(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1900
Proprietà: Luca Currado e Mario Cordero
Enologo: Luca Currado e la consulenza esterna di Beppe Caviola
Agronomo: n.d.
Addetto al ricevimento: Elena Penna
Ettari di proprietà e/o affitto: 32 ha di proprietà + 5 ha in affitto
Produzione annuale in bottiglie: 250.000
Vendita diretta in Cantina: SI.
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Su appuntamento
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: n.d.
Utilizzo di lieviti selezionati: n.d.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2011/2012:
93/100 – Barbaresco Masseria 2007 (Cat. G)
Un quadro olfattivo di ampia tessitura, intenso ed elegante come lo stile Vietti insegna. Molto godurioso già al naso, dove il frutto si interseca con note dolci del rovere piacevolmente integrate e le note mentolate che anticipano un quadro speziato decisamente elegante. Un vino capace di portarvi in mondi lontani con il pensiero, anche grazie ad un palato succoso e mai pago. Avvolgente, caldo, deliziosamente armonioso nella trama ed un tannino che invoca la sua presenza, senza essere troppo temperato nei modi. Un vino che è il biglietto da visita di una serie da urlo di casa Vietti e che verrà raccontata prossimamente su queste pagine.
92/100 – Barolo Castiglione 2007 (Cat. F)
Non è da meno neanche la batteria dei 2007 proposta da Luca Currado e da Mario Cordero, che segnano un ulteriore passo in avanti nella crescita qualitativa di questa cantina. Anche se appare scontato da parte nostra, nel continuare a ribadirlo. Il Barolo Castiglione si chiama così, anche se le uve provengono da vigneti di proprietà situati a Monforte d’Alba, Barolo e Novello, oltre a quelli di Castiglione Falletto. E’ pregevole già nell’intensità delle sfumature, note mature ma fragranti del frutto, proposte con dettaglio e nitidezza. In bocca è ricco, pieno nella sostanza ed incisivo nella trama tannica. Bisognoso di tempo in bottiglia, per trovare maggiore equilibrio e per integrare meglio la nota vanigliata del legno, non invadente, ma bisognosa di maggiore fusione.
96,5/100 – Barolo Riserva Villero 2004 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Vi avevamo anticipato (qui), in occasione del racconto del Castiglione nella recensione dei Barolo “classici”, che la batteria presentata quest’anno da Luca Currado e da Mario Cordero è la migliore di sempre. Dei “cru” 2007 ci sarà spazio in futuro per il loro racconto, poiché ora la scena è tutta per questo immenso Villero nella scintillante versione Riserva. Un vino che, con l’annata 2004, è la quarta uscita dal 1996 a oggi e facendo la felicità soltanto di poche persone, vista la sua produzione al limite del confidenziale. Un vino per pochi. Un vino che popolerà le cantine solo di chi sarà in grado di poterlo apprezzare. Lo sviluppo nel bicchiere parte in maniera contratta, tesa e con un pizzico di riduzione. Ha bisogno di ossigeno, molto ossigeno, da consigliare vivamente per chi vorrà stapparlo in questa fase e se proprio non siete “costretti” come noi ad affondare il cavatappi per potervelo raccontare. Ecco che dopo qualche minuto è pronto per rivelare l’anima, la grande personalità, di questo splendido vigneto sito in quel di Castiglione Falletto, dove la cantina Vietti è tra i più fulgidi interpreti. La comunicazione da parte di questo terroir non ha la potenza e la forza di Serralunga, ma si esprime su dei caratteri più moderati, più equilibrati e più posati, mantendo sempre garbo e grande sensualità. Il frutto rivela anche dei tratti ematici, prima di dare fondo alla verticalità floreale e balsamica. Un vino dai due volti, dove a questo modo di essere disciplinato e un po’ delicato al naso fa seguito un’indole più intollerante, energica e determinata al gusto. A cominciare da una trama tannica che sa il fatto suo in quanto a grinta e una freschezza dal grande carattere sapido che tende a fare breccia in un corpo ricco di sostanza e materia. Titoli di coda a caratteri cubitali grazie ad una persistenza sinuosa, delicata, quasi fragile, ma terribilmente interminabile.
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2010/2011:
93/100 – Barolo Brunate 2006 (Cat. G)
Il Brunate è il più placido ed il più pacato dei 2006 di casa Vietti. Non caricaturale, ma ricco, complesso e di stoffa. Senza eccessi, spolvera un frutto godurioso e saporoso all’infinito. E’ il cru ad essere più portato oggi alla prontezza, se mai dovreste stappare una bottiglia. Eleganza e finezza ad alti livelli.
91/100 – Barolo Castiglione 2006 (Cat. F)
Anche il Castiglione di Luca Currado e Mario Cordero fa da apripista ad una batteria di 2006 da urlo! Vino sicuramente importante, anche se, secondo noi, meno imponente della versione presentata lo scorso anno. Dal punto di vista della godibilità e della piacevolezza, risulta essere più scorrevole, con una chiave di lettura più facile ed immediata. Potenza, equilibrio e fluidità al palato, con grande avvolgenza ed una nota di rovere, meno riscontrabile all’olfattiva, che deve essere ancora digerita. Finale elegante e stuzzicante.
