VIDEO VG-TV.
Azienda visitata il 26 Febbraio ed il 14 Aprile 2008.
Raccontare solo la storia di queste due prestigiose cantine ticinesi sarebbe un po’ superfluo e riduttivo, perchè qui stiamo per parlare prima di tutto della vita dell’uomo che le ha create. Due cantine che brillano molto per la verve e la personalità del suo proprietario e che quindi ruotano a 360° gradi intorno a quella figura carismatica che risponde al nome di Luigi Zanini. Una persona che normalmente potrebbe essere definito con il termine di “commerciante” ma che noi preferiremmo definire, scomodando i francesismi, un naturale incrocio tra un grande négociant di Borgogna ed un astuto courtier di Bordeaux.
Inutili saranno le mie parole nella descrizione del “personaggio” Luigi Zanini, se già avete visto il video di apertura. Zanini non ha avuto mezzi termini nel presentarsi, forse avrete avuto l’impressione di avere davanti a voi un uomo cinico, egocentrico ed ennesimo illuminare del partito “lo so io come si produce il miglior vino del Mondo”, oppure quel commerciante incallito modello “Attila re degli Unni” che per arrivare al suo successo compra tutto quello che c’è da comprare, facendo terra bruciata intorno a se. Se invece siete tra i pochi che prima si sono affidate alle “lagnose” parole dell’EnoCentrico, allora proverò a darvi una sua breve descrizione, cercando di non cadere nel banale.
Luigi Zanini, di origini bergamasche, arriva in Svizzera nel 1956 ed incomincia l’attività, dice lui, di “gazzosaio” specializzato nella vendita di bevande e liquori ma presto si accorge che la parola vino faceva rima con destino e quindi nel 1964 rileva la Cantina Neuroni di Capolago ed inizia l’attività di vinificatore nel 1971. L’anno successivo fonda la Zanini-Sulmoni e incomincia anche l’attività di commerciante, anche di vino “sfuso”, girando i migliori vigneti di Langa, comprando il Barolo in damigiane (!!!) per poi portarlo ed imbottigliarlo in Svizzera.
Tra il 1972 ed il 1985 sono stati numerosi gli acquisti di società che gli permettevano così di importare i grandi vini prima di Francia e poi del resto del Mondo e distribuirli, non solo in Canton Ticino, ma su tutto il territorio elvetico.
Arriva presto il 1985 e, in quel di Ligornetto, prende vita la Vinattieri Ticinesi, poi nel 1988 acquista la proprietà Belvedere a Besazio e nel 1997 inizia la costruzione del Castello, terminando i lavori nel 2001. Ma di quest’ultimi ne parleremo dopo…
Una prima caratteristica della persona Luigi Zanini che balza subito agli occhi, riguarda la sua conoscenza vitivinicola mondiale che solo in pochi riescono a poterne vantare una cosi ampia, fatta non solo di vini studiati sui libri, ma bensì bevuti. La facilità con cui racconta di essere passato in pochissimo tempo dalla gazzosa a Krug è disarmante. Gli scaffali dove erano riposti amari e liquori, hanno ben presto lasciato così lo spazio ai grandi millesimi di Margaux, ai più grandi Latour, Lafitte e Haut Brion, alla collezione delle etichette di Mouton e, subito dopo, sono anche arrivati i Leroy e i Romanée Conti.
A noi diverte invece immaginare Zanini vestito nei panni di Paperon de’ Paperoni che compra aziende, acquista e distribuisce i migliori vini del mondo. Durante l’intervista, ci suggerisce di seguirlo un attimo, prende un mazzo di chiavi dalla tasca, ci chiede gentilmente di spegnere telecamera e macchina fotografica, ci porta di fronte ad un’inferriata che si apre davanti a noi ma, solo dopo numerose mandate. Ebbene ci troviamo proprio nel suo deposito, sotto gli anelli che formano le gradinate della San Siro enologica e dove non troviamo Zanini a sguazzare tra dobloni d’oro, ma bensì in mezzo ad una delle belle collezioni di bottiglie (nei più svariati formati e nei millesimi più preziosi!) che ci sia sulla faccia della Terra. C’è da impazzire, davanti a così tanta bellezza, fino a quando arriviamo al punto dove è custodita la famosissima “moneta nr 1” del nostro Luigi de’ Paperoni (e qui non possiamo che chiedere l’autorizzazione per fare due foto…) che potrebbe essere raffigurata da uno Petrus del 1924, quando ancora portava in etichetta la dicitura Château…
E se in un momento particolare della vostra vita vi sentirete particolarmente soli, ecco che forse, una mezzina di Petrus del 1975, potrebbe risollevarvi il morale…
Se dovessimo fare un piccolo appunto a tutto questo “Ben di Dio Bacco”, è sul fatto che manca un’altrettanto ricca collezione di grandi Barolo e Barbaresco.
