Cartoline dal 262mo Meeting VG @ Ristorante Piazza Duomo – Alba – Chef Enrico Crippa

Enrico Crippa, ormai, cammina su una nuvola. Non è comunque merito della terza stella (che aiuta, per carità) né dell’eterea ambientazione rosa del suo Piazza Duomo, lui un po’ distaccato lo è sempre stato. Chissà se l’avrà imparato dai suoi maestri o se la sua naturale meditabonda leggerezza nei confronti delle brutture del mondo lo ha aiutato a creare legami particolari con loro. Prima Marchesi e le sue ispirazioni artistiche e musicali, poi Michel Bras, sempre con la testa al suo orto, e Adrià quando ancora era El Diablo: non certo uno quieto come lui, ma un altro il cui cervello vola nell’iperspazio. Una lunga esperienza in Giappone, l’amore per i menù kaiseki e chi lo riprende più. Per questo salire al suo ristorante (al piano terra c’è la Piola) dà sempre l’impressione di elevarsi un po’ sopra tutto. Per questo meeting, Enrico ha preparato per noi un percorso in cui ci ha raccontato tutte le sfaccettature della sua cucina. Il suo aperitivo è sempre grandioso, un menù nel menù, fatto di espressionismi (vedi gli spaghetti croccanti), superclassici completamente destrutturati (la frittata, il pane e salame cotto) e riproduzioni esteticamente a livello dei sampuru nipponici (i finti piatti in cera o plastica nelle vetrine dei ristoranti, sorta di menù visivo), salvo poi scoprire che, ad esempio, le olive non sono olive, ovvero il preludio a un pranzo di cartoline dalla sua nuvola. L’esplosione marchesiana della tinca in carpione, il piemonte del cardo e cardo, un omaggio a Napoli e qualche suo caposaldo. Chissà che il latte più del Piazza Duomo non aiuti ad allontanare il più possibile il momento di rimettere i piedi per terra. Clicca QUI per proseguire nella lettura dell’articolo >>

Enrico Crippa, ormai, cammina su una nuvola. Non è comunque merito della terza stella (che aiuta, per carità) né dell’eterea ambientazione rosa del suo Piazza Duomo, lui un po’ distaccato lo è sempre stato. Chissà se l’avrà imparato dai suoi maestri o se la sua naturale meditabonda leggerezza nei confronti delle brutture del mondo lo ha aiutato a creare legami particolari con loro. Prima Marchesi e le sue ispirazioni artistiche e musicali, poi Michel Bras, sempre con la testa al suo orto, e Adrià quando ancora era El Diablo: non certo uno quieto come lui, ma un altro il cui cervello vola nell’iperspazio. Una lunga esperienza in Giappone, l’amore per i menù kaiseki e chi lo riprende più. Per questo salire al suo ristorante (al piano terra c’è la Piola) dà sempre l’impressione di elevarsi un po’ sopra tutto. Per questo meeting, Enrico ha preparato per noi un percorso in cui ci ha raccontato tutte le sfaccettature della sua cucina. Il suo aperitivo è sempre grandioso, un menù nel menù, fatto di espressionismi (vedi gli spaghetti croccanti), superclassici completamente destrutturati (la frittata, il pane e salame cotto) e riproduzioni esteticamente a livello dei sampuru nipponici (i finti piatti in cera o plastica nelle vetrine dei ristoranti, sorta di menù visivo), salvo poi scoprire che, ad esempio, le olive non sono olive, ovvero il preludio a un pranzo di cartoline dalla sua nuvola. L’esplosione marchesiana della tinca in carpione, il piemonte del cardo e cardo, un omaggio a Napoli e qualche suo caposaldo. Chissà che il latte più del Piazza Duomo non aiuti ad allontanare il più possibile il momento di rimettere i piedi per terra.

Archivio storico reportage:

-> Reportage del 7 ottobre 2006
-> Reportage del 18 gennaio 2010
-> Meeting del 16 marzo 2011
-> Meeting del 29 Febbraio 2012

Sala e mise en place

Abbinamento Vini
Nei meeting utilizziamo i vini messi a disposizione dai nostri Partner.

Chateldon Eau Mineral

Aperitivo

Mauro Mattei, l’avvocato del vino, sempre sul pezzo

Trento Doc Perlé 2005 Magnum – Cantine Ferrari

Il blanc de blancs di casa Ferrari. Lo Chardonnay proviene dai migliori vigneti nel comune di Trento e fa almeno cinque anni di maturazione sui lieviti. Uno spumante di grande impatto, che ha come nota caratteristica, sia al naso sia in bocca, una piacevole sfumatura mandorlata.

Canapes

Stachys, oliva nera

Croccante di grano saraceno e germogli

Creme Royale

Amaretto, umeboshi, alga nori

Spaghetti croccanti: broccoli e carbonara

Bruxelles, bernese al pomodoro

Carota, maionese, polvere di riso Venere

Finte olive: verde (carne cruda); scampi e pomodoro (nera)

Foie gras, mais, gingerino Recoaro

Pane, salame cotto, sottoaceto

Frittata creativa: bietola e salsa tonnata

Pane bianco da farine biologiche a lievitazione naturale

Franciacorta Docg Cuvée Annamaria Clementi 2003 Magnum – Ca’ Del Bosco

L’Annamaria Clementi non ha molto da invidiare ai grandi champagne, grazie soprattutto alla costante volontà di mantenere qualità assoluta dalla vigna alla bottiglia. Provenienti da piante di quasi quarant’anni, le uve dei migliori cru, una volta vinificate, affinano sui loro lieviti per sette anni e ci regalano un prodotto davvero unico per profondità e spessore, frutto delle uve che hanno fatto la fortuna della Franciacorta: Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. Non a caso è stato intitolato alla madre dal patron di Ca’ Del Bosco, Maurizio Zanella, che con questo prodotto porta alta la bandiera dell’intera territorio.

