Non si può certo dire che sia lo spirito di adattamento a mancare a Luca Natalini. Appena tornato da una sfavillante esperienza in terra russa, ha trovato in tempi ristrettissimi la sua dimensione tra i ben più paciosi colli parmensi con un progetto, Autem, che ha fatto subito parlare di sé ed è stato forse la chiusura più inaspettata e chiacchierata tra le attività travolte dal Covid. Ci si poteva quindi aspettare che il dinamico chef toscano non avrebbe avuto grossi timori reverenziali a lanciarsi in una nuova avventura, e così è stato: lady Maida Mercuri lo ha scelto per condurre la cucina del Pont de Ferr. Un palco d’eccezione, un locale solido e dal successo ormai assodato, che da anni dimostra di aver imparato a destreggiarsi con apparente nonchalance sul sottilissimo equilibrio tra una cucina accessibile e trasversale e una proposta innovativa e gourmet. Una filosofia di cucina che non è certo estranea a Luca, la cui firma ci è sempre parsa quella di coniugare un’elegante ricerca su acidità e note piccanti con un grande lavoro su fondi e concentrazioni, preferendo materie prime per veri golosi: sulla carta quindi la scelta di Maida Mercuri per questo nuovo capitolo della cucina del “Pont” sembra avere i migliori presupposti possibili, ecco la nostra esperienza.
Archivio storico reportage:
-> Reportage del 7 febbraio 2011
-> Meeting del 14 maggio 2012
-> Meeting del 17 aprile 2013
-> Meeting del 19 luglio 2015
La squadra
Lo staff di cucina
Luca Natalini
Damiano Boscaro
Vittorio Gatti
Lucio Campatelli
Veronica Ferrarese
Lo staff di sala
Maida Mercuri
Cristian Grilli
Daniela Priore
Un grande e caloroso benvenuto dallo chef Luca!
Lo staff di cucina all’opera…
Lady Maida Mercuri ci delizia con l’aperitivo…
Un cin cin tutti insieme!
Sala e mise en place.
Iniziamo con un calice di Blanc de blancs – Tenuta Mazzolino
Si presenta di un colore giallo paglierino chiaro e brillante, dal perlage fitto. Al naso sprigiona un bouquet fragrante, di agrumi bianchi e cenni floreali, seguono lievi note di brioches. Un sorso effervescente, sottile, dall’acidità fruttata e agrumata, di buona persistenza.
In abbinamento alcuni snack dalla cucina…
Pane brioche e guanciale D’Osvaldo, crosta di parmigiano soffiata e tartelletta caprino e piselli.
Ostrica e alkermes D.S.M.N.
Tipologia pane e grissini: Pagnottella semi integrale lievito madre con farine di agugiaro e figna, panino sfogliato al curry, grissino torinese accompagnati ad un burro d’alpeggio.
Iniziamo con battuta di cavallo e ostrica.
Segue zotoli arrostiti e zucchine.
In arrivo il piccione arrostito in carcassa.
Con Insala d’anguilla affumicata al ciliegio.
Proseguiamo con un calice di Belo Bianco, Brda 2017 – Mulit
Incredibile corrispondenza naso bocca lo rendono unico e armonico. Al naso si uniscono le note fresche e fruttate, seguite da quelle più mature di vaniglia e burro. Al palato è un esplosione di sensazioni: secco e fruttato, stuttura, equilibrio e sapidità. Stupisce ancora di più per il finale lungo e intenso.
Che molto bene si sposa con lumache cotte nel coccio e soffice di patate all’olio.
A seguire pasta in bianco.
Lo chef ci spiega con cura il piatto…
Passiamo ora alle verdure arrosto di stagione (produttore Daniotti) in abbinamento con Chardonnay Blanc – Tenuta Mazzolino
Un vino dal profilo elegante e morbido. Al naso si possono apprezzae note di frutta gialla, scorza di agrumi ma anche vaniglia e frutta secca. Al palato è equilibrato, rotondo, fresco e di bella sapidità, con una lunga persistenza.
Gli splendidi ravioli di ossobuco tirati nel suo fondo.
E l’alternativa marina ravioli di scampi, calamaretto spillo e bergamotto.
Passiamo a piccione cotto in carcassa, confettura di ciliegie e salsa al gin.
Degustiamo un calice di Praruar 2016 Catarratto – Il Censo
Uno splendido Orange Wine passionale in continua evoluzione, dalle eccezionali note fruttate delicate e mai stucchevoli. Al palato risulta pieno, secco e leggero con aromi di mela cotogna essiccata e albicocche mature.
L’abbinamento con il Polpo tonnato risulta sopraffino e ben riuscito, giocando un ruolo di esaltatore di aromi.
Pre-dessert per rinfrescarci: sorbetto limone e foglia d’ostrica.
Il dessert che fa sognare: zuppa inglese con alkermes D.S.M.N.
Concludiamo a meraviglia con un Moscato L.H. Veneto IGP – VignAlta
Uno splendido vino da dessert, grazie alla vendemmia tardiva sprigiona un piacevole aroma moscato e sentori di rosa.
In abbinamento con caffè e coccole finali: tartelletta con crema al limone, lamponi olio e sale.
Un GRANDE GRAZIE e…a presto!
Quella di Luca si pone come una cucina per veri golosi impenitenti, e il crescendo del menù degustazione è lì a dimostrarlo: ostriche, anguilla, lumache, piccione… e in tutte le sue composizioni si lavora su due fronti: acidità e ricchezza di contrappunti da una parte, concentrazioni e rotondità dall’altra, rendendo la sua cucina tanto gourmet quanto universale.
Servizio e accoglienza
Maida Mercuri è un compendio di classe e concretezza, la sala gira come un orologio secondo automatismi rodati, e lei dispensa empatia e sorrisi ben percepibili anche attraverso la mascherina. Un servizio di alto livello, senza la benché minima necessità di affettazione o sovrastrutture.
Conclusioni
Il Pont de Ferr si dimostra ancora una volta un punto di riferimento della ristorazione milanese, e una sfida per la quale Luca Natalini si è dimostrato pronto in tempi record.
Viaggiatore Gourmet
AL PONT DE FERR
Ripa di Porta Ticinese, 55 Naviglio Grande, Milano
Telefono: +(39) 02 89406277
Email: pontdeferr@gmail.com
Sito Web: www.pontdeferr.it