Ma sono il suo carattere e la sua personalità, le doti principali di un personaggio unico nel suo genere. Un uomo che è rispettato in tutto il mondo, da tutte le persone che hanno a che fare con il vino e che lo rendono pieno di orgoglio ogni qualvolta si volta guardando il lavoro compiuto nel passato, che si compiace su quanto fatto fino ad ora, ma che ha la facoltà di prendere spunto da tutto questo, per cercare dei nuovi stimoli per il futuro. Sempre cercando un ruolo da protagonista. Così come ci piace, nel nostro immaginario, credere che suo figlio, che oggi già lavora con il padre e che sarà la logica continuità familiare, lo abbia chiamato Luigi jr., quasi come cercasse di essere ancora lui, in futuro, alla guida del regno del “Gran Ducato” Zanini in una sorta di reincarnazione.
Staremmo delle ore ad ascoltarlo, e noi a scriverle, mentre ci parla di storie di vino, ma il post adesso deve andare avanti…
Arrivare fin qui non si seguono le indicazioni per Paperopoli (a meno che voi non possediate la mitica 313…), ma ci si arriva percorrendo le indicazioni per Stabio, per chi proviene da Varese ed ha passato il confine del Gaggiolo. Oppure se provenite dall’autostrada Como-Chiasso in direzione di Lugano, prendete l’uscita Varese-Stabio.
La nostra visita è stata fatta in due volte. La prima è stata dedicata alle visite delle cantine e sucessivamente alla degustazione vini, in compagnia del nostro amico Savino Angioletti. Mentre la seconda alla sola intervista. Quindi facciamo un passo indietro e incominciamo con la visita al Castello.
Tutti di nuovo in macchina e si parte quindi per la prima tappa…
Per raggiungerlo si arriva alla località Belvedere del comune di Besazio. Ed è proprio qui che Zanini, precisamente 20 anni fa, vide in questa zona un potenziale e anche le prerogative per creare una tenuta in pieno stile Château bordolese. All’inizio ci piantò solo le vigne e le uve venivano poi vinificate nella Cantina di Ligornetto. Successivamente nel 1997, la vecchia cascina che portava il nome di Civasca, fu smantellata del tutto, per dare luogo a quell’opera mastodontica attuale. Enorme fu il lavoro di scavo, non soltanto per dare luogo e forma elicoidale nella profondità del progetto della cantina, ma anche perchè si è lottato con un terreno particolarmente roccioso. Il castello è una copia di quel famoso Château Palmer che si trova a Margaux, ed è nato oltre che per ospitare la cantina di vinificazione per poter vinificare, con sistema gravitazionale, le uve sul posto, ma è stato creato anche per farne la propria abitazione. Seguiteci perchè vi porto in visita al Castello!
Un cartello ci avvisa che per la visita al Castello è consigliabile prenotare… 😀
Un pianoro creato da zero con l’apporto di numerose camionate di terra speciale per poter allevare le preziose barbatelle di Chardonnay provenienti da Montrachet…
mentre i rovi e gli arbusti della parte più collinare, a forma di anfiteatro, denominata Rancate e che arriva fino ai piedi del monte San Giorgio, già sul territorio in provincia di Varese, hanno lasciato il posto alle viti di Merlot e di Cabernet Sauvignon in piccola percentuale…
La filosofia di conduzione dei vigneti viene chiamata Produzione integrata, perchè viene condotta il più biologicamente possibile. Spesso però succede che il clima ticinese sia anche riconosciuto per non essere spesso tra i migliori al Mondo. Forti escursioni termiche, seguiti da periodi particolarmente umidi e piogge anche spesso insistenti, soprattutto nel periodo di maturazione ottimale delle uve e quindi sono obbligati a trattamenti non voluti.
