(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1964
Proprietà: Terre Cortesi Moncaro Scrl
Enologo: Giuliano D’Ignazi
Agronomo: n.d.
Addetto al ricevimento: n.d.
Ettari di proprietà e/o affitto: 1.618 ha
Produzione annuale in bottiglie: 7.500.000
Vendita diretta in Cantina: SI.
Vendita dei vini On-line: no
Visite in cantina: SI. Solo su prenotazione.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: n.d.
Utilizzo di lieviti selezionati: n.d.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2012/2013:
Vini bianchi
82/100 – Offida Pecorino Ofithe 2011 (Cat. A)
Ottenuto dal vitigno Pecorino in purezza, l’Ofhite 2011 è un vino dal bel giallo paglierino tenue, con vividi riflessi verdolini, di buona intensità e finezza, richiama al naso le tipologie mediterranee del vitigno. Al naso travolge la nota fruttata: la pesca gialla e la mela sono fresche, quasi croccanti, supportate da una spinta agrumata. Al gusto si riscontra una vivace freschezza e mineralità, un po’ salmastra. Ha un palato fine, anche se forse l’acidità fa un po’ troppo la parte del protagonista. Il gusto è ancora leggermente evanescente, ma le sue caratteristiche di acidità ed alcolicità lasciano un po’ di suspance.
84/100 – Spumante Metodo Classico Cuvée Madreperla s.a. (L. 08059A) (Cat. E)
Il duo di enologi Cotarella e d’Ignazi ha fatto del Madreperla la flagship frizzante dell’azienda, combinando Verdicchio e Montepulciano. Moncaro non ha tralasciato nessun dettaglio, vuole battersi sul campo delle bollicine ad armi pari con un packaging veramente accattivante: un’elegante bottiglia nera bombata ne fanno un prodotto “tres chic”. Ma a noi interessa soprattutto il contenuto e dobbiamo dire che non ci ha delusi. Ha un colore giallo paglierino intenso con riflessi ramati, il perlagè è fine e persistente. Al naso è interessante: anche per questo outsider non stentano ad emergere i tipici profumi di crosta di pane, fragranti che fanno spalluccia con note fruttate: è riconoscibile una fresca sfumatura di frutti rossi di sottobosco melangé con note di cedro. La vista e l’olfatto ci appagano più che al gusto infatti l’effervescenza scappa un po’ sul finale ma la freschezza e la nota acida non ci fanno distogliere l’attenzione da questo prodotto tutto marchigiano che ha un potenziale di crescita notevole in futuro.
82/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Le Vele 2011 (Cat. A)
Anche questo Verdicchio di Moncaro ha incontrato il parere favorevole del nostro panel. Le Vele è di colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdi. Al naso i profumi primari si manifestano subito in sentori di frutta fresca croccante: pesca bianca, agrumi, mele, con delicate percezioni amarognole, tipiche del vitigno. E’ un verdicchio fine, piacevole e di buona intensità. L’ingresso in bocca è delicato, morbido, con picchi di acidità che donano freschezza alle Vele. Il suo giusto tenore alcolico, con un’ottima intensità e persistenza, si affianca egregiamente all’acidità e alla sua sapidità. L’equilibrio quindi è ben dosato per questo vino nato per godersi in estate, ma che si lascia apprezzare durante tutto l’anno.
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ca’ Ruptae 2011 (Cat. A)
Ecco qui un altro grande esempio di territorialità. La Moncaro si è sempre caratterizzata per il suo forte radicamento al territorio, tanto che l’azienda può essere definita un portabandiera della cultura marchigiana. C’è il forte desidero e la voglia di svelare finalmente le bellezze e la bontà dei prodotti locali. Moncaro ci crede: qualità e professionalità diventano sinonimi di personalità e stile. Giallo paglierino con riflessi verdolini brillante, il naso è composto, caratterizzato da una intensa nota di frutta croccante, gialla ananas e pesca in primis, mentre a ruota seguono un sentore di biancospino che va a braccetto con una sfumatura di erba fresca, erbe fini, congedandosi con la tipica nota minerale sul finale. In bocca è piacevole ed ampio, si fanno subito strada l’evidente freschezza e la sapidità, seguite dall’alcool che contrassegnava una struttura di tutto rispetto. Ad amalgamare l’insieme, arriva una morbidezza piacevole e una leggera nota “dolce”, “vivace” e che rende la bevuta “facile” e leggera, non è un vino assai persistente. Un sorso tira l’altro, adatto ai lunghi aperitivi estivi, un vino fresco che rigenera dal caldo.
86/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Vigna Novali 2010 (Cat. B)
Tanti sono già i riconoscimenti ottenuti da questo gigante del Verdicchio dei vigneti di Castelpanio. Il Vigna Novali viene prodotto da uve Verdicchio provenienti dall’area classica di produzione, nel comune di Castelplanio, in contrada Piagge Novali, che dopo una pressatura soffice subiscono una breve macerazione a freddo delle bucce. Quindi, terminata la fermentazione, questo verdicchio viene affinato per dieci mesi in cantina e per altri sedici in bottiglia. Nel bicchiere fa subito percepire di che stoffa è fatto: un bel giallo paglierino, brillante con riflessi verdolini ed una consistenza importante. Al naso, poi, non lascia nulla di intentato elargendo un ampio ventaglio di sfumature che emoziona. Si va dalla frutta matura, come pesca e susina, a note mielate che anticipano una sfumatura ammandorlata che si confonde in profumi vegetali di tè verde e di macchia mediterranea. È subito avvolgente ed intrigante l’ingresso in bocca, non delude, vi è una perfetta corrispondenza gusto-olfattiva, anzi insistono le note verdi. La sua forza alcolica non sopprime la freschezza e si intreccia naturalmente con i delicati sentori terziari frutto di un uso magistrale della barrique. Siamo sicuri che potrà regalare delle grandi sorprese in futuro, soprattutto tra tre o quattro anni, data la potenza genetica del Vigna Novali e il grande lavoro di Moncaro che sono alle basi di questo vino.
91/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Tordiruta 2008 (Cat. E la 0,500)
Altissimo Ceto
Meraviglioso exploit per l’azienda Moncaro, dove lavorare seriamente e puntare sempre e solo alla qualità, gioca un ruolo determinate e che fa la differenza. Siamo di fronte ad un campione….e si vede! Nel bicchiere scende un lento e corposo giallo dorato, senza cedimenti, bello compatto con vividi riflessi e tipici bagliori dell’oro. Al naso è un susseguirsi di emozioni e profumi talvolta intensi ed inebrianti, come agrumi canditi e frutta esotica, altre volte appena accennati un po’ timidi e più delicati aromi speziati. L’assaggio non smentisce e promuove il carattere e la riconoscibilità di questo passito. Dolce ed avvolgente nelle sue parti morbide, ma ben accompagnato da una ricca trama acida che si intreccia bene con una mineralità esplosiva. È sempre bello ed emozionante trovarsi di fronte a vini così, che riscontrano il plauso e l’approvazione di tutti.
Vini Rossi
89/100 – Conero Riserva Nerone 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Moncaro non è solo sinonimo di Verdicchio. Il Nerone, Montepulciano in purezza, è un fuoriclasse del Conero, da sempre area storica per la produzione vitivinicola rossista delle Marche e proprio dal Parco Naturale del Conero, Località Montacuto, arrivano le uve destinate al Nerone. Un vino quasi da limited edition considerando le piccole dimensioni del vigneto da cui proviene. Rubino fitto fitto – il nome di battesimo non è casuale – quasi impenetrabile. Questo splendido colore è dovuto ad una macerazione sulle bucce piuttosto lunga, circa 30 giorni. Seppure ancora un po’ giovane, con un legno non ancora ben “miscelato”, al naso incanta per le note di confettura di frutti di bosco, seguite dalla marasca sotto spirito che lentamente cedono il passo a toni speziati di pepe e vaniglia. E poi ecco altri terziari uscire: delicati sentori di tabacco, cioccolato e humus non stentano a farsi riconoscere.
In bocca non si smentisce e dona un bell’ingresso avvolgente e caldo. Un corpo vigoroso, giocato sull’apporto fresco e sapido. Persistente nel finale e dal tannino vellutato. Un vino che ha ancora molto da dire in futuro.
85/100 – Conero Riserva Vigneti del Parco 2008 (Cat. B)
Questo vino nasce dai vigneti in località Montacuto e Varano, all’interno del parco naturale alle falde del promontorio del Conero; si trovano ad un’altezza che va dai 130 ai 250 metri sul livello del mare ed il Monte Conero li ripara dalle correnti fredde. La buona posizione delle vigne, la mano esperta dell’enologo e del suo staff, sono le basi da cui ha spiccato il volo questo grande montepulciano. Il colore è un rosso rubino intenso con un unghia leggermente purpurea. Al naso si distinguono netti i sentori di frutta rossa matura, di piccoli frutti in primis, quali ribes e mora, seguono poi a ruota la ciliegia e la confettura di lamponi. Il tutto piacevolmente supportato da una nota evoluta, di tabacco e di spezie dolci. In bocca è rotondo e pieno, con tannini morbidi, ben amalgamati, che lo rendono armonico e vellutato. La sua forte struttura sarà anche la spalla che lo supporterà in un bellissimo viaggio nel tempo, continuando a stupire.
85/100 – Rosso Piceno Sup. Campo alle Mura 2007 (Cat. B)
Le uve provengono dai vigneti posti in località Campo delle Mura, nei pressi della cantina di Acquaviva Picena. Si presenta con una bella veste rosso rubino intenso ed al naso è convincente per la sua freschezza del frutto, invogliante e piacevole. Predomina la nota rossa di petali di rose, frutti rossi croccanti: ciliegie, lamponi e more vanno a braccetto con qualche nota di prugna e di china sul finale. Un naso fine, elegante. In bocca ha una fibra tannica ancora evidente che comunque non infastidisce più di tanto, smorzando l’imponenza alcolica e dimostrandosi nel corso della degustazione piacevole, lungo e discretamente persistente. Il finale è avvolgente e vellutato, con un buon equilibrio tra parti morbide e dure. Il Campo delle Mura riserva sicuramente ottime sorprese ad un assaggio più maturo.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2010/2011:
Vini bianchi
81/100 – Spumante Metodo Classico Cuvée Madreperla (Cat. E)
Ecco l’ultimo nato in casa Moncaro (nome che deriva dalla contrazione dell’originario nome “Cantina di Montecarotto”), che gli enologi Cotarella e D’Ignazi hanno realizzato operando un connubio tra il Verdicchio ed il Montepulciano, e che è stato presentato nel 2009 e concepito come vino “prestige”. Intento evidente fin dalla prima occhiata alla bottiglia dalla forma arrotondata, nata per colpire anche gli esteti più esigenti e che dunque può trovare facile collocazione anche in scaffali molto trendy e metropolitani. Colore giallo paglierino intenso con riflessi ramati, che ricorda il thè. I profumi sono fragranti, con lieviti di boulangerie in primis, e poi le note lievemente agrumate del cedro e della scorza di mandarino che spiccano sopra ogni altra. Dobbiamo però rilevare che il perlage si dilegua abbastanza presto alla vista, ed il risultato in bocca non è spingente come auspicheremmo.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ca’ Ruptae 2009 (Cat. A)
Giallo paglierino con riflessi verdolini. L’espressione olfattiva permette di rilevare subito una evidente concentrazione del frutto, è un frutto fresco, soprattutto ananas e pesca, unitamente a delle sensazioni floreali che evocano automaticamente il biancospino e fiori di acacia, a seguire emerge un leggero profumo erbaceo di bosso ed erbe aromatiche, per chiudere poi con la nota caratteristica della zona classica che è la mineralità. In bocca i ritorni olfattivi sono evidenti, è un vino che entra in maniera profonda, piacevole ed ampio: brio ed avvolgenza stimolano il palato, determinando una discreta persistenza.
82/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Le Vele 2009 (Cat. A)
Giallo paglierino con dei bagliori che rimandano a toni di verde evidenti. Troviamo una nuvola soffice e densa di profumi fruttati ben distinti che accarezza l’olfatto: la partenza è punteggiata da sensazioni di note agrumate tra cui distinguiamo del bergamotto, a seguire aromi dolci tipo pesca e banana, poi seguono sentori erbacei come tiglio e maggiorana. La bocca subito ci dice che siamo di fronte ad un vino che non è lunghissimo, ma indubbiamente nitido e ben fatto, quindi è molto facile terminare la bottiglia!
87/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Vigna Novali 2007 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Ecco il vino di punta dell’azienda, che abbiamo trovato all’altezza della sua fama. La nuance giallo paglierino è molto densa, sontuosa, lambisce già un colore dorato che già molto fa intuire. Il bouquet è un vortice di frutta matura, soprattutto pesca e susina, poi danzano dolci note di marzapane ed una sottile parvenza di tiglio e tè verde, con accenti di vetiver. Il palato ci regala viva soddisfazione: l’ingresso in bocca è di buona avvolgenza, e poi la parabola gustativa prosegue con profumi verdi che ritornano puntualmente; notiamo dei richiami fumè e ci colpisce l’armoniosa integrazione del legno. E’ un vino dove le parti morbide si intrecciano mirabilmente con le guizzanti venature di freschezza e sapidità, quindi ben bilanciato e di buona persistenza.
Vini rossi
87/100 – Conero Riserva Nerone 2006 (Cat. E)
Livrea rubino con sfumature porpora evidenti che già ci fanno presagire che questo vino non è ancora al suo apice gustativo. Impressione rafforzata dall’analisi olfattiva, che subito capta sentori di una barrique ancora presente, non stemperata, che attualmente tiene a freno il corredo aromatico costellato da amarena, marasca e fiori rossi maturi per riservare il primo piano a dei sentori speziati di tabacco, il tutto su uno sfondo di sottobosco. Il palato è lambito da un tannino fuso di media struttura e buon equilibrio, la lunghezza in bocca è discreta. Sicuramente risulterà più godibile in futuro quando il tempo avrà realizzato una trama gusto-olfattiva maggiormente amalgamata.
84/100 – Conero Riserva Vigneti del Parco 2007 (Cat. B)
Nuance rosso rubino con sprazzi purpurei. Il ventaglio aromatico è punteggiato di frutti maturi, specialmente frutti di bosco tipo ribes scuro e more, ma anche ciliegia e confettura di lamponi, e poi cogliamo con piacere una nota speziata di tabacco da pipa che chiude in maniera dolce e carezzevole il percorso olfattivo. Il sorso è segnato da un tannino ben polimerizzato, presente ma non invasivo, ordinatamente allineato con la sponda morbida: la risultanza è una bottiglia di grandissima beva.
81/100 – Rosso Piceno Superiore Campo alle Mura 2006 (Cat. B)
Si presenta in una nuance rubino e folgora subito il naso per la sua appagante e gioiosa freschezza: la sua vivacità si staglia precisa e nitida, siamo di fronte ad un vino croccante, fragrante, che porta in dotazione un tannino di media struttura unito a delle note di frutti rossi davvero golose. La bocca ripresenta con puntualità le fragranze che disegnano il quadro olfattivo, e quindi sempre i red fruits come attori protagonisti: buona l’avvolgenza, non rimarchevole la persistenza.
I vini dolci:
92/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Tordiruta 2007 (Cat. E la 0,500)
Altissimo Ceto
Un vero purosangue della scuderia Moncaro, che subito incede nella sua veste dal colore oro antico sabbiato, e già iniziamo a pregustare questo nettare invitante. Naso caleidoscopico che ci inebria con un susseguirsi distinto e cadenzato di pesche sciroppate, frutta candita, albicocca disidratata, mandorla, miele millefiori e fichi secchi. La bocca ci impressiona da subito per la perfetta coerenza ed è sontuosamente avvolta da sensazioni calde e seducenti, mirabilmente armonizzate con il piglio di una viva freschezza. Struttura ed equilibrio di grande pregio, è un vino nobile che plana leggiadro e prezioso sull’armonia. Da abbinare non solo a dolci o formaggi, ma perfetto anche da solo.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Moncaro
Via Piandole, 7A
60036 Montecarotto (AN)
Tel: +39 0731 89245
Fax: +39 0731 89237
Skype: –
Sito Web: www.moncaro.com
Indirizzo posta elettronica: terrecortesi@moncaro.com
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