Piattooo!

Frisella

Langhe Bianco Doc 2009 – G.D. Vajra

Aldo Vaira ha dimostrato grande coraggio quando ha piantato nella terra del Barolo del Riesling Renano. Abbiamo ora nel bicchiere l’esito della sua scommessa e non c’è dubbio che l’abbia brillantemente vinta. Un Riesling importante, che sfoggia un gradevole bouquet floreale, ma soprattutto buona struttura e un’ottima prospettiva d’invecchiamento.

Tinca in carpione

Insalata al burro e salvia, uova e uova

Fiano di Avellino Docg Exultet 2009 Quintodecimo

Restiamo su Quintodecimo provando il Fiano, proveniente come quello bevuto in precedenza da Lapio, mentre la vinificazione è affine a quella del Via del Campo. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un vino di grande spessore, dove la parte fruttata sfiora quasi il candito al naso. La bocca è molto equilibrata con una chiusura minerale precisa.

Porcini, lingue d’anatra

Palamita, rapa bianca

Curtefranca Doc Uccellanda 2008 – Bellavista

L’essenza vera e propria dello Chardonnay Bellavista, la cui fattura è ispirata ai grandi bianchi borgognoni: affinamento in botte piccola e poi in bottiglia. Noi proviamo l’ultima annata uscita, la 2008, già pronta ad avvolgere armoniosamente la bocca.

Merluzzo, bianco e nero

Cardo e cardo

Valle d’Aosta Dop Fumin Vigne La Tour 2008 – Les Crêtes

Il Fumin è uno dei tanti tesori nascosti tra i vitigni autoctoni valdostani. Si tratta di un vino molto robusto, che fa un invecchiamento di due anni, il primo in barrique e il secondo in bottiglia. La sua ottima trama tannica si impone con giustezza in bocca. Come al solito l’azienda di Costantino Charrère si pone in prima linea per trascinare tutta la viticoltura della Regione verso traguardi sempre più importanti.

Crema di patate, Lapsang Souchong

Cotechino e lenticchie

Mezze maniche… 847 km da Napoli

Barbaresco Docg Camp Gros 2005 – Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy

Per il Barbaresco ci rivolgiamo al nobile per eccellenza di questo vino, ovvero il Marchese Alberto di Grésy. Il Camp Gros è una selezione realizzata nelle annate migliori del cru monopole Martinenga. Il vino segue due affinamenti diversi: prima sei mesi in barrique, poi quattordici mesi in botte grande e infine nove in bottiglia. Ha un carattere inconfondibile, affabile e coinvolgente con tannini suadenti e un’elegante setosità, segnata in particolare dalla liquirizia.

Grouse in civet

Venezia Giulia Igt Tal Lùc 2007 – Lis Neris

Una riserva d’eccezione di Lis Neris, frutto di uve Verduzzo appassite, in cui trova spazio una minima percentuale di Riesling. Fermentazione in barrique, un anno di affinamento in bottiglia e questo grande passito è pronto per primeggiare nella scena italiana.

Lo chef ci raggiunge in sala…

… e parte l’applauso

Puntarelle, cioccolato e fave secche

Wafer alla nocciola

Crema fredda di latte bruciato

Caffè

Coccole finali

Viaggiatore Gourmet

Partner della duecentosessantaduesima edizione Meeting di Altissimo Ceto

Ristorante Piazza Duomo
12051 Alba (CN)
Piazza Risorgimento, 4
Tel. 0173366167
Chiuso lunedì e domenica sera, aperto solo la sera e a pranzo su prenotazione
E-mail: info@piazzaduomoalba.it
Sito internet:
www.piazzaduomoalba.it


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I prossimi meeting di Altissimo Ceto:

www.altissimoceto.net/eventi/

Un ripasso… per chi non ha mai partecipato. Vengono organizzati (per PRANZO ore 13:00 di un giorno infrasettimanale) per un numero di partecipanti tendenzialmente mai superiore a 15 (per avere un unico tavolo reale e facilitare la conoscenza tra tutti i presenti). Si tratta di una mezza giornata APERTA ESCLUSIVAMENTE ai nostri lettori più fedeli che supportano concretamente il nostro progetto di Guida Gourmet indipendente, ovvero i TITOLARI della nostra CARD “Amici Gourmet”Sei un appassionato Gourmet??? E non sei ancora TITOLARE della nostra ESCLUSIVA Card Amici Gourmet??? Cosa Aspetti? Clicca QUI per informazioni, per poi entrare in un mondo di infinite coccole e attenzioni, con condizioni esclusive nei migliori ristoranti in Italia, per accedere a degustazioni esclusive nelle migliori Cantine e poter soggiornare a condizioni agevolate nelle migliori strutture di accoglienza (Hotel, Resort, Relais).

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