Sottimano

(SPAZIO PER LA VALUTAZIONE AZIENDALE)

Anno di Fondazione: 1975
Proprietà: Maggiore Sottimano
Enologo: Maggiore e Andrea Sottimano
Agronomo: Maggiore e Andrea Sottimano
Addetto al ricevimento: Maggiore e Andrea Sottimano
Ettari di proprietà: 14 ha
Produzione annuale in bottiglie: 60.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: SI. Tramite i portali:

www.perbaccus.com
www.barolobrunello.de
Visite in cantina: SI. Su prenotazione. Ai titolari della tessera Amici Gourmet si da’ la possibilità di includere una visita guidata ai vigneti (tempo permettendo…) e di degustare annate più vecchie di quelle in commercio.

Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: In cantina non si usano nella maniera piu’ assoluta prodotti chimici al di fuori di solforosa; quindi niente lieviti, batteri selezionati, nessuna filtrazione ne chiarifica.In vigna si cerca di limitare al massimo l’uso di sostanze di sintesi, anche in relazione all’andamento dell’annata, ed in ogni caso mai pesticidi o diserbanti.

Utilizzo di lieviti selezionati: NO

GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE

EDIZIONE 2011/2012:

91/100 – Barbaresco Cottà 2008 (Cat. F)

Il Cottà propone in questa versione, un vino che si offre caldo e avvolgente nel suo frutto e con delle tonalità meno floreali e un po’ meno profonde rispetto al Fausoni. Solido e convincente come gli altri cru aziendali, troviamo nel palato la stessa cura nel dettaglio, partendo dalla trama tannica più minuta. La lunghezza è di quelle che si fanno ricordare.

93/100 – Barbaresco Currà 2008 (Cat. F)

Altissimo Ceto

Abbiamo come la sensazione di essere di fronte al miglior vino mai prodotto da Rino e Andrea Sottimano. E ci fa ancor più piacere che questo nasca in un’annata così, dove il valore dei vignaioli è più che mai fondamentale. Colore profondo che lascia presagire quanto andremo a sentire al naso e al palato. Le uve provengono dalle vigne più vecchie e quindi tutto è conseguente dell’origine. Naso esuberante nella profumazione, articolata, profonda, calda e sensuale. Dove non manca rigore e disciplina. Un vino concentrato, ma elegante. Strutturato ed avvolgente anche al palato, con uno sviluppo che parte in sordina ma che prende volume e ampiezza con lo scorrere dei secondi. E dei minuti. La chiusura è la giusta sintesi che ti fa accendere quel click, che ti fa pensare che sei di fronte ad un grande vino. Da conservare.

92/100 – Barbaresco Fausoni 2008 (Cat. F)

Analizzando quelli che sono i punteggi, il Fausoni si colloca subito dietro di un’incollatura al grande Currà. Anche se apparentemente i margini potrebbero essere più definiti e amplificati, l’analisi più viscerale del vino dice di un campione di grande rispetto ed in piena sintonia della grande interpretazione del millesimo da parte di Andrea e Rino Sottimano. Meno prosopopea e sollenità del Currà, ma bensì più precisione e cura nel dettaglio aromatico e nella profondità del tannino. Anche la chiusura offre uno spettro ampio, generoso e di grande saporosità.

91/100 – Barbaresco Pajoré 2008 (Cat. F)

Eccoci invece al Pajoré, il cru che si differenzia dagli altri poiché situato in quel di Treiso. Se vogliamo inquadrarlo poi all’interno dello stile aziendale, ecco che il risultato è quello di un vino meno facile da comprendere, più dritto, più spigoloso, a partire dal profilo aromatico che si mostra meno caldo, meno sinuoso, meno denso, ma che cala le sue carte migliori grazie alla mineralità al naso e la sapidità al palato. Il tannino un po’ più nervoso degli altri ne limita la profondità.

GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE

EDIZIONE 2010/2011:

89/100 – Barbaresco Cottà 2007 (Cat. F)

Pari merito per il Cottà ed il Fausoni, pur con motivazioni diverse. Il 2007 del Cottà, spiega un frutto più evoluto dei quattro cru dei Barbaresco di Sottimano. Ma è di grande respiro, subito già aperto e avvolgente e crediamo che queste caratteristiche le possa mantenere anche con il passare del tempo. Il palato è un po’ più ritroso, rispetto al naso, pur con un grande equilibrio tra spessore ed acidità. Se proprio dovete stappare oggi uno dei 2007 dei Sottimano, allora ripiegate le vostre scelte su questo.

91/100 – Barbaresco Currà 2007 (Cat. F)

Altissimo Ceto

Se dovessimo fare un rapido calcolo della media dei punteggi dei Barbaresco di Andrea e Rino Sottimano, possiamo notare come si discostano di poco rispetto a quelli ottenuti lo scorso anno. Ma sul piano della fruizione complessiva, sembrano intravedere una marcia in più. Almeno per quanto riguarda la compattezza, con un filo in più di solidità. Il naso del Currà è come sempre impreziosito da una stoffa più minuta e più ricca, rispetto ai suoi fratelli. Possiede pure un’evoluzione più speziata ma non evoluta. Spezie piccanti come la liquirizia e il pepe nero in grani. Ottima l’integrazione con il legno. Palato avvolgente e deciso, come suo solito, ed un tannino più rigido e verticale degli altri, ma decisamente più dinamico.

