(SPAZIO PER VALUTAZIONE AZIENDALE)
Anno di Fondazione: 1986
Proprietà: Feudi di San Gregorio s.p.a.
Enologo: n.d.
Agronomo: n.d.
Addetto al ricevimento: Carmela Danise
Ettari di proprietà: 230 ha di proprietà più 90 ha in affitto
Produzione annuale in bottiglie: 3.900.000
Vendita diretta in Cantina: SI
Vendita dei vini On-line: NO
Visite in cantina: SI. Su appuntamento.
Caratteristiche principali di gestione nel vigneto: viticoltura tradizionale.
Utilizzo di lieviti selezionati: SI
GUIDA DELLE ECCELLENZE ENOLOGICHE
EDIZIONE 2009/2010:
89/100 – Campania Rosso IGT Patrimo 2005 (Cat.G)
Vino decisamente ed ovviamente diverso da quelli degustati fino ad ora. In questo caso non è più l’aglianico il protagonista principale, ma bensì il merlot e quindi ci troviamo di fronte ad un vino con profonde differenze, anche per le tematiche stilistiche proposte dal produttore. Dobbiamo comunque registrare una delle migliori versioni del Patrimo mai assaggiate. Nota ematica in apertura, naso dolce con note di sottobosco. Stilisticamente un vino con maggiore dettaglio e con maggiore finezza, anche se a nostro modo di vedere, certi caratteri concentrativi andrebbero alleggeriti e andrebbe privilegiata maggiormente la freschezza di beva. Al palato il vino entra con suadenza ed avvolgenza, il tannino è “dolce” e maturo, mentre in chiusura abbiamo questo frutto che ci ricorda la gelatina di fragole. L’allungo finale è lungo, ma frenato da una freschezza che non riesce a imprimere la giusta verve, ma questo potrebbe essere causato anche da alcune tonalità derivanti dall’annata. Vino che ha in previsione di avvicinarsi presto al suo momento di maggiore espressione.
81/100 – Fiano di Avellino Pietracalda 2008 (Cat. B)
Abbiamo quasi la sensazione che siamo di fronte ad uno stravolgimento del carattere stilistico dei vini di questa azienda. Probabilmente c’è un convincimento alla base di tutto che si è reso conto che, oggi come oggi, la filosofia “Feudi” che da tanti anni coinvolge l’universo produttivo di questa azienda e che ha compiaciuto migliaia di adepti in giro per il mondo, non paga più e che si ha voglia di ridisegnare tutto e dare dei caratteri più legati al territorio. Queste sono le sensazioni, mentre le realtà dicono che di fronte ai vini di quest’annata, che non verrà di certo ricordata tra le migliori, ci siano delle titubanze sulla cadenza e sul ritmo, sia a livello aromatico che gustativo. In parte già assistiamo ad un maggiore sforzo di andare a sacrificare una parte di estratto e di spessore per dare maggiore spazio alla facilità di beva. Più che in passato. Il colore si preannuncia di un giallo paglierino brillante e luminoso, abbastanza inusuale dobbiamo dire, naso di discreta eleganza con note di frutta, fiori ed erba tagliata. In bocca l’ingresso è morbido, ma lascia ben presto spazio a quella componente che segna in maniera decisa, il proseguio della degustazione, ovvero la freschezza, abbastanza irruenta aggiungiamo. Bisognoso sicuramente di un periodo prolungato di maturazione in bottiglia, per raggiungere maggiore equilibrio gustattivo. Quanto alle sensazioni che abbiamo avuto riguardo alla rivoluzione in corso, staremo a vedere…
81/100 – Greco di Tufo Cutizzi 2008 (Cat. B)
Abbiamo già dato ampio spazio, circa alcune sensazioni riguardanti le modifiche in corso della filosofia Feudi, della quale ci eravamo abbastanza abituati. Quindi non ci resta che entrare direttamente al sodo della degustazione del Cutizzi. Naso che si dimostra comunque tutto sommato intrigante, dove si incontrano nuances di frutta esotica, erbe aromatiche, ma anche toni burrosi con vaghi sentori mielati e fiori gialli, il tutto corredato da toni agrumati di lime. In bocca rispecchia l’essenza dell’espressione del vitigno, con tutto un contorno spessoriale che lo rende un po’ seduto, pur essendo di fornte ad una freschezza quasi tagliente. Ci piacerebbe trovarlo più snello in futuro, in maniera di dare maggiore incisività e dare risalto a quella chiusura minerale, presente, ma oggi un po’ sotto coperta.
84/100 – Irpinia Aglianico Rubrato 2007 (Cat. A)
Bella riflessione della luce attraverso le rifrazioni dei suoi colori. Un vino che sotto il profilo olfattivo è caratterizzato da spiccate note balsamiche, accompagnate comunque da un frutto rosso maturo e da bella mineralità. In bocca entra deciso ma con buona avvolgenza, che dopo qualche momento lascia spazio ad una buonissima freschezza e ad un tannino che lascia in chiusura una lieve secchezza. Può darsi che alcune tonalità calde dell’annata di origine, abbiamo inciso su questo aspetto del vino. Da sottolineare comunque il buon rapporto qualità-prezzo.
92/100 – Irpinia Aglianico Serpico 2005 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Vino che ci ha particolarmente sorpreso. Colore rubino compatto di grande intensità e che girando nel bicchiere lascia un alone porpora lungo le pareti. Il naso è polposo, con note fruttate in evidenza di mora, ribes, lampone. In divenire, pepe, liquirizia e sottobosco. In bocca ha già un bell’equilibrio, con una saporosità ed un’ eleganza che sono i tratti distintivi di questo vino. Tutte le componenti sono amalgamate perfettamente come una squadra in cui ogni elemento conosce il suo ruolo e sa come muoversi in relazione agli spostamenti dei compagni: l’alcool lo aiuta ad aprirsi e ad allargarsi, la freschezza aumenta la piacevolezza e lo snellisce, il tannino è ancora giovane ma dimostra una maturazione perfetta e la chiusura minerale serve a chiudere e completare il quadro gustativo accompagnata da un bellissimo finale fruttato. Complimenti all’azienda che è riuscita a far crescere ulteriormente questo vino che in alcune occasioni si presentava con tanta potenza ma non sempre presentava la stessa leggiadrìa ed eleganza.
83/100 – Irpinia Bianco IGT Campanaro 2008 (Cat. C)
Il Campanaro è un connubio tra le due bacche bianche regine della Campania: Fiano e Greco usati in ugual percentuale. Anche in degustazione, i due vitigni si alternano nelle sensazioni che trasmettono un colore vivace e di buona integrità, con un profilo olfattivo netto e definito, di frutta a polpa bianca matura e frutta esotica. In bocca, l’ingresso avvolgente e suadente che ci riporta al Fiano, viene interrotto dall’impronta del Greco che, con la sua freschezza, bilancia le componenti morbide, dando buona vitalità alla beva. In chiusura, si fa evidente una lieve nota pseudo-calorica che va a discapito dell’armonia generale, ma che è supportata abbastanza bene dal corpo del vino. In questa annata è in assoluto il miglior vino bianco dei Feudi.
79/100 – Sannio Falanghina Serrocielo 2008 (Cat. B)
E’ il classico vino che si beve piacevolmente in una sera d’estate e che ci rinvigorisce dopo una giornata afosa. Con un frutto caratterizzato da un profilo essenziale, ma netto, nitido e ben distinto, da note fruttate di banana unite ad un sentore di fiore bianco appena colto. Al palato, dopo un ingresso quasi timido, regna sovrana la freschezza che rende questo vino veramente scorrevole. In chiusura lieve nota pseudo calorica un po’ in eccesso, forse dovuta ad un corpo che non riesce a bilanciare perfettamente il tenore alcolico. Una nota di rammarico viene dall’impressione che ci lasci troppo presto. Più di quanto ci saremmo aspettati al naso.
84/100 – Taurasi 2005 (Cat. D)
Vino con una grossa concentrazione cromatica di colore rubino intenso, ma con nette sfumature porpora. Il naso è dolce, accattivante (in pieno stile Feudi), con note vanigliate e di pepe nero, così come l’ingresso in bocca. Quando però comincia ad aprirsi, viene fuori in maniera decisa la componente tannica che lascia la sua impronta anche nel finale con una secchezza che fa percepire la nota amaricante. Le componenti predominanti quindi sono decisamente l’alcool ed il tannino che occupano tutta la “scena” gustativa, con la freschezza e la sapidità che non riescono a dare la giusta verve, per portarlo su un allungo maggiore.
87/100 – Taurasi Riserva Piano di Monte Vergine 2002 (Cat. F)
Vino che impressiona già a partire dal colore. Non potevamo aspettarci altro, visti i tratti stilistici che l’azienda di Sorbo Serpico ci ha abituati. Il naso è dolce, con note di prugna matura, che vira sulla confettura, pronta ad avvolgere completamente le nostre narici e che si integra con nuances decisamente speziate che rimandano a vaniglia, cannella, chiodi di garofano e una lieve punta di pepe. In bocca ha un’espressione propria, mostra una bella struttura ed un tannino morbido e senza spigolosità, alcol perfettamente integrato e una freschezza discreta ma presente. Chiusura dinamica e sciolta, ma da questa etichetta ci si aspettava di più.
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
Recapiti:
Feudi di San Gregorio
Località Cerza Grossa
83050 Sorbo Serpico (AV)
Tel: +39 0825 986611
Fax: +39 0825 986230
Skype: –
Sito Web: www.feudi.it
Indirizzo posta elettronica: feudi@feudi.it
Visualizzazione Google Map:
Visualizzazione ingrandita della mappa