Infatti la giornata che abbiamo respirato noi, durante il nostro passaggio, era proprio così…
Scusi Signorina, un sorriso per la stampa grazie…
Il lato estetico è stato proprio curato in ogni minimo dettaglio…
La Cantina di forma elicoidale, per poter lavorare tutte le fasi di vinificazione per gravità e quindi limitare l’uso delle pompe, arriva fino a 18,5 metri di profondità…
Non mancano anche i formati più grandi da 18 litri. Chissà magari un consiglio per un regalo per il prossimo Natale…
I tubi sono stati voluti dall’architetto per un “gioco” che coniuga il lato estetico e quello pratico per il mantenimento ottimale dell’umidità…
La tenuta complessivamente raggiunge i 7 ettari. La prima vendemmia è targata 1995, che insieme alla 1996, sono state consegnate alla memoria come prove sperimentali e quindi l’ufficialità la si ha a partire con l’annata 1997. Per i vini prodotti al Castello si utilizzano solo le uve migliori, mentre le altre vengono portate alla Vinattieri per usarle per altri vini. L’azienda ha dichiarato che per quanto riguarda l’annata 2005 sono state prodotte circa 6.000 bottiglie di Castello Luigi Rosso e 2.000 bottiglie di Castello Luigi Bianco. Le vendemmie vengono fatte manualmente, una parte della pigiatura, ci racconta Zanini, viene fatta ancora coi piedi, vinificazione alla “bordolese” nei tini di legno e dopo la svinatura, il vino raggiunge, per caduta, le barriques, dove viene effettuata anche la malo-lattica. Entrambi i vini vengono affinati in sole barriques nuove.
La seconda tappa prevede il ritorno alla Cantina…
VINATTIERI TICINESI
Azienda nata nel 1985. Zanini, all’epoca, non aveva terreni di proprietà e si limitava solo a vinificare le uve che venivano comperate. Con il passare degli anni, ha acquistato terreni, arrivando oggi a possedere circa 59 ha ettari vitati e potersi fregiare di essere il più grande Domaine svizzero.
Per le vinificazioni vengono usati sia il sistema tradizionale con le vasche d’acciaio…
Sia utilizzando i tini in legno…
Ma il fulcro della cantina rimane la maestosa barricaia, chiamata “Tempio del Vino” e che sarà lo stesso Luigi a presentarcela e parlare poi della sua filosofia di produzione…
(Perdonateci la mancanza di luce…)
Luigi Zanini è stato il primo ad utilizzare le barriques in Svizzera…
Bene! Non ci resta che ritornare alla sala degustazione e continuare con l’intervista…
Per il prossimo video abbiamo finalmente varcato il confine professionale, davanti alla nostra telecamera abbiamo un Zanini più disinvolto, più propenso a raccontarci qualcosa a livello personale. Ci racconterà quali sono per esempio gli obiettivi del futuro, il suo rapporto che ha con il vino e propriamente in linea con il “personaggio”, ci confiderà che lui è stato il maestro di se stesso. Nell’intervista trovano spazio anche pensieri sulla biodinamica, L’Everest ed il Tibet….
Nella terza ed ultima parte ci parlerà invece del suo rapporto con le Guide del Settore, che cosa non sopporta dell’enologia di oggi, quali sono i suoi vini preferiti e cosa farebbe se….
Non ci resta che passare alla degustazione…
Bicchiereeee!
Veramente divertente (ed originale!) effettuare l’assaggio delle nuove annate in Cantina, utilizzando le bottiglie dal formato da 0,375 lt. questo, ci viene spiegato, per sfruttare al massimo il formato per soddisfare una degustazione formato da un panel fino ad 8/9 persone e limitare così, per il produttore, lo “spreco” del vino avanzato, che altrimenti rimarrebbe nelle bottiglie del formato classico.
Per quanto riguarda gli indici di anidride solforosa, l’azienda ha dichiarato che i valori, per tutti i vini, si aggirano sui 25/30 mg./lt di “libera” e che al momento dell’imbottigliamento non superano i 100 mg./lt di “totale”.
Bianco del Ticino Besazio Castello Luigi 2005
-Tipologia vino: Bianco del Ticino DOC
-Vitigni utilizzati: 100% Chardonnay
-Provenienza uve: dai vigneti di proprietà del Castello, nel comune di Besazio.
-Gradazione alcolica: 13,5%
-Vinificazione: classica nei tini di legno.
-Affinamento: 11 mesi in barriques di rovere francese 100% nuove.
-Prezzo in enoteca: CHF 99.-
Giudizio EC: 17+?/20. ALTISSIMO CETO.
La produzione dichiarata per l’annata 2005 è di circa 2000 bottiglie. Le uve provengono da terreni calcareo-sabbiosi, ad un’altitudine di 390 mt. s.l.m. L’età media delle viti è di 18 anni, piantate ad una densità per ettaro di 6500 ceppi.
