(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 2001
Proprietà: Luigi Moio e Laura Di Marzio
Enologo: Luigi Moio
Agronomo: Luigi Moio
Addetto al ricevimento: Laura Di Marzio
Ettari di proprietà e/o affitto: 12 ha
Produzione annuale in bottiglie: 30.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Solo su prenotazione.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: lotta biologica ed integrata.
Utilizzo di lieviti selezionati: SI
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
92/100 – Fiano di Avellino Exultet 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto.
Nessun timore da parte nostra ad affermare che il Fiano di Avellino, rappresenti a tutti gli effetti, uno dei più importanti vini bianchi del panorama italiano e parlando in un’ottica disegnata dalle sue mille particolarità e sfaccettature, anche di quello mondiale. Pur consapevoli che molti non saranno d’accordo. Anche se basterebbe impugnare il cavatappi e stappare una delle poche bottiglie di questa produzione confidenziale prodotte da Luigi Moio per capire ed essere concordi con noi. Consapevoli anche che il prezzo di tale “sforzo”, non passerebbe del tutto inosservato. Ed è un gioco troppo complicato dire, se tutto questo po’ po’ di roba, li vale tutti fino all’ultimo Euro, molto più facile asserire che l’Exultet, oggi, rappresenta il meglio di quello che si può trovare in giro. E scorrendo la lista, vedrete che le etichette di eccellenza non mancano. Un’aspetto altrettanto importante, è che il bicchiere sarà veicolo di emozioni che andranno dritto al vostro cervello, passando dal cuore, partendo dalla luminosità appariscente che trasmette il suo colore giallo dorato intenso. Un naso con una complessità incredibile ed infinita, dove staccano note di tartufo bianco che ci lasciano sedotti, unite a quelle di fiori di camomilla, miele millefiori e con una mineralità espressa su alti livelli di finezza. La bocca non ci delude assolutamente, anzi… entra in maniera avvolgente, coinvolgendo tutti i sensi e si allarga, dando fondo a note burrose e minerali. Ma la componente che gli conferisce eleganza e serbevolezza, è sicuramente l’acidità, che viene fuori dopo pochi secondi e che si armonizza in maniera perfetta con il corpo del vino. Legno perfettamente integrato e grande, grandissima, enorme piacevolezza. Sia nella beva che in quella goduriosa!
91/100 – Greco di Tufo Giallo d’Arles 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto.
L’azienda è stata appena fondata nel 2001, ma i suoi proprietari, Luigi Moio e consorte, conoscono come pochi il territorio campano. Al cospetto di questo vino abbiamo trovato un’espressione di Greco di Tufo, decisamente diversa da tante altre, e nel suo essere cosi sfrontatamente particolare dimostra sicuramente di essere già un punto di riferimento per la denominazione. Da questo magico terroir di Mirabella Eclano, unita al savoir-faire enologico di Luigi Moio, esce un’espressione capace di supportare in maniera superba, il passaggio in legno e di dare un imprinting di personalità davanti a cotanta concentrazione, senza perdere la carta d’identità territoriale e senza affaticare la nostra bevuta. Già il colore ci lascia presagire qualcosa di particolare, con i suoi “classici” toni dorati e la bellissima vivacità, per poi passare ad un corredo olfattivo decisamente ampio, con toni di frutta matura, agrumi, fiori di ginestra e camomilla integrati perfettamente con le note mielate, burrose e dolci donate dal passaggio in legno. E nella nostra “scontata” descrizione, aggiungiamoci pure la mineralità già che ci siamo… In bocca il vino entra in maniera avvolgente, suadente e la vena di freschezza che viene fuori dopo pochi secondi lo snellisce e lo rende sicuramente un vino di grande facilità di beva. Un esordio davvero con il botto, per un numero limitato di bottiglie, che gli amanti del genere dovranno contendersi per metterci le mani sopra. Già, anche a costo di sborsare anche qualche eurino in più…
88/100 – Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2004 (Cat. H)
Incontro con il grande rosso campano dell’azienda di Luigi Moio che si presenta con un colore rubino impenetrabile e con un naso che gioca nettamente su note dolci. Troviamo infatti un frutto già maturo e polposo, note burrose, vanigliate, corredate da una sfumatura di liquirizia e bella mineralità. In bocca entra come un istrione: è fiero, deciso, prende tutta la scena. L’alcool dona una morbidezza suadente, il tannino è vellutato e lo spessore è così netto che sembra quasi di masticarlo più che berlo. Tornano netti e precisi i toni di vaniglia, i quali derivano sicuramente dalla giovinezza del prodotto, che devono ancora smaltire i 24 mesi passati in barrique di rovere nuovo. Tuttavia è un vino che non si sposta di una virgola, enologicamente ben fatto. Ma vista la bellissima prova, riscontrata con l’assaggio dei bianchi, dove gli stessi hanno staccato tutti, sinceramente ci saremmo aspettati maggiore personalità e vitalità da questo vino, complice un volume ed una pienezza ricca di se’, che tende a metabolizzare nell’immediato e non accende quella lampadina della curiosità che ti spinge a cercare e ricercare più volte nel bicchiere. Anche sul piano della beva ha bisogno di essere registrato, per vederlo prontamente proiettato nell’olimpo dei grandi rossi dello stivale. Categoria alla quale può facilmente ambire. Prezzo ambizioso.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Quintodecimo
Via San Leonardo, 27
83036 Mirabella Eclano (AV)
Tel/Fax: +39 0825 449321
Skype: –
Sito Web: www.quintodecimo.it
Indirizzo posta elettronica: info@quintodecimo.it
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