95/100 – Barolo Lazzarito 2006 (Cat. G)
Luca Currado e Mario Cordero sono tra i migliori interpreti nella vinificazione dei vitigni langaroli, con il Nebbiolo cercano di dare la migliore rappresentazione di quanto è capace di dare il terreno. Nella maniera più naturale possibile. Da una parte abbiamo il Rocche che brilla all’apice del suo splendore di fronte ad un millesimo più classico come questo e poi abbiamo il Lazzarito ed il Brunate. Il Lazzarito lo abbiamo visto svettare lo scorso anno, quando le caratteristiche della 2005 gli erano cucite perfettamente addosso. Con la 2006, questo cru assimila potenza e forza, con il carattere balsamico e speziato che lo rendono più incisivo, ma non con un pizzico di complessità in meno rispetto al Rocche. La bocca è ampia e voluminosa ed è proprio il tannino che incide e scalfisce con tenacia ad imporre la sua personalità. Chiusura lunga e profonda. Per palati forti.
96/100 – Barolo Rocche 2006 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Quest’anno è il Rocche ha (ri)prendersi la supremazia in casa Vietti. Una prova di assoluto prestigio che lo include tra le prove meglio riuscite di questa etichetta. C’era da dubitarne? Uve provenienti da uno dei più importanti vigneti di Castiglione Falletto, da vigne vecchie e sapientemente vinificate nelle mani di Luca Currado e Mario Cordero. Stilisticamente un vino al limite della perfezione, capace di imprimere forza, potenza, carattere, ma in un quadro di assoluta eleganza, finezza, classe e stile. Con la pelle d’oca che ti coglie, appena metti il naso in questo bicchiere. L’impatto è di quelli da mozzare il fiato, profusione aromatica che si esprime in maniera più rapida e perentoria, di quanto faccia invece la tua penna che corre sul foglio a decodificare con rapidità i descrittori olfattivi. Un carattere che si mostra più energico e vigoroso della versione che lo ha preceduto. Un calore dato dall’alcol e dal frutto maturo e polposo in perfetta sintonia, con tutto il bagaglio speziato e balsamico che sempre ha saputo regalarci. Ma questa volta con uno stile meno irrigidito e formale di altre volte. Al gusto i tannini messi in fila come tanti piccoli soldatini, di grandissima condotta, piccoli e minuti. Per quanto riguarda invece l’articolazione mettete mano al vostro cronometro, ponetelo sul tavolo e tornate dopo qualche minuto. Smetterà magari a livello fisico, ma statene certi che continuerà a correre invece sui binari della vostra memoria. Un Altissimo Ceto stra-meritato, tutto da dedicare alla memoria del compianto Alfredo Currado. Bravi!
85/100 – Langhe Nebbiolo Perbacco 2007 (Cat. B)
Buona prova per il Perbacco 2007. Una visione del Nebbiolo da parte di questa azienda, in questa tipologia, che si discosta di molto dal modo di vederlo come Barolo o Barbaresco. Meno solido e meno di impatto, con una complessità più minuta e sottile, giocata molto sugli equilibri olfattivi e gustativi, che vogliono trovare enorme piacevolezza in chi lo beve. Armatevi intanto di cinture di sicurezza, per quando verranno pubblicate le prossime recensioni, perchè la batteria dei Barolo 2006…è da urlo!
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
94/100 – Barolo Lazzarito 2005 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Che la batteria dei Barolo 2005 presentata quest’anno da Luca Currado e Mario Cordero, si posizionasse su livelli altissimi, non vi erano dubbi, ma che andasse oltre alle aspettative, lo potevamo azzardare con più fatica. Soprattutto perchè venivano dopo la solida conferma dei 2004. Per certi tratti rigorosi del frutto e per alcuni passaggi sul piano del dinamismo, possiamo anche ritenerli migliori, pur riconoscendo ai 2004 un approccio più giocato sui toni delle morbidezze. Per quanto ci riguarda, a capo dell’agguerrito plotone, quest’anno si issa il Lazzarito. Un capolavoro di profondità, di esecuzione stilistica e di precisione certosina. Più voci rimproverano ai vini di questa prestigiosa azienda, la presenza di un rovere, in maniera sempre importante. Dal canto nostro possiamo assicurarvi che è un’impressione immediata e che dura solo qualche minuto, dovete concedergli tempo prima che il frutto incominci a schiudersi. Quindi, se avrete l’occasione di assaggiarlo (questo come gli altri…) dovrete dargli tempo ed ossigeno, prima di poterlo/i valutare nella sua/loro massima espressione. Un rubino pieno che vira lievemente sul granato, di grande concentrazione e vivacità visiva. La ricchezza che mostra al naso, potrebbe lasciare pensare ad un Barolo di impatto, fino a quando la nota balsamica fa capolino e rinfresca il quadro aromatico di grande fattura. Al palato è subito avvolgente, mostra dei tannini più dolci, se paragonato agli altri cru della tenuta, ed un’acidità ben bilanciata. Un vino dotato di grande bevibilità, nonostante la sua mole.