Incominciamo proprio dal vino che vale il viaggio. Il vino ovviamente si trova in piena fase di crescita adolescienziale e sprigiona tutto il suo carattere giovanile, dove le note dolci roveriane sono in una fase incontrollabile e che soltanto lo sviluppo in bottiglia potrà mitigare. Grazie alle degustazioni fatte con Savino Angioletti, ho avuto modo di rimarcare nelle annate precedenti come il Castello Luigi bianco sia proprio uno di quei vini che da giovani fanno fatica ad “uscire” in una “batteria” e che lo faccia solo, dopo più di cinque anni di bottiglia, esprimendo tutte le sue potenzialità, con il frutto dello Chardonnay fare finalmente capolino sulle note vanigliate creando una meravigliosa armonia. Infine, se vi piace giocare, potete metterlo alla “cieca” con diversi grandi cru di Borgogna. Se sia il caso anche della versione 2005 è ancora presto per dirlo, il punto interrogativo accanto al giudizio potrebbe anche trasformarsi in un ventesimo in più, perchè i mezzi ci sono, grassezza, potenza supportata da una grande freschezza con alcune sfumature citrine. Di difficile valutazione rimane infine l’equilibrio perchè al palato il nostro Castello Luigi deve ancora risolvere i conflitti di interesse. Da comprare una cassa (se riuscite a metterci le mani sopra…) e da dimenticare nell’angolo più nascosto della vostra Cantina.
Ticino Merlot Roncaia 2005
-Tipologia vino: Merlot del Ticino DOC
-Vitigni utilizzati: 100% Merlot.
-Provenienza uve: Vigneti nei comuni di San Pietro e Stabio.
-Gradazione alcolica: 13,5%
-Vinificazione: tradizionale nei tini di legno.
-Prezzo in enoteca: CHF 21.-
Giudizio EC: 14,5/20
A dire il vero questo è stato il primo vino assaggiato. Il Castello Luigi bianco era stato assaggiato dopo il Ligornetto e prima del Vinattieri. Questo perchè se fosse stato assaggiato veramente all’inizio, il Roncaia e il Ligornetto avrebbero avuto non pochi problemi di ansia da prestazione. Quindi siamo nelle migliori condizioni per assaggiare questi vini. Il Roncaia è considerato un po’ il vino base della Vinattieri Ticinesi. Adatto per chi vuole un vino spensierato, corretto, sottile e lineare e non proprio da “ciccia e brufoli”. Da registrare positivamente che tutti i vini di Zanini sono correttamente ben fatti, non possiedono acidità che ti tagliano la lingua e non hanno quel carattere olfattivo erbaceo di quando avete appena tagliato l’erba del vostro giardino. Un consiglio che vi posso dare è quello di servire il Roncaia ad una temperatura un po’ più bassa del solito, questo per avere maggiore agilità nel tannino.
Ticino Merlot Ligornetto 2005
-Tipologia vino: Merlot del Ticino DOC
-Vitigni utilizzati: 100% Merlot.
-Provenienza uve: Vigneti nel comune di Ligornetto.
-Gradazione alcolica: 13,7%.
-Vinificazione: tradizionale nei tini di legno.
-Affinamento: 16 mesi in barriques nuove, di secondo e terzo passaggio.
-Prezzo in enoteca: CHF 45.-
Giudizio EC: 15,5/20
Produzione annuale di circa 29.000 bottiglie. Le uve provengono da vigneti posti ad un’altitudine di 370 mt. s.l.m. L’età media delle viti è di 20 anni, da cui si ricavano circa 600 grammi di uva per ceppo.
Nel Ligornetto troviamo molte similitudini con il Roncaia. La differenza di un punto con il vino precedente è trducibile in un maggior spessore, una sventagliata aromatica più ampia, una trama tannica più marcata caratterizzata anche da un tannino minuto di buona incisività.
Ticino Merlot Vinattieri 2005
-Tipologia vino: Merlot del Ticino DOC
-Vitigni utilizzati: 100% Merlot.
-Provenienza uve: Vigneti posti nei comuni di Rancate, Stabio e Besazio.
-Gradazione alcolica: 14,0%.
-Vinificazione: tradizonale nei tini di legno da 40 hl.
-Affinamento: 18 mesi in barriques nuove di rovere francese.
-Prezzo in enoteca: CHF 98.-
Giudizio EC: 16,5/20
Produzione annuale di circa 11.500 bottiglie. Le uve provengono da vigneti posti ad un’altitudine tra i 350 ed i 450 mt s.l.m. L’età media delle viti è di 30 anni. Le rese dichiarate si aggirano sui 35 hl per ettaro.
Ho girato più volte il foglio con le mie note di degustazione e cercato di dare anche un’altra interpretazione alla lettura di queste. Quindi sono giunto alla conclusione che in termini di punteggio il Vinattieri si colloca con mezzo punto in meno rispetto al Castello Luigi. Anche se il Vinattieri l’ho trovato più intrigante perché possiede un briciolo in più di personalità. Il profilo aromatico è dolce e suadente ma con quel carattere che io chiamo da “ciccia e brufoli”, ovvero quando ci troviamo di fronte ad un vino di spessore (ciccia) come potrebbe essere questo Vinattieri, ma che presenta dei difetti (brufoli) che non sono proprio delle imperfezioni derivanti da una cattiva vinificazione ma sono dei peccati “estetici” di gioventù che solo il tempo potrà affinare. Infatti per pranzo, Luigi Zanini ci ha stappato un Vinattieri ’85, la prima annata prodotta per questo vino. Questa bottiglia era la prova di come il Merlot, quando è vinificato per dare origine a grandi vini, presenta un carattere olfattivo che cambia radicalmente con il passare degli anni e solo a distanza di diversi anni di bottiglia si fa’ via via più ricco e più complesso, assumendo anche aromi di muschio e di tartufo.
Rosso del Ticino Besazio Castello Luigi 2005
-Tipologia vino: Rosso del Ticino DOC
-Vitigni utilizzati: 90% Merlot e 10% Cabernet Sauvignon
-Provenienza uve: dai vigneti di proprietà del Castello, nel comune di Besazio.
-Gradazione alcolica: 14,0%
-Vinificazione: tradizionale in tini di legno.
-Affinamento: 18 mesi in barriques nuove di rovere francese.
-Prezzo in enoteca: CHF 99.-
Giudizio EC: 17/20
La produzione dichiarata per l’annata 2005 è di circa 6000 bottiglie. Le uve provengono da terreni calcareo-sabbiosi, ad un’altitudine di 390 mt. s.l.m. L’età media delle viti è di 18 anni, piantate ad una densità per ettaro di 6500 ceppi.
Note di degustazione che sono la giusta estensione di quelle precedenti e che evidenziano un Castello Luigi che spunta mezzo punto in più rispetto al Vinattieri, questo per via di un profilo olfattivo più ampio, anche se dotato di minor personalità, più complesso e più aperto e qui credo anche che la percentuale di Cabernet Sauvignon nel blend finale, sia fondamentale per questo aspetto. Al palato riscontriamo un “arrière gout” più sfumato rispetto al Vinattieri, ma con un tannino più vigoroso anche se un filo più amaro in chiusura sempre se rapportato al campione degustato in precedenza.
Note positive
-Di positivo sicuramente c’è da evidenziare come sia stato importante (e lo sia tuttora…), il lavoro di Luigi Zanini, che percorrendo la strada del successo personale e delle sue aziende, sia stato positivo anche per una promozione di tutta la viticoltura ticinese.
-Altra nota positiva riguarda il lato estetico del packaging dei due Castello Luigi con etichette pulite, chiare ed essenziali.
Note negative
-Mentre per gli altri vini prodotti vedrei positivamente una correzione “estetica” delle etichette che danno l’idea di vini un po’ démodé.
-Così come ci saremmo aspettati da Zanini un sito Internet più a spasso con i tempi. E’ un peccato avere delle Cantine dove il lato estetico hanno la loro importanza e non dare modo di mostrarle ai navigatori di tutto il Mondo e dove quest’ultimi possano attingere informazioni attraverso a note aziendali più sviluppate e dalle schede tecniche dei vini. Poco male, vorrà dire che finiranno sull’Altissimo Ceto… 😉
Conclusioni
-Molto buona tutto sommato la prova complessiva nelle valutazioni complessive della nostra visita, con vini che rasentano la perfezione di pulizia olfattiva, non facile da ammaestrare per quanto riguarda i Merlot Ticinesi, note fruttate croccanti e per niente dal carattere erbaceo. Zanini ha evidenziato nell’intervista che uno dei prossimi obiettivi è il miglioramento complessivo dei vini quando anche l’età dei vigneti daranno origine a vini più ricchi e più polposi. Noi auspichiamo che questo avvenga anche con un apporto di una maggiore personalità espressiva nei vini di queste due prestigiose Cantine.
In foto Luigi Zanini al centro con l’Altissimo Ceto Team (con MdM allo scatto!) e Savino Angioletti sulla destra.
Vinattieri Ticinesi e Castello Luigi
Via Comi
6853 Ligornetto-Svizzera
Tel.: 0041 (0)91 6472332
Fax: 0041 (0)91 6473432
e-mail: zanini@zanini.ch
sito: www.zanini.ch
Prima di congedarci, diamo un’occhiata all’enoteca “Vinarte” con alcuni dei “gioielli” importati da Zanini…
Ivano Antonini alias EnoCentrico