89/100 – Barbaresco Fausoni 2007 (Cat. F)

Il Fausoni mostra invece un frutto con delle tonalità più crude e precoci nell’evoluzione e con delle sfumature balsamiche più accentuate. Inoltre denota un’integrazione con il legno più indietro rispetto agli altri, anche se la sua compattezza lascia sperare un futuro molto roseo in questo senso, supportato anche da un palato che viene evidenziato da una grande vitalità ed un tannino un po’ sulle sue e ancora tutto da farsi.

88/100 – Barbaresco Pajoré 2007 (Cat. F)

Chiude il panorama dei Barbaresco di Andrea e Rino Sottimano: il Pajoré 2007. Una complessità meno evidente e meno ricca, di buon impatto ma con alcune tonalità calde del frutto che si riscontrano anche al palato, dove la sensazione pseudo-calorica fatica a trovare quella giusta complicità con la freschezza, come lo è stato invece per gli altri cru.

87/100 – Langhe Nebbiolo 2008 (Cat. B)

Altissimo Ceto

Il Langhe Nebbiolo di Rino ed Andrea Sottimano, è a tutti gli effetti, un piccolo Barbaresco, ma con la caratteristica di uscire prima in commercio, possedendo tutti i presupposti di profondità ed allungo di molti altri vini imbottigliati come Barbaresco. La versione 2008 è meritevole di un Altissimo Ceto di tutto rispetto. Capace di incidere in lungo ed in largo, con la suadenza e l’eleganza abbastanza atipiche, ma non insolite, quando si parla di carattere. Meritevole di ben altri punteggi, se non fosse stato per un tannino abbastanza scontroso e che non riuscirà a trovare pace in futuro.  Ma come direbbe Totò: “Quisquilie”…

GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE

EDIZIONE 2009/2010:

86/100 – Langhe Nebbiolo 2007  (Cat. A)

Sinceramente ci saremmo aspettati qualcosa in più dal Langhe Nebbiolo di Rino ed Andrea Sottimano. Forse perché gli manca di quella vivacità e quella dinamicità regalata in annate più “classiche”? O forse perché ora da questa cantina, conoscendo il loro validissimo modo di lavorare e la loro filosofia produttiva, ci si aspetta sempre il meglio? E quando troviamo un vino buono nel complesso, ma che rimane un po’ seduto, lo possiamo rimproverare? Eccoci, quindi di fronte al classico alunno che ha buoni voti in tutte le materie, ma poi la sua valutazione in condotta gli può abbassare la media.

90/100 – Barbaresco Currà 2006 (Cat. F)

Altissimo Ceto

Se per il Langhe Nebbiolo di Rino e Andrea Sottimano, abbiamo asserito che ci saremmo aspettati di più, la stessa cosa non possiamo dire dei loro Barbaresco 2006. Di livello altissimo, sicuramente tra le migliori prove di sempre per questa cantina, tanto che ci togliamo il cappello davanti al loro Currà e gli diamo un meritatissimo: Altissimo Ceto. La motivazione parte già dal colore compatto e vivace, il naso è intrigante, ricco con un  bagaglio giocato molto sulla mineralità. Al palato lo troviamo potente e deciso, sostenuto da una buona freschezza e dalla sapidità in chiusura.

89/100 – Barbaresco Pajorè 2006 (Cat. F)

Altra bella prova quando si parla dei Barbaresco targati 2006, di Rino e Andrea Sottimano. Il Pajorè di quest’annata possiede un frutto croccante, “dolce”, con un legno ben integrato. Al palato è quasi “cremoso”, avvolgente e con un tannino già ben espresso. Ha sfiorato per un nulla i 90/100.

88/100 (?) – Barbaresco Cottà 2006 (Cat. F)

Un vino che ha fatto discutere a lungo i componenti del panel. Il Cottà ‘06 è un Barbaresco ben fatto, dotato di quella personalità che poteva lanciarlo oltre la soglia dei 90/100. I dubbi che hanno frenato le nostre emozioni (e che ci hanno fatto ridimensionare il punteggio) è da ricercare al palato, per via di una trama tannica un po’ rigida e in cerca di maggiore definizione. Per il momento ci riserviamo dunque di dare valutazioni definitive.

88/100 – Barbaresco Fausoni 2006 (Cat. F)

Il Fausoni è sempre il Barbaresco più sottile e delicato di questa Cantina. Fragile e dotato di un frutto friabile che vira su una nota speziata che lo rende il più facile nell’immediato, tra i vari cru aziendali. Al palato è equilibrato e armonioso, soprattutto se paragonato al Cottà.

I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:

Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00

Recapiti:

Az. Agr. Sottimano
Localita’ Cotta’ 21
12057 Neive (CN)

Tel: +39 0173 635186
Fax: +39 0173 635186
Skype:
Sito Web: www.sottimano.it
Indirizzo posta elettronica: info@sottimano.it

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