93/100 – Barolo Castiglione 2005 (Cat. F)
Altro elemento di stupore per i vini dell’azienda Vietti, è vedere la crescita qualitativa che negli ultimi anni ha avuto il loro Barolo “base”, tanto da proiettarlo nelle posizioni di vertice. Certo, lo stacco che potenzialmente dovrebbe contestualizzare maggiormente le differenze in termini di punteggio, se paragonato con i cru aziendali, dovrebbe essere sicuramente diverso. Ma in questo vino c’è di più, un qualcosa di particolare che va al di la’ della fredda valutazione finale, da ricercare in un’anima interna che lo rende già oggi, di godibilità estrema ed un equilibrio che porta ad avere una sintesi del dettaglio aromatico più immediato e più definito.
93/100 – Barolo Rocche 2005 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Dotato di un impatto più contenuto e più prudente, non possiede il carattere esuberante e a volte insolente di quel “ragazzaccio” chiamato Lazzarito. Il Rocche è il figlio che tutti vorrebbero avere, molto più garbato e costante nei tratti caratteriali, mostra un frutto che ha bisogno di più tempo per entrare in sintonia, più speziato e variegato, con un palato di buona avvolgenza, un tannino presente, deciso ma più integrato, tanta eleganza e la solita lunghezza retro-olfattiva. Difficile da scordare…
92/100 – Barolo Brunate 2005 (Cat. G)
Il Brunate di Casa Vietti si caratterizza da sempre per la sua frequenza qualitativa molto equilibrata. Nella sua veste concentrata, esprime un impatto olfattivo meno estroverso degli altri cru, ma con un atteggiamento molto disinvolto, il più maturo, con rimandi fruttati, balsamici e speziati. In bocca gioca molto sull’avvolgenza e sulla lunghezza, che sull’impatto. Con una trama tannica decisamente più docile ed integrata.
94/100 – Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto.
Fiato alle trombe per la versione targata 2007 della Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia di Luca Currado e Mario Cordero. Se da un lato, le condizioni climatiche di quest’annata hanno dato delle caratteristiche di concentrazione, che si vanno ad aggiungere a quelle già regalate dalle viti di questo vigneto che raggiungono gli 80 anni di età, dall’altro si può dire che, con questo millesimo si sono raggiunte delle sfumature aromatiche che difficilmente, crediamo, si possano trovare altrettanto definite nelle versioni passate. Quindi spazio ad un profilo olfattivo da leggere ad ampio respiro e una profondità gustativa di superba assolutezza. A fare da “supporto” a tutta codesta “ciccia” troviamo una trama tannica davvero di rilievo, per essere una Barbera e per un’acidità in risalto (questa facilmente più riscontrabile…) che dona quel giusto “nervosismo” per agevolare la beva e raggiungere in poco tempo il fondo del bicchiere, in un vortice di piacevoli sensazioni che corrono dritto sul canale emozionale.
88/100 – Barbera d’Alba Scarrone 2007 (Cat. E)
La Scarrone mantiene anche nella 2007 il medesimo Vietti-style, contraddistinta dalla concentrazione e dall’avvolgenza, senza per questo sgraziarsi o volgarizzarsi. Il legno che viene percepito al naso è solo una semplice apparenza momentanea ed anche per questo vino si consiglia un’adeguata ossigenazione. Rispetto alla 2006 ha perso solo un filo di venatura balsamica, in virtù di un frutto che si mostra molto polposo e con sentori che virano sulla frutta rossa a bacca nera molto matura, senza dare la percezione della “cottura”. In bocca, caratteristica che abbiamo riscontrato anche nella Scarrone V.V., una trama tannica davvero inusuale. Chiusura in dolcezza ed eleganza.
88/100 – Barbera d’Asti Superiore Nizza La Crena 2006 (Cat. E)
Sarebbe alquanto inutile e stancante, prodigarsi ancora in ulteriori apprezzamenti sui livelli raggiunti da questa prestigiosa cantina di Castiglione Falletto. Molto più vantaggioso è invece asserire, che questi livelli raggiungono invece, un numero molto elevato di etichette, che poche cantine piemontesi possono vantare. Raggiunte anche in questo caso con la regolarità e l’affidabilità di sempre, di un’etichetta come la Barbera d’Asti La Crena, pervenendo ad un’ampiezza aromatica molto marcata e ben definita. Lo sviluppo al palato è di grande avvolgenza, morbidezza e rotondità, fermo restare molto saldo in certi caratteri evidenziati nella degustazione gustativa, senza cedere nel facile tranello di risultare troppo seduto.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Cantine Vietti
Piazza Vittorio Veneto, 5
12060 Castiglione Falletto (CN)
Tel: +39 0173 62825
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