brut Rosé Casa Vinicola Bruno Giacosa 2007 (Cat. n.c.)
88/100 – Brut Rosé Pojer & Sandri s.a. (Cat. D)
87/100 – A.A. Brut Rosé Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. D)
86/100 – Trento Brut Perlè Rosè Ferrari 2005 (Cat. F)
85/100 – VSQ Brut Rosè Letrari 2005 (Cat. D)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Extra Brut e Non dosati:
88/100 – Trento Extra Brut Riserva Lunelli Ferrari 2002 (Cat. F)
Apertura di articolo tutto dedicato all’esordio della nuova Cuvée di Casa Ferrari. Esordio felice, ma non folgorante. Gli 88 punti sono tutto sommato un ottimo punteggio che riflettono la struttura e lo spessore di questo metodo classico, ma siamo sicuri che potrà dare di più in futuro, per quanto riguarda carattere e personalità. Per certi versi, il carattere di chiaro timbro stilistico della casa trentina c’è tutto, ma è la personalità quella che viene leggermente offuscata, smussata e limitata per via di un evidente marchio olfattivo dato dal legno. Con questo non vogliamo dire, ripetiamo, che il prodotto non sia valido, ma che potrebbe incontrare delle difficoltà di apprezzamento e di collocazione presso gli aficionados delle bollicine targate Ferrari. Abituati a riscontrare nel bicchiere, dei vini che confermino in tutte le loro fasi, delle caratteristiche giocate sulla maggior freschezza e vitalità. Con il plus di vedere terminare la bottiglia nel tempo di un amen. E l’esordio del Perlè Nero, lo scorso anno, di medesima annata insegna, su quanto quest’ultimo fosse più in linea con lo stile aziendale.
87/100 – Trento Extra Brut Perlè Nero Ferrari 2003 (Cat. G)
Nonostante si tratti solo del secondo millesimo in uscita sul mercato, per gli amanti del Mondo bollicioso di Bacco, questa versione del Perlè, sembra aver già compiuto il suo rodaggio. Motivo in più se queste riguardano due millesimi difficili come la 2002 e la 2003. Questa interpretazione del Pinot Nero in purezza, targato 2003, sfoggia una cromia dorata carica, sintomo di un’annata che lascia il segno a partire già dal colore. La sua massa importante e imponente include un perlage serrato, minuto e persistente. Il seguito, racconta note singolari di zucchero filato, delle sfumature boisè appena accennate e dei grandissimi richiami soffusi e complessi di agrumi e fiori gialli. Due velocità per questo vino, molto più slanciato nella fase olfattiva, rimane un po’ frenato nello sviluppo gustativo dove, pur non risentendo troppo il peso dell’annata calda che si porta sulle spalle, di sicuro il corpo e la sostanza non è di pari grado alla scorrevolezza nell’assaggio riscontrata nella versione precedente risultando un po’ contratto su se stesso. Ma la variante dei millesimi, rappresenta il bello ed il lato più affascinante del vino e noi siamo pronti ad accettare e trarre beneficio da questo bicchiere.
*87/100 – VSQ Valentino Brut Zerò Podere Rocche dei Manzoni 2000 (Cat. E)
Non bisogna mai abituarsi soltanto ai picchi di eccellenza per quanto riguarda i Barolo, per questa casa di Monforte d’Alba. Più volte nel passato, da questa prestigiosa azienda, nata per volontà del fondatore Valentino Migliorini e ora nelle mani del figlio Rodlfo, sono uscite delle ottime interpretazioni di spumanti ottenuti con il metodo tradizionale, quasi a dimostrare la ricchezza di Langa e la sua volontà di dare origine a delle valide alternative ai vini rossi. Per celebrare tutto questo, abbiamo voluto inserire la Cuvée aziendale più importante, come “virus” in questa sessione, ottenendo un pregevole risultato che colpisce non tanto per la differenza di stile, ma quasi per un’identificazione di un “territorio lontano” da quello che ha caratterizzato gli altri vini degustati. Fatto da una struttura robusta tipica di Langa, con profumazioni vanigliate e speziate date dal soggiorno in legno piccolo dei vini base, ma che incarna una (pseudo) leggiadrìa, che si traduce con un vivace sviluppo gustativo ed una progressione davvero da vino di carattere. Da poche settimane ha già fatto il suo esordio il millesimo 2002, il quale si caratterizza per un corpo più snello, delle sfumature boisè meno importanti e con una maggiore freschezza gustativa.
86/100 – A.A. Extra Brut Cuvée Marianna Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. E)
Una versione abbastanza atipica, quella riguardante la più recente sboccatura, mandata in anteprima da Josef Reiterer, della Cuvée Marianna. Sin dal primo impatto con il bicchiere, ritroviamo un colore, peraltro splendido, più marcato rispetto al passato e una paletta olfattiva che mostra toni di miele millefiori, pesca matura e albicocca. Da qualche anno, Josef segue la strada di vinificare il Pinot Nero in acciaio e di riservare l’affinamento in barrique allo Chardonnay, conferendo trama, impronta ed agilità sia olfattiva che gustativa. Al palato è piacevole, equilibrato e non amaro. Una bocca sempre giocata sull’armonia e sulla lunghezza abbastanza sottile, che non tradisce un fondo minerale “obbligato”. Si potrebbe definire un vino di “personalità” che piace di più a tanti ma piace di meno a troppi. Ma vista la produzione esigua, se lo può anche permettere.
86/100 – Extra Brut Pojer & Sandri Cuvée ’05 ’06 (Cat. D)
Certo, non è il vino aziendale che ha la volontà di “combattere” in prima linea, nè tantomeno di stupire chicchessia. Ma gli intenti sono comunque chiari e precisi. Non potrebbe essere altrimenti, sapendo che al timone ci sono Mario Pojer e Fiorentino Sandri, la “coppia” più estrosa del Trentino. La cuvée in questione è un bi-millesimato, che si esprime attraverso un profilo sensoriale in maniera variegata, complessa, personale ed elegante. In sintesi, il vino piace molto giacchè raccoglie temi floreali, tostati e di grande fruttosità. Al palato si propone con soavità di beva, ma è qualche elemento di sicura maturità gustativa, che fa scattare la legge dei grandi numeri e che inevitabilmente lo marca nella sua posizione.
Brut:
92/100 – Trento Brut Riserva del Fondatore Giulio Ferrari Ferrari 2000 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Eh sì… Lo sapevamo! Certo che lo sapevamo! Tutto sembrava già scritto, ma non poteva essere altrimenti, quando dal calice in questione, si sono levati profumi netti e distinti, numerosi e complessi, intensi e durevoli. Ed in maniera più allargata, e come esaltazione del tutto, una corona di finissime bollicine, completa l’aspetto visivo e accompagna quelli olfattivi. Ma è l’assaggio che definisce in maniera inequivocabile, questa storica (nostra) Riserva “tricolore”. Un gusto pieno e denso, che scandisce il frutto con una perenne freschezza, morbido e allo stesso tempo minerale, tanto equilibrato quanto progressivo. Un “Giulio” che si “dissocia” da annate più recenti, sviluppando un carattere meno slanciato se paragonato alla ’99, dimostrando una maturità più sicura e che molto probabilmente si rivelerà meno virtuosa in futuro, ma che assicura il medesimo e felice connubio con la tavola. Un vino, una conferma, una garanzia!
90/100 – Trento Brut Riserva Letrari 2004 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Notevole e chiarissimo lo sprint di qualità che riguarda la storia recente dei metodo classico di questa antica azienda trentina, condotta con entusiasmo e passione da Lucia e Leonello Letrari. A favore gioca anche il millesimo, che aiuta soprattutto nella riuscita della loro cuvèe di punta, regalando un profilo olfattivo, equilibrato, complesso e avvolgente. Nello specifico appare una gamma odorosa che coniuga perfettamente fragranze di rifermentazione e toni speziati, senza mai tralasciare la vitalità, anche all’ingresso gustativo, mettendo in evidenza grinta e carattere e dando sfogo alla retro-olfattiva, con elementi floreali e la croccantezza del frutto. Linee di acidità segnano una beva che rinnova mela, mandorla e pan tostato e si rilancia in un finale che mette in sintonia della valutazione, tutto il panel di assaggio, in maniera entusiasta.
89/100 – Brut Riserva Arunda 2005 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Nel variopinto mosaico dei metodo classico della famiglia Reiterer, c’è spazio per ogni tipo di libera interpretazione stilistica, tutte personali, tutte diverse. Così che in questa riserva si riscontra un vino che non lascia dubbi, nel senso della sua veste libera e lineare, fresca e definita, lunga e minerale. Basterebbero pochi elementi per descrivere questo vino che raggiunge le vostre tavole, scendendo dall’alto, dalle strade tortuose di quella cantina-laboratorio in quel di Meltina, ma soprattutto prodotto da uve derivanti da vigneti con spiccate altitudini con i loro 800 metri. A noi non ci resta che consigliarlo e a voi di assaggiarlo, nella speranza che anche voi possiate riscontrare le medesime sensazioni, partendo dal colore appena paglierino con una grana minuta e persistente. Al naso un profumo variegato, fragrante e vena balsamica dove tra tanti emerge la salvia, il timo, la nespola, l’ananas ed il tiglio. Di estrema eleganza e piacevolezza, anticipa una bocca appagata, nella quale, la soffice spuma rende gradevole e aromatica una fase che si esaurisce con una condotta molto lenta e che si congeda in modo fiero e minerale, con un timbro sapido e di carattere…alpino e rinfrescante. Come un gelido soffio ventoso invernale di Meltina.
88/100 – Trento Brut Riserva Methius Metius 2003 (Cat. F)
Corsi e ricorsi storici… Quando ci si trova di fronte un millesimo difficile, le capacità qualitative di un’azienda presente sul territorio sin dal 1858, vengono “facilmente” esaltate. Nonostante le evidenti problematiche di conservare una spina dorsale di grande freschezza capace di uscire con dinamismo da un corpo solido e compatto, messo ancor più in evidenza dalla vinificazione in legno e dalla sosta per più di cinque anni sui lieviti, riesce ad esprimere ed imprimere un profilo gusto-olfattivo che non si traduce con note evolute, pastose o mature. Lo spettro aromatico si rivela tanto diverso quanto nitido e finemente apprezzabile, con un susseguirsi di frutti, fiori e fragranze che colloca il campione in un centro-bocca in maniera perentoria e che lo lancia nei piani alti della graduatoria, anche attraverso una svolta palatale che si dipana tra gusti e retrogusti. Ricchezza, concentrazione, ma che a nostro modo di vedere ci piacerebbe trovarlo in futuro con una maggiore vitalità, non tanto per quella legata al millesimo, ma per quella in vista di una minore caratterizzazione data dal legno.
88/100 – Trento Brut Perlè Ferrari 2004 (Cat. E)
Se esiste un vino con le bollicine capace di rappresentare in un’unica espressione stilistica, metodo e uve, zona e clima, denominazione e terroir, storicità e capacità aziendale, quello ha un nome e si chiama Perlè. Certamente un etichetta di riferimento per tutta la spumantistica italiana, non solo quella trentina e che viene esaltata, nella sua linearità e semplicità, ancor più in presenza di un millesimo come il 2004. Elegante, intenso, persistente. Come suo solito è lo specchio espressivo e misurato, racchiuso da una cornice che lo protegge con alternati spunti fruttati e lievitosi, dallo sviluppo gustoso e suadente. Una bolla non da voli pindarici, ma un vino semplicemente da bere!
87/100 A.A. Brut Parlein Arunda 2002 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Se ci fossero delle categorie di vino per ogni produttore, alle quali attribuire degli aggettivi più o meno espliciti in virtù delle loro caratteristiche, il Parlein di Arunda sarebbe di sicuro quella “citrina e tagliente”. Con ciò abbiamo detto tutto, o meglio quasi tutto, tanto che oltre ad una mirata freschezza e bevibilità, è capace di offrire una morbidezza di fondo che rende riuscito un equilibrio e che viene scortato da note di mimosa e fiori di pino. Una interpretazione sottile e lineare, del vitigno Pinot Bianco, da viticoltura biodinamica, con il plus della personalità data dalla casa di Meltina e dal suo patron Josef.
86/100 Trento Brut Riserva Endrizzi 2004 (Cat. C)
Questa azienda, per tutta la sua linea generale, si conferma stabilmente tra quelle al top della produzione enologica Trentina. Incominciamo a parlarvene da quì, partendo dall’etichetta del loro Brut Riserva, che sfodera classe e dinamismo, e viene rappresentata da una cuvèe generosa dalle tante sensazioni, non solo odorose ma anche visive, che trovano il loro culmine in una beva che convince per l’armonioso frutto e che conquista con una chiusura di erbe aromatiche e di limone candito.
Rosé:
88/100 – Brut Rosé Excellor Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. E)
Abbiamo più volte ripetuto in questo articolo, come sia abbastanza ricorrente, trovare delle impronte ricche di personalità nelle Cuvée di Arunda. Se a questo bagaglio, aggiungiamo un Rosé fatto da sole uve Pinot Nero ecco che abbiamo già detto in sintesi, che cosa vi potreste aspettare dal bicchiere di questo Excellor. In un’era dove le bollicine rosate vanno di moda, indipendentemente da quale latitudine esse provengano e da quale tipologia siano esse prodotte, fa molto piacere respirare in una bollicina rosata, tanta freschezza, eleganza e carattere. Elementi dati da lampi odorosi con richiami di fragola, fieno e rosa, e che si al palato si dispone su tonalità morbido e cremoso, tale da renderlo piacevole in un vortice beverino e di grande pulizia sul finale.
*88/100 – Extra Brut Rosé Casa Vinicola Bruno Giacosa 2007 (Cat. n.c.)
Altissimo Ceto
Fiato alle trombe per un esordio in grande stile Giacosa, per l’Extra Brut Rosè targato 2007. Se non si conoscesse la profonda serietà che contraddistingue, da sempre, le scelte della storica maison de negoce di Neive, continuamente caratterizzate da grande ponderatezza, analisi e valutazioni qualitative, si potrebbe pensare ad un voler seguire le mode, salutando quella che rappresenta la prima versione di questa bollicina rosata. Ma l’assaggio fugherà qualsiasi dubbio, già nel vederlo scendere nel bicchiere con quel suo colore rosato tenue scintillante, carico di energia. L’impatto olfattivo è di grande vinosità che lascia spazio ad una complessità ricca e soffusa. Da ricercare. E’ di seguito con l’assaggio, che ritorna a dare sfogo nuovamente alla sua vitalità, vista la scelta (coerente con la linea già adottata dal fratello maggiore) di “impostarlo”, tipologicamente parlando, come Extra-Brut. Una spina dorsale fatta dall’acidità, netta e decisa, che congeda il palato, con grande morbidezza ed eleganza. Da berne a fiumi…
88/100 – Brut Rosé Pojer & Sandri s.a. (Cat. D)
Notiamo subito, e non solo sul piano del punteggio, come ci sia un diverso cambio di marcia nel bicchiere del Brut Rosé di Pojer & Sandri, rispetto alla versione “bianca”. Crediamo anche, che questa cuvée abbia trovato una sua precisa collocazione, non tanto quella giocata sulla grassezza e sullo spessore, ma quanto alla volontà di seguire la linea della finezza, dell’equilibrio e della personalità. L’equilibrio è l’elemento che contraddistingue questo vino in tutte le sue fasi. Nella visiva, con una veste calibrata e non troppo “prepotente” a livello cromatico. Nella olfattiva, con l’insieme delle sensazioni che si legano in armonia, senza che nessuna prevalga sulle altre, con sentori di lampone, fragola, mentuccia ed alloro. Un assaggio morbido e rotondo, fresco, gradevole e fruttato in chiusura. Sostanziale nella forma e privo di cedimenti.
87/100 – Brut Rosé Arunda s.a. (sbocc. ’09) (Cat. D)
Mancava solo questa tipologia per avere piena conferma dei vertici qualitativi raggiunti oggi con le cuvée top, dalla micro-azienda di Meltina. Livelli sempre buoni, ma a livello qualitativo, mai raggiunti prima d’ora. Quindi, piena conferma anche per il loro Brut Rosé, un vino ormai collaudato, seguendo un suo preciso e coerente stile. Veste salmonata che anticipa quanto avremo al naso con effluvi di fragola, chiodi di garofano, gelatina di arance e cannella. Al palato intercede con ritmo gustativo sapido e vivace, seppur pieno e sostenuto. Sulla scia del finale, chiude con eleganza e note di lievito con ricordi ammandorlati.
86/100 – Trento Brut Perlè Rosè Ferrari 2005 (Cat. F)
Non abbiamo timori a dire che di fronte a noi, abbiamo una delle migliori interpretazioni del Perlè Rosé. Un luminoso e brillante colore rosa antico, reso ancor più scintillante da un perlage minuto e vivace. Al naso è ricco, pieno e netto con aromi di fragoline di bosco, ribes, prugna gialla, geranio e pan brioche. Al palato si esprime su tonalità meno marcate e più delicate, di quanto riscontrato invece in fase olfattiva. Bocca che punta dritto all’equilibrio e all’avvolgenza, esprime discreta lunghezza con uno sviluppo che appare facile e sicuro. Un vino che ha raggiunto, come detto in introduzione, un vertice qualitativo molto alto, ma che propone vertici di miglioramento molto ampi e sarà capace di acquistare in futuro, anche maggior equilibrio.
85/100 – VSQ Brut Rosè Letrari 2005 (Cat. D)
Anche se profondamente distante dai vertici raggiunti con la loro Riserva, si può sottolineare una prova egregia anche per il Brut Rosé di Letrari. Giocato molto sul frutto a livello olfattivo, stigmatizzata da una finezza fragile e un po’ sfumata, si prepara per l’assaggio con elementi distintivi di grande freschezza. Al palato è tutto più ridimensionato per via della sua sottigliezza, ma con un finale caratterizzato di bella eleganza.
3) CONSIDERAZIONI FINALI
Questa volta le nostre considerazioni finali restano molto contenute. Diventa difficile fare un’analisi tecnico-critica del panorama delle produzioni metodo classico di una regione come l’Alto-Adige, per le sue estreme e difforme variabilità, fatte non solo dalle diversità territoriali specifiche per le due (sotto)zone. La considerazione più ovvia che ci resta da fare al nostro lettore/consumatore, è quella che non vi dovrete aspettare delle bollicine di grande spessore o struttura e/o da grandi impatti olfattivi . Salvo pochissimi casi, i vini sono caratterizzati da corpi alquanto minuti e delicati, con alle spalle delle forti acidità che danno sempre delle grandi freschezze, spesso accompagnate da carboniche molto esuberanti nella forza. Ma l’elemento principale resta il livello qualitativo generale raggiunto da questi vini e pronti a scommettere che essi raggiungeranno livelli ancor più superiori, con gli anni a venire.
Auspicio sicuramente confortante per trarne beneficio nelle nostre spumeggianti scelte, per i brindisi per le prossime feste!
Cogliamo l’occasione con questo articolo per augurarvi i nostri più sinceri auguri per le imminenti festività, da parte di tutto lo staff del panel di assaggio della Guida dei Vini on-line di Altissimo Ceto.
Articolo redatto da:
Luisito Perazzo.
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Sommelier Professionista Freelance. Esperienze come Sommelier da Gualtiero Marchesi e al Savini di Milano.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2005 e Miglior Sommelier della Lombardia 2004.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
Piemonte
– Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
Lombardia
Friuli Venezia-Giulia
-I vini bianchi (prima parte). Chardonnay, Friulano, Malvasia e Pinot Bianco.
-I vini bianchi (seconda parte). Sauvignon, Pinot Grigio e “blend”.
Marche
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
Toscana
Sicilia
-I vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I vini binchi e rossi di Sicilia.
Per chiudere, un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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