(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1885
Proprietà: Giuseppe Nicolucci
Enologo: Alessandro Nicolucci
Agronomo: –
Addetto al ricevimento: i titolari
Ettari di proprietà: 12 ha di proprietà più 2 ha in affitto.
Produzione annuale in bottiglie: 220.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Su appuntamento.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: n.d.
Utilizzo di lieviti selezionati: n.d.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2002 /2013:
84/100 – Forlì IGT Nero di Predappio 2008 (Cat. B)
Cercando di trovare delle similitudini con questo vino, potrebbe essere paragonato a John Coffey, il “gigante–buono” protagonista del film “Il miglio verde”, mastodontico nella sua generosità, dalle spalle larghe, ma affabile nel carattere. Nero di Predappio, o nero “da” Predappio, se lo si guarda nel calice che egli colora di un corvino intenso ed impenetrabile. L’esatto connubio tra il Sangiovese ed il Terrano (o Refosco dal Peduncolo Rosso) lo si riscontra al naso complesso, con sentori di frutta secca disidratata, fiori secchi e sottobosco. Il ventaglio si addolcisce grazie al passaggio in legno con note di vaniglia e zucchero filato, per cedere il passo poi ad un finale balsamico di eucalipto. La bocca è appagata dalla piena avvolgenza, ma anche dalla verticalità donatagli dalla spalla acido-sapida con persistenza gusto olfattiva prolungata.
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Tre Rocche 2010 (Cat. B)
Predappio, la storia ci insegna, ha sfornato uomini dal carattere ruvido, ma dal cuore generoso cosa che riscontriamo poi nei vini della stessa terra. Alessandro è alla quarta generazione di questa azienda nata nel 1885 e a Pino va il merito di avere capito le grandi potenzialità del Sangiovese grosso proprio in questa zona e di aver cominciato a pensare ai vini di qualità intorno agli anni 70. Infatti l’azienda produceva soprattutto vino “sfuso” che vendeva alle osterie, grazie a lui si cominciò un serio lavoro in vigna con diradamenti, di attente vinificazioni in cantina ed infine l’imbottigliamento di ciò che veniva prodotto in proprio. Un rubino limpido ci investe alla vista, acceso e vivace nelle sue tonalità. Il naso invita ad un’intrigante passeggiata in un labirinto di sensazioni, davvero stratosferico nella sua complessità: ibisco, foglie secche, corteccia, genziana, la frutta, sottospirito marasche e fragoline, balsamico, mentolato, scorze di arancia candita al Grand Marnier, spezie dolci di cannella e chiodi garofano, il tutto è ritmato da uno spartito fine ed elegante con finale minerale dolce di castagna lessata. Al gusto i tannini sono di seta, e l’insieme delle percezioni olfattive trovano conferma, con una scia di lunga persistenza ricordando la speziatura dolce ed i tratti fruttati sottospirito.
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna del Generale 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
È stata una grave perdita quella che ha toccato il mondo enologico romagnolo lo scorso anno e che ha profondamente commosso anche la gente posta al di fuori dei nostri confini. Stiamo parlando della scomparsa di un grande uomo come Pino Nicolucci che ci ha lasciato dopo una terribile malattia. Da molti definito il “Re del Sangiovese”, Pino ha sempre amato profondamente la sua terra e onorato questo vitigno. Ora non possiamo che rendergli un tributo per quello che ha fatto, ogni volta che si stappa una sua bottiglia. Il figlio Alessandro porta avanti con la stessa passione, quello che è un connubio importante tra eleganza, savoir-faire e la ricchezza territoriale in un unico vino. Alla mescita, il calice si colora si un rosso rubino con riflessi granata sull’estremità, il naso è passionale, capace di regalare sfumature di frutti di bosco e more di rovo. Prorompente nell’approccio, ci colpisce per la nitidezza, la pulizia e la cadenza ritmata degli stessi. Melograno, scorza di arancia caramellata, viole appassite, peonie e quel tocco di grafite che in finale slancia l’apparato olfattivo in una verticalità decisa e incisiva. In bocca è un tripudio di equilibrio dato dalle componenti ben fuse e dosate tra loro, l’alcol gli crea una morbidezza naturale, ma è controbilanciato da una scia di freschezza e sapidità, con ricordi di marasche sul lungo finale. Un vino che viene premiato anche perché porta con se tutta la spontaneità e la schiettezza di un grande Sangiovese di Romagna.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
84/100 – Sangiovese di Romagna Superiore Tre Rocche 2008 (Cat. A)
Un’azienda che sta significativamente raggiungendo la sua maturità e quel grado di notorietà che gli spetta, grazie al lavoro costante di Giuseppe Nicolucci e dal figlio Alessandro che trovano il giusto apice in un’azienda con più di un secolo di storia. Il Tre Rocche è tra i Sangiovese “d’annata” più buoni assaggiati. Un colore che sembrerebbe “mascherare” la sua reale età, per un colore che vira sul granato e per un naso che esprime un carattere di evoluzione dal grande timbro speziato. Ciò nonostante il frutto eccede in vitalità e giovinezza, con un sentore di ciliegia polposa e croccante. Vino di buon equilibrio ed armonia, che vuole farsi cogliere nel bello della sua tenera età, al quale gli possiamo perdonare pure, un congedo troppo frettoloso.
83/100 – Sangiovese di Romagna Riserva Vigna del Generale 2007 (Cat. B)
Dotato di un bel colore rubino scuro con riflessi violacei. Il naso esprime finezza. La complessità non è tra quelle che si faranno ricordare a lungo, ma il vino è ben vinificato e trova un discreto equilibrio frutto-speziato. Anche al palato tende a scivolare via con molta linearità e senza troppe complicazioni, se non quelle legate ad un tannino che si mostra un po’ acerbo.
80/100 – Forlì Rosso IGT Vigna di Riggiano Nero di Predappio 2007 (Cat. A)
Singolare uvaggio di Sangiovese, Refosco e Merlot, mostra immediatezza e piacevolezza di beva, rintanato però in un’interpretazione troppo essenziale e che mostrerebbe più carattere, a fronte di uno spessore più pronunciato. Al palato tende a scivolare via senza difetti e segnato nel passaggio solo da un tannino che si mostra acerbo nel suo carattere originario.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Casetto dei Mandorli
Via Umberto I°, 21
47010 Predappio Alta (FC)
Tel: +39 0543 922361
Fax: +39 0543 922361
Skype: –
Sito Web: www.vini-nicolucci.it
Indirizzo posta elettronica: casetto@